Buona novella dall'America

Buona novella dall'America IL VIAGGIO EUROPEO DI NORMAN PODHORETZ Buona novella dall'America i 1 man Podhoretz, direttore di Commentari/, una delle riviste culturali più diffuse negli Usa? In un giro europeo di conferenze compiuto attraverso W^SV^lfS^JA Cosa è venuto a dirci Nor-1 ,n della m|(ftf/c c|flM Bmericn. na „ L'America è un paese sano: anzi, più sano oggi che agli inizi degli Anni Sessan ! ta ». L'affermazione può apparire paradossale, e Podhoretz non lesina al proprio paradosso una teoria che alla lontana si ispira a quella che vede irrimediabile, ma anche «salutare», la crisi della idealità illuministica che pervase , il mondo un decennio e po-1 co più addietro. Un sogno vivo? « Molti credono che l'american dream sia fallito: sono state alimentate, anche artatamente, alcune interpretazioni apocalittiche della società americana, dopo la tragica conclusione della guerra del Vietnam e dopo il Watergate. Invece l'America non si è sfasciata: anzi, il suo sogno, quello di rappresentare per il mondo intero un mo j deI1° dl "f** Pluralistica. ! avvic,nando » reaIizza- : zione ». Per Podhoretz l'età kennediana, e il seguito johnsoniano che essa ebbe, fu un'età . di illusioni, o di certezze: era la classe dirigente a nutrire certezze che dovettero essere tutte ridimensionate... Kennedy diceva che desiderava « mettere il paese in moto ». In che modo? Attraverso la crescita economica, in politica interna. Attraverso il contenimento dell'influenza sovietica, in politica estera. ì Attraverso l'integrazione raz \ zlalej in Politica sociale, « "SJEt^S . inizj degli Anni sessanta. E' ( ; curioso notare come oggi i i ! Uberals sostengano l'esatto ! contrario di allora. La ere-1scita economica è guardata • con scetticismo, addirittura con ostilità. Oggi si tende a proteggere l'ambiente: e la j protezione di esso comporta I strumenti incompatibili con ' 1 la cresciin economica. In po- mica estera, i liberals hanno appoggiato il contenimento dell'influenza sovietica an- che con le armi, cosi in Co- rea. cosi in Vietnam. Oggi, verso soluzioni simili, essi tengono un atteggiamento di critica violenta: sono isola- zioniJti; e, se sono interven- tisti. lo sono senza idee e senzu fede. , nomia 1 si parla « Quanto alla politica so- cialc e ai problemi dell'inte- grazione dei negri, a distan- za di diciassette anni dal mo- mento in cui Kennedy sosten- ne che avrebbe potuto abo-lire la loro discriminazione con un tratto di penna, i me- desimi liberals si chiedono se l'assimilazione culturale ai bianchi sia veramente desi- derabile per i negri. Oggi si parla, per i negri, di " auto- di "autogoverno "; di accettare le minoranze come tali, salvando la loro fisionomia antropologica... Come non vedere in questo la fine di un credo che accomunava tutti i pregres-sisti americani: quel credo che. nell'individuo in sé. in-dipendentemente dalla tinta della pelle e dalle convinzioni che nutre, definisce il principio e il fine di ogni prò licitazione politica? ». Nel delineare questo rovesciamento di tesi, Podhoretz desidera illustrare una vera e propria apocalisse del « liberalismo » tradizionale americano. Si potrebbe obiettare che. invece d'un crollo, il mutamento di alcuni principi può rappresentare il loro in- veramento. L'idealità prò gressista del mondo occidentale ha di sicuro attraversato fra la fine del decennio '60 e l'inizio di quello 70 un periodo di eclissi e di crisi; ma chi può sostenere che quell'eclissi e quella crisi siano definitive? Salvate la fisionomia antropologica delle minoranze razziali e culturali non è detto sia anti-progressista; lo stesso vale per la salvezza dell'equilibrio ecologico. Quanto poi al con ( tenimento dell'influenza so- i vietica nel mondo, si sa be- ! nissimo che fra la ragione 1 delle armi e le armi della ra- gione corre ■ nettissimo, Detto questo, si può de ' durre forse che Podhoretz i nutra simpatia per il canser | vatorismo « repubblicano ..? r.ixoniam hanno scredi i discrimine 1 « I . ! tato il tradizionale rispetto ' dei conservatori per le isti- , tuzioni e per l'ordine. Il Wa- : ternate ha motivato la lori: j disfatta: ma tinche ha dimo strato che le istituzioni si di ' fendono da sole ». ! Di qui la riprova che gli Usa sono più sani oggi di di ! ciassette anni fa. « Le istitu ; zioni sono sane e il popolo è sano. Quel che e in crisi , è la leadership del paese. La i gente guadagna di più. è più ì istruita, ha unti maggiore di mestichezza con le arti: di , fronte si trova invece un drappello di leaders che la j disprezzano. La disprezzano j i Uberals. perché la giudica no materialista, consumista e peggio. La disprezzano i conservatori, poiché la trat tano paternallsticamente: Ni- ! | xon, quando parlava dell'in- ;nocenza del popolo americano, ne parlava come fosse l'espressione dì un popolo di bambini... ». La chiave per intendere il11 sistema di idee che Podho j retz innesca e situata in que1 sta antinomia fra base ed èlite, fra paese reale e classe dirigente. Da un lato, la gente « sana », colpevole di amare il proprio benessere e il proprio « tradizionale plurali- smo »; dall'altro una pattuglia intellettuale, divisa a parole e in Parlamento per motivi di pura alchimia, ma sostanzialmente unita nel rigetto di ehi dovrebbe rappresentare. Base ed élite E Carter? « Carter è un aniStero racchiuso in un enigma. Non sappiamo se sarà il leader che ha promesso di essere. Se lo sarà, non c'è dub- bìo che nuove prospettive si posizione fra base ed élite? j La sua teoria non muta sia i u paese reale sia la sua clas- ' se dirigente in due idee re- aprano per la società ameri (•una ». Carter, insomma, come interprete della coscienza popolare americana, tradita fino ad oggi dagli intellettuali. Qualche considerazione conclusiva. E' possibile dar credito a una tanto decisa op ! loriche, retoricamente con- . frapposte per scantonare al- l'esame del loro concreto e anche drammatico rapporto? Podhoretz non finisce col ba nallzzare l'ovvia vischiosità fra rappresentanti e rappre- ; sentati di cui ogni società de- 1 mooratica conosce pregi e di- , fetti? In Italia siamo disposti sul avvertire bruciaticcio di qualunquismo al fondo delle parole di Podhoretz. Nella tradizione americana esse discendono invece da un arcaico puritanesimo, più incline al cuore che alla ragione, allo slancio delle convinzioni che all'analisi critica, ma che riduce la propria passionalità ii interesse per il potere e per le empiriche soluzioni pratiche. Siamo di fronte all'ennesima replica della polemica contro le « teste d'uovo ». Enzo Siciliano

Persone citate: Enzo Siciliano, Kennedy, Podhoretz

Luoghi citati: America, Italia, Usa, Vietnam