Bearzot, il barone e il poeta ne hanno discusso con noi

Bearzot, il barone e il poeta ne hanno discusso con noi Bearzot, il barone e il poeta ne hanno discusso con noi • Mister abbiamo deciso: ci togliamo da questo club Italia, non vogliamo lare polemiche. Tanto al mio posto può giocare D'Amico, e quanto a Claudio lui è già In altalena... ». Causlo ha la battuta pronta, veloce come il suo dribbling, e Sala sorride divertito. Tendono le mani verso Bearzot. che contrattacco deciso fingendo di non prenderla come una battuta: ■ Ragazii non late scherzi. Giocatevi In santa pace questo scudetto, e poi tacciamo Ironie comune contro la Finlandia. La qualificazione per i "mondiali", ricordate, ce la giocheremo od Helsinki in giugno ben prima che a Wembley ». Il -barone- ed I! -poetasi preoccupano: • Abbiamo sentito delle brutte notizie, di un raduno fiume a line campionato... -. Bearzot II tranquillizza: ■ CI vedremo un giorno o due por le visite mediche, a Coverciano, poi avrete del tempo libero, quindi ci ritroveremo per un allenamento ». Causlo. In gran forma anche sul piano dialettico, non molla la presa: «SI. insomma, ho capito. Le visite intanto potremmo farle anche al Centro di medicina dello sport torinese. è attrezzatisslmo. Quanto al raduno pre Finlandia sarà roba di tre o quattro giorni ». Stavolta il c. t. non scherza più: • Facciamo cinque », ed il tono di voce è deciso. Enzo Bearzot. Franco Causio e Claudio Sala insieme: è la prima volta che il discorso a tre viene fatto cosi a viso aperto, malgrado la presenza di testimoni: Giovanni Arpino. Bruno Bernardi ed io li abbiamo invitati in giornale per una chiacchierata su quello che e il tema d'attualità per gran parte degli sportivi torinesi e no. Torino e Juventus dopo un girone di andoto pieno di emozioni si ritrovano alla pari in vetta alla clossifica. rimandano al • ritorno- ogni decisione dello scudetto e dalla loro battaglia scaturirà anche la formazione per Helsinki, nel senso che contro la Finlandia giocheranno i più -vivi- del club Italia. Torino e Juventus -gemelle- dopo mesi di lotta, ma gli unici che sembrano destinati a non diventare -gemelli- in azzurro sono proprio Sala e Causio, ovvero quanto di meglio (nel senso di piedi buoni) offre il nostro football. L'appuntamento è per le 11 di mattina (ieri). Causio e Sala sono puntualissimi, la nebbia del Novarese Irena Bearzot che arriva dopo e ci trova già seduti ad un tavolo. Abbiamo aspettato il commissario tecnico chiacchierando fuori del calcio, del nuovo alloggio del barone, di tasse (dolenti note per tutti), di dove sia finito Potetti, padrone di casa di Sala (• è In Emilia, al suo paese, che coltiva la terra - informa Claudio). Bearzot non ha dubbi sulla correttezza della piccola comitiva, ma vuole entrare subito In argomento e butta li: • Scommetto che avete gli parlato di tutto, slete pronti ad assalirmi. Mi fido di voi due come di me stesso però — ed Indica i giocatori — so che sarete stati coerenti con quanto ci diciamo nei ritiri -. Mi tocca la parte di provocatore. per cosi dire. Sarà per il fatto di aver visto Causio e Sala, fianco a fianco a Lisbona, nella disgraziata amichevole di Natale, prima ancora che con¬ tro il Belgio a Roma, ma sono il più deciso sostenitore dell'opportunità di una prova vera, di 90' (convinto che darebbe ottimi risultati). Allora. Bearzot. ce li farà vedere in tandem Franco e Claudio? Il c. t. sorride, gli tocca ribadire suoi vecchi concetti, ma stavolta fuori dalla confusione di uno spogliatolo o di una tribuna può farlo con maggior calma: • Sapete tutti della mia stima per questi due campioni. Ieri a Marassi debbo dire che Sala è stato terribile, magnifico, anche se Ogllari è un ragazzo promettente ma logicamente Inesperto. Tuttavia In azzurro la situazione è chiara. Non si può prescindere dai settori, dalle caratteristiche dei singoli, dal loro Impiego tattico nelle squadre di club. Causlo In azzurro ha sempre offerto ottime prove, lo II vedo Insieme solo come nel finale contro II Belgio, uno a destra o l'altro a sinistra, senza snaturarne le doti. Sala torna, contrasta, non lo nego, ma un conto è un lavoro sporadico di questo tipo, un conto è lare la mezz'ala nel senso pieno del termine. Non dico nulla di nuovo, non svelo concetti sinora tenuti segreti, anche per questo ho accettato senza remore questo Incontro con voi. Sono il primo ad essere dispiaciuto di questa situazione, ma certi principi del calcio non possono essere dimenticati ». Sala ascolta, pensieroso, quella che sembra la conferma di una -condanna-. Causlo in giornata di vena dialettica si batte per se stesso (non può non recare obiettivamente disagio un dualismo non voluto, non cercato) e per ' amico-rivale, con sorprendente slancio: • Ha ragione, mister, ma io credo che quando si ha classe... E poi adesso abbiamo due punte titolari come Oraziani e Bettega che assaltano e rientrano con continuità eccezionale, mai il nostro calcio ha avuto degli avanti del genere, cosi validi nel doppio gioco, cosi moderni », Vorremmo abbracciarlo. Dopo Italia-Belgio sostenemmo che un attacco con Graziani -pivot- e Causio, Sala. Bettega attorno in un alternarsi di compiti, con alle spalle due • mediani- forti (raccorcili. Capello. Benettl. Pai Sala, perché no Tardelll. Pecci) sarobbe stato un bel vedere. Certo, cosi starebbe fuori Antognoni. Bearzot. dopo aver premesso • degli assenti non è corretto parlare », difende però con calore la mezz'ala della Fiorentina- • Vediamo in lui tutte le doti potenziali di un interno da Nazionale. Sa sacriticarsi, ha calcio forte sia per il lancio che per il tiro, non è vero che tatticamente non valga. Proprio contro I belgi è parso in ombra perché ha svolto con impegno i compiti di copertura ». Il nodo della polemica ò questo, perché è ovvio che l'apertura possibilistica di Bearzot (• Causio e Sala Insieme ma lar¬ ghi, a lare entrambi il loro gioco • ) richiederebbe il sacrificio di una punta e resterebbe un latto episodico, legato a particolari situazioni di partita, o ad un avversarlo disposto in modo da consentire l'applicaziono di un modulo mai provato Causio guarda Sala, lo interroga con lo sguardo, lo invita quasi a parlare. E Claudio con molta pacatezza ed orestà la il suo • punto • della situazione: • Capisco benissimo, ed in parte condivido, le preoccupazioni del nostro commissario tecnico. Penso però che in una Nazionale che sappia mantenere il più a lungo possibile l'Iniziativa del gioco, il possesso del pallone, un tandem composto da Franco e me avrebbe buone possibilità di risultare efficace. Se dobbiamo subire II gioco degli avversari, le cose potrebbero cambiare, bisognerebbe vedere un po', insomma ci sarebbero certi particolari tattici da verificare : La replica di Bearzot è anticipata da un inserimento di Bruno Bernardi: a questo pun to. con Helsinki e Wembley alle porte, si può anche pensare sia tardi per lare delle altre prove, ma non le sorge il dubbio che si sia perso in passato tempi prezioso, una grossa occasione? Il commissario tecnico replica con tono fermo: • Da quando ho la responsabilità della squadra azzurra. Sala è stabilmente con noi. certi ten- tativl sono stati latti, si e arrivati alla constatazione che la coabitazione é possibile, ma solo nelle condizioni già spiegate '. Bearzot non va oltre, qui il discorso diventa nostro. Se é vero che durante la prima tase del rinnovamento azzurro Claudio Sala non aveva ancora raggiunto la maturità tattica, più i'i ; tecnica, dimostrata dopo l'arrivo al Torino di Gigi Radice, e altrettanto vero che in azzurro Bernardini ha provato tutte le soluzioni, da Giorgio Morini numero undici alle tre punte, compreso Chinaglia. ma non ha mai avuto aperture verso il granata. Colpa di Sala, quindi, di non essere maturato due anni prima, di non aver fatto capire per tempo di non essere solo un tipo da slalom sulla linea laterale, ma anche — come é adesso — un combattente In grado di sacrificarsi. Claudio capisce benissimo la situazione, ma ò duro ora ricevere elogi quasi ogni domenica, ed essere -tatticamente fuori- dal discorso azzurro. Il tema allora si amplia, il tandem possibile Causio-Sala viene inquadrato nel complesso della squadra, in particolare del centrocampo. •Claudio cun la maglia numero dieci Ipotizza Bearzot — lo si può vedere solo con all'ala sinistra un "tornante" che gli copra le spalle, lo sostenga quando lui non può. essendosi sbilanciato per offendere, essere anche pronto a difendere ». Il commissario tecnico considera Irrinunciabile lo schema che prevede un perno centrale e due mediani laterali. I nomi sono quelli che tutti conoscono. Se Antognoni dovesse deludere — sembra dire Bearzot — semmai sarebbe più logico sostituirlo con Zsccarelll. Ed a proposito del numero dieci granata aggiunge: • Sta maturando in tutti I sensi, commette magari degli errori ma lavora molto ». Causio annuisce con il capo, ed interviene: • Uno che gioca tanti palloni come Renato, può anche sbagliarne qualcuno ». E Bearzot incalza: • £ poi c'è anche Pat Sala che può compiere progressi-. Il barone, con grande senso sportivo, continua: • Patrizio e passato dalla C alla A vincendo lo scudetto, mi pare abbia giù latto un gran passo. Va guardato con sim patio », Ne esce un quadro nuovo anche dei rapporti fra giocatori cosi decisi quando c'è da affrontarsi in campo, ma cosi leali nelle reciproche valutazioni. Anche in questo senso, è chiaro, si parla della coartazione Chimo-Saia I tempi di vecchie rivalità tipo Rlvera-Mazzola sono finiti: per merito di Bearzot oltre che di una coscienza professionale sempre più spiccata i campioni del nostro football hanno superato i tempi delle polemiche sterili. Lo conferma il tono stesso del dibattito amichevole che stiamo riassumendo, un'ora fitta di scambi di pareri, di battuto ricche di significato. • // calcio è sempre più un latto collettivo — afferma Causlo — lo dimostriamo anche noi alla Juventus. L'idea del regista fisso va scomparendo, ritengo Inoltre sia rischioso legare una Nazionale ad un giocatore singolo ». Su questo punto Bearzot è meno all'avanguardia, ritiene che in attesa dell'affermazione del • collettivo • in più squadre di club, in una rappresentativa nazionale un punto di riferimento sia Importante. Come è noto, il commissario tecnico si tiene ancora buono Capello in attesa che Pecci acquisti la necessaria autorità. Causlo incalza: • Ma anche Pecci nel Torino non è un regista vecchio stile ». Ma lo sta diventando ora — interveniamo — forse perché non ha il dinamismo di prima. • f ' cosi, lo penso anch'io — si Inserisce Sala, come in difesa del compagno — perché nel pieno della condizione Eraldo va a fare II pressing sino nell'area avversaria, sin sul corner, non sta certo termo lì In mezzo a pretendere Il pallone sul piede Lo si è visto anche a Marassi, nel linaio, com'è II vero Pecci'. L'argomento non si esaurirebbe mal. il calcio anche se visto sotto un profilo tecnico non diventa arido quando se ne parla con franchezza, senza timori di false interpretazioni. Bearzot stesso difende con fermezza e argomentazioni precise le sue tesi, le sue esigenze, ma lascia spazio alla critica. Mi guarda divertito, sa che sono uno dei sostenitori più accesi dell'accoppiata Causio-Sala. con Antognoni a fare un po' di esperienza in panchina, mentre Giovanni Arpino 6 combattuto fra curiosità e dubbi, e Bruno Bernardi è più propenso all'eventuale schema tipo Belgio, ma in trasferta con Causlo e Sala a fare II loro gioco solito, larghi sulle estreme. Il calcio ha un suo fascino anche per queste dispute dialettiche, condotta però a viso aperto. I tempi delle guerre dei clan sono finiti, se questa Nazionale va avanti • centrando • gli appuntamenti che contano (vedi Inghilterra) il motivo principale sta nella chiarezza di rapporti all'interno e con l'esterno. Bruno Perucca