Trento: ha paura il terrorista nero di Giuliano Marchesini

Trento: ha paura il terrorista nero Trento: ha paura il terrorista nero Sergio Zani, uno dei "bombardieri" del 1971, ha ricevuto l'ordine di tenere la bocca chiusa? , I i Dal nostro inviato specialej < Trento. 3 febbraio. I due «manovali del terrore» hanno modi diversi di comportarsi davanti ai magi- : strati che conducono l'inchiesta sulle bombe di Trento. Sergio Zani e Claudio Widmann. in carcere con l'accusa di concorso in strage, sono 1 stati interrogati ieri dal giudi, ce istruttore Antonino Crea e 1 dal sostituto procuratore j Francesco Simeoni: mentre il i primo, attanagliato dalla pau. : ra, s'è ostinato in un cupo silenzio, il secondo si è lasciato andare a qualche confidenza. Per Sergio Zani, dunque, il j termine «interrogatorio» è puramente formale. I magi- i strati che stavano di fronte a questo personaggio, uscito | dal tunnel della strategia della tensione, non sono riusciti ad andare al di là della semplice contestazione del reato. Appreso di che cosa lo si accusa e in base a quali elemen-1 ti, il giovane venuto dalla Val 1 di Non ha affondato il volto tra le mani, e non c'è stato verso di sentire la sua voce: terrore, di cui stavolta è vittima proprio Sergio Zani, ritenuto uno degli esecutori del piano terroristico che nell'Inverno del 1971 gettò Trento nel panico e l'intero paese nell'ansia Ma perché tanta paura, in un uomo che dovrebbe essere ' sempre disposto al rischio? ! Che cosa può spiegare il si!eii/:o e il tremore di Sergio ! Zani? Forse questo timore e questa solitudine sono l'effetto di una minaccia lontana: una promessa, in caso di rive1 azioni, di conseguenze assai l più drammatiche dei quìndici anni di reclusione previsti dal reato di cui il giovane deve ri- ; spondere. Non si sa mai che : cosa possa accadere in un i carcere, soprattutto ad un detenuto accusato di strage. Cosi, Sergio Zani continua a tacere, e sembra percorso ; dai brividi, mentre i due ma- i gistrati rinnovano gli sforzi per cavargli di bocca un brandello di discorso. Forse, in questo accanito silenzio del pur titolato «manovale», c'è la misura del gioco feroce della strategia della tensione. Zani dà l'impressione di essere stato scaricato da chi guidava il carro che trasportava le bombe da disseminare per Trento, e di aver ricevuto al tempo stesso l'ultimo ordine: tener la bocca chiusa. Meno spaventato, invece, Claudio Widmann. il quale sostieni- di essere sempre «andato a rimorchio» di Sergio Zani e quindi di aver avuto una parte irrilevante in questa vicenda nera. Widmann è stato interrogato ieri sera per tre ore dal giudice istruttore e dal p.m. Prima era evasivo, poi s'è mostrato disposto ad essere più chiaro: segno che lui può liberarsi di certe cose | i : j j !;|ii;| ; : i ; i senza far traballare personaggi che restano nell'ombra. Adesso, gli inquirenti raccolgono le carte, hanno bisogno di qualche giorno per dedicarsi ad un esame approfondito dei risultati del primo ciclo dell'inchiesta. Lasciati in disparte per il momento Sergio Zani e Claudio Widmann, sono dentro nel cerchio il vicequestore Saverio Molino, il colonnello dei carabinieri Michele Santoro e il colonnello del Sid Angelo, Pignatelli, tuttora ricoverato nella clinica privata «Città di Verona». Nel giro degli interrogatori, Santoro deve essere stato piuttosto prodigo di dichiarazioni, naturalmente nell'intento di ridare credibilità alla sua opera svolta al comando del gruppo carabinieri di Trento. Chissà se i magi- \ strati riusciranno, finalmentè, a sentire anche la voce di : Angelo Pignatelli? Si sostiene che questa inda- ! gine sul piano terroristico i che sconvolse Trento non va- j da. per opportunità proceda ! rali, oltre i confini tracciati : dagli episodi accaduti tra 11 gennaio e il febbraio del 1971.1 La difesa dell'inchiesta dai pencoli di «dirottamento» do- ; vrebbe anche isola. • nella vi-1 cenda giudiziaria uomini come Santoro, Molino e Pignatelli, lasciando fuori dalla ! porta personaggi che possono ! aver avuto ruoli ancora più importimii in questa storia : sconvolgente. Come è possibile pensare che un dirigente : d'ufficio politico della questura, un comandante di gruppo carabinieri e un capo di un centro di controspionaggio si 1 siano messi, isolatamente e di propria iniziativa, a dare coperi ora a chi aveva seminato | bombe per la città? Per conservare tra le mani l'inchiesta, i magistrati di Trento dovrebbero rinunciare ad avere risposta a questi an-1 gosciosi interrogativi. Vengo- ' | no voci insistenti secondo le (inali si tenterebbe di travasa-i re i fatti di Trento nel proces- ' i so di Catanzaro, dato che Sa- ! : verio Molino e Angelo Pignatelli sono chiamati a test imomare ai dibattito per la stra- i j ge di piazza Fontana, j Meglio colpire qui un pezzo di strategia della tensione. > ! piuttosto che niente, potreb-| ; beni concludere gli inquirenti j trentini. Ma forse è proprio | | questo l'obiettivo che si prò pone chi vorrebbe agganciare i fatti di Trento al procesi so per piazza Fontana: non i scavare oltre. Si direbbe ; uno scaltro avvertimento: l | state attenti, lassù, non anda- | , te più avanti di cosi perché ■ poi tutto potrebbe finire lag| giù. Ma forse si può andare avanti lo stesso senza che tut! to vada a cadere con un tonfo ■ nel calderone di Catanzaro. ! Giuliano Marchesini