Intervista con Carrillo a Madrid di Mimmo Candito

 Intervista con Carrillo a Madrid ^a ^pa^na e suo futuro secondo il leader comunista in clandestinità \ Ii Cill Mdid Intervista con Carrillo a Madrid iDal nostro inviato speciale) ' Madrid, 2 febbraio. L'incontro con Carrtllo è nel piccolo studio di una casa borghese, i pavimenti di le- ! gito, una vecchia stampa di t Guernica nell'ingresso. E' a \ molti chilometri dal centro | di Madrid. L'auto fa lunghi giri, bisogna esser certi che nessuno ci segua. Santiago, Carrillo vive nuovamente la \ clandestinità. L'arresto, e poi la liberazione, a dicembre, gli hanno restituito una cittadi- ! noma: ma la sua vita e sempre nella minaccia dell'attentato fascista. Lo accompagna "° ovunque due militanti del pce. un campione di boxe e un campione di karaté. Arri- t'o dopo qualche tempo, da chissà dove. E' un uomo piccolo, anziano, vestito di grigio. Una cravatta con il nodo all'antica. « Non esistono condizioni di sicurezza, ma ne ho l'abitudine da molti anni, ormai. Non ci penso nemmeno più ». La Spagna sta vivendo momenti di aspra tensione Dall'Italia arrivano notizie amare. Un grande gioco internazionale sembra premere su uno sviluppo possibile degli equilibri politici. Non si sa più da che parte realmente vengano le provocazioni — l'Internazionale fascista. Mosca. Washington —. Carrillo non nega le cento spiegazioni che si tentano: « Non è possibile scartare la presenza di agenti estranei, dietro questo complotto. Specialmente se si tien conto che alcuni servizi segreti operano talvolta al di fuori di ogni controllo dello Stato, obbedendo a interessi di gruppi privati, spesso sovrannazionali ». Ma. precisa che « il fondamento sta sempre nel vecchio potè- re. che non si rassegna a per- dere il monopolio dei privilegi e della corruzione. Qui in Spagna il potere ha avuto sempre l'appoggio dell'inter- nazionale nera, accolta nel passato con tutti gli onori. Ora sembra che il governo stia prendendo alcune misure ». Ma, forse, l'espulsione di quattro fascisti italiani non è molto. Sembra quasi una concessione propUiatoria al la prossima visita di Juan Carlos in Italia, più che una scelta di rottura con il passa to. Carrillo sorride: « Certo.non è molto. Ma attendiamo di vedere se segue altro ». Carrillo non è pessimista, è convinto che il processo di reforma si stia trasformando in un processo di democratizzazione. El terrorismo nos une . titola un settimanale di stamane: le stragi di questi giorni hanno fatto ritrovare una unità che il popolo spa gnolo aveva dimenticato da quarantanni «La mia libera- zione. a dicembre, e poi il dia lego unitario dell'opposizione con il governo, significavano strema destra un qualche riconoscimentodel pce. determinavano unacerta emarginazione del! e-La risposta e stata in queste stragi: il ter rorismo ha tentato di portare il caos, per giustificare un golpe di Stato o comunque uno spostamento a destra delgoverno. Le forze popolari hanno reagito con flessibilità e sensibilità politica, è stato possibile smascherare il golpe, far fallire momentaneamente l'operazione. Ma non abbiamo illusioni che tuttosia finito. Nelle prossime set- timane, purtroppo, vedremo ancora altri episodi. Il piano è ormai chiaro. A Madrid ora tutti fanno un giochino con la sigla degruppo terrorista che in que(li giorni ammazza e rapiscin nome. dice, della rivoluzione: le lettere di Grapo vengono prese come le iniziali dGiron Rodò Arias Pinar Oriol. tutti leaders del paleofranchismo. La popolarità degioco rivela un orientamentodiffuso dell'opinione pubblrti, ma la situazione non perciò facile. «E' complicatadal fatto che gli ultras. anchse sono una piccola minoranza. mantengono posizionmolto forti nell'apparato depotere e dei centri economicIn questi giorni hanno tentato di mettere runa contrl'altra forze popolari e forzarmate. Gli è andata maleanche per il rispetto della le galltà mostrato da alcuni ca pi militari. Ma la partita noè ancora vinta». Ci vuole una attenta viglama, molto dipende dallscelte del governo Suarez. iquesti giorni sottojxìsto pressioni violentissime debunker. «Noi comunisti appoggiamo il governo, ma noè un appoggio incondizionato Chiediamo che si agisca sul terreno repressivo, ma anche sti quello politico. Suarez deve decidersi a cercare a destra, non è giusto né ragionevole mettere sullo stesso pia- no i fascisti e i gruppuscoli, i quali ultimi invece condannano chiaramente il terrorismo e vogliono soluzioni soltanto democratiche. Aido Moro, che è qui a Madrid, ha detto ieri che per colpire il terrorismo va fatta una cosa che il no stro governo deve considera re attentamente: una riforma deila pc'izia e della giustizia, Solo questo può dare sicurez za che i pian: ultra vengano smantellati» Vigilanza tà sindacale) possono i-incere la paura, «perché convincono la gente che qui ormai non comanda più la destra». Su questa decisione va verificata ora la volontà, e la capacità. de/ governo di scegliere la strada della democrazia. E non è semplice «perché il go- Sul piano politico. Carrillo fi convinto che solo i tre prov vedimenti chiesti dall'opposi- zione democratica (amnistia ai presos politici, riconosci- mento di tutti i partiti, liber verno è un'emanazione dei residui dell'apparato franchi¬ sta, ed è legato, impacciato da questa sua origine». Carrao dice che «l'ideale sarebbe un governo di salvezza nazionale», cioè una grande coalizione delle forze che vogliono chiudere — dalla destra civilizada all'estrema sinistra — la storia del franchismo. Ma è un problema dì equilibrio, un eccesso di pressione sul governo potrebbe ottene re effetti contrari. D'una cosa si dice però sicuro, il segreta rio del pce. che è uno dei pròtagonisti dell'eurocomunismo: «Nella Spagna d'oggi il governo delle sinistre è inconcepibile. Il confronto reale non è tra destra e sinistra, ma tra i riformisti e lo destra: di questo dobbiamo convincere tutti coloro che vo gliono evitare drammi prò fondi a questo Paese». Carrillo dà un'immagine di forte moderazione, del suo partito. Senso di responsabilità, misura, costante ricerca del dialogo e dell'accordo unitario con tutto il blocco dell'opposizione. Ha accettato che il pce venga escluso dal gruppo ristretto che — in ne me di Coordinación Democratica — tratta con il governo. ' non spinge mai la polemica, ha cercai" il clamore dell'intervista pubbiira solo quando : questo era necessario e utile : a risolvere una contraddizioI ne pericolosa. La vecchia imI macine terroristica pubblicizzata da Franco si dissolve, og' gi /'establishment e l'apparato militare nella loro maggio1 ranza non ttmc più contrari alla legalista : »t del pce. Un Grande di Spugna, come il conte di Montarco. la chiede pubblicamente con un artico- lo sul Pais. Pueblo e Ya, che rappresentano le forze del potere economico, danno atto della credibilità di questo pce: quasi tutti i generali hanno fatto sapere di rispettare la decisione che vorrà prendere il re. Amnistia E Carrillo. che vede «con grande preoccupazione l'esplodere di una tremenda crii si economica», va anche più in là di Berlinguer: «Abbiamo offerto la nostra disponibilità a partecipare alla elaborazione d'un piano pluriennale che affronti la crisi con l'apporto della visione della classe lavoratrice. Noi non chiediamo di partecipare al governo, ma solo alla elaborazione del piano e alla vigilanza sulla sua attuazione». Quasi un milione di disoccupati, un debito crescente con l'estero, un tasso di inflazione che ammonta al 20 per cento, un'industria invecchiata: la Spagna e vicina alla bancarotta, ancor più d«'//'0/.te' Vintetene del caoì ff^f?.'!~?_!^J?5??S e o o i i toriate non può essere rivolto a una chiusura autarchica, d'un regime autoritario: ormai i mercati sono nell'Europa, nella logica degli scambi internazionali. «Infatti, i settori più equilibrati del potere economico non sono interessati a una involuzione politica. Una rottura decisiva di questa trama potrebbe essere la fissazione della data delle elezioni politiche: che «i sa già verranno tenute in maggio, ma il cui giorno preciso è legato all'emanazione di una legge elettorale che governo e opposizione stanno discutendo in questi giorni. «Siamo assai vicini al voto, ma occorre un periodo minimo di propaganda per poterlo considerare un voto mediamente libero. Per questo chiediamo subito amnistia e libertà politica e sindacale». Mimmo Candito