Liberata l'etnologa francese ostaggio nel Ciad di Paolo Patruno

Liberata l'etnologa francese ostaggio nel Ciad Mediazione di Gheddafi: la Claustre ritorna dopo quasi tre anni Liberata l'etnologa francese ostaggio nel Ciad 1 . ! | ! : ! ' ! ! j ; ; [ ! j ! (Nostro servizio particolare) 'Parigi, 1 febbraio, j aDopo mille e quindici giorni di prigionia nel deserto del Tibesti, nelle mani dei guerriglieri del Ciad, Fiati coise Claustre è tornata oggi in Francia. L'aereo speciale che è andato a prenderla a Tripoli è atterrato nel tardo pomeriggio a To- gmlIosa. Larghi occhiali scuri, i ! stratti del volto marcati, la i nhdonna è stata sottratta rapidamente alla curiosità di fotografi, reporter e operatori televisivi ed in serata è statv ricoverata in ospedale per una serie di esami. Al suo fianco c'era il marito, Pierre, liberato a sua volta dopo un anno e mezzo di prigionia fra le forze ribelli del Ciad, dove si era precipitato per cercare di ottenere, im provvisandosi anche mercan te d'armi, la liberazione della moglie. Si è conclusa cosi felicemente la dolorosa prigionia della trentasettenne etncloga recatasi in Ciad per ricerche e presa in ostaggio dai guerriglieri toubous. che per quasi tre anni ha indignato e commosso l'opinione pubblica francese. Le trattative per il rilascio avuto uno alla Une hanno sbocco positivo grazie all'intervento della Libia. Ed è stato infatti nelle mani del presidente Gheddafi che i capi del Pronte di liberazione del Ciad (Kroli- speciale dell'Eliseo, il gene rale Capillon. Pierre e Fran nat ) hanno consegnato i lo- ro ostaggi. E a sua volta. Gheddafi ha consegnato oggi all'inviato colse Claustre. dopo che 11 suo ministro degli Esteri, Ali T;eiki, aveva ricordato « le ragioni umanitarie» che avevano spinto la Libia a intervenire in risposta all'appello francese, e aveva ringraziato « i dirigenti rivoluzionari del Frolinat per il loro meraviglioso atteggiamento umanitario ». Prima della partenza da Tripoli, Francoise Claustre in una breve conferenza-stampa ha voluto esprimere la sua « riconoscenza e gratitudine » al leader libico: «Gheddafi e la rivoluzione libica si sono fatti un merito della nostra liberazione — ha detto la Claustre —. Noi eravamo convinti fin dall'inizio che soltanto la Libia avreb- be potuto fare qualcosa per j noi. Perciò, grazie, dal prò- fondo del cuore alle autorità libiche alle quali dobbiamo essenzialmente la nostra liberazione e che hanno risposto all'appello della Francia ». Francoise Claustre ha ' voluto anche ricordare « la i comprensione » di Goukouni i Ueddei. dall'ottobre dell'anno scorso capo delle forze fou- bou che la tenevano prigionera, che « ha cercato risolutamente una soluzione per mettere fine alla nostra detenzione. Da! 13 dicembre sapevo che sarei stata liberata, ma non ho voluto lasciare il Tibesti senza mio marito ». Francoise Claustre era stata rapita nella notte del 21 aprile del 74 durante un assalto dei guerriglieri del Frolinat al villaggio di Bardai. Con lei erano stati sequestrati un altro francese, Marc Combe. e una coppia di tedeschi, il dottor Steawen e la moglie. Quest'ultima morirà poco dopo per le ferite riportate durante l'attacco. A fine aprile, il capo dei ribelli His< sene Habré, detta le sue con- dizioni: un ingente riscatto, In lettura di un comunicato , politico . militare del Frolinat \ alla radio di Bonn e di Parigi, I cato. In Francia, premier Messmer Se l'ultimatum è respinto uc cidera gli ostaggi. Dopo poche settimane il prigioniero tedesco viene rilasciato, il suo governo ha versato un riscatto di 4 milioni di franchi e ha fatto leggere il comuniin\'ece, il non cede, anche perché e legato al governo centrale del Ciad. S'iniziano lunghe trattative, ostacolate dal regime ciadiano, ne è incaricato un ufficiale francese, il comandante (itiliii);n, che è il meno adatto perché è stato «consigliere» della polizia politica del Ciad. E infatti Galopin è presto trattenuto in ostaggio e poi giustiziato crudelmente nell'aprile del *75. E' passato già un anno di prigionia per la povera Francoise Claustre e il suo compagno Marc Combe, costretti a vivere alla macchia come i ribelli, fra continui spostamenti, esposti a un calore insopportabile di giorno (40-50 gradi) e al freddo della notte su quest'altipiano desertico che si alza fino a duemila metri. E in giugno la donna resta sola del tutto. ! perché Combe. divenuto miti ; sta dei guerriglieri, riesce a I fuggire. , o l i l e, oe, aae o » d. o i là a Il Frolinat adesso esige armi dalla Francia, perché nel : deserto i soldi non hanno va- ! lore. le trattative sono ancora piti difficili e 11 governo del Ciad si oppone risolutamente alle nuove condizioni. Pierre Claustre s'improvvisa mer. cante d'armi, procede per conto suo nei contatti con i guerriglieri, ma viene a sua volta catturato. Alla fine del ; '7"> Parigi consegna oltre un t miliardo di riscatto e, sembra, anche delle armi. La liberazione della Claustre sembra finalmente prossima, ma dovrà ancora invece passare più d'un anno. Di mezzo c'é il cambio dei suoi guardiani ( Habré è messo in fuga e so- ' stituito da Goukouni), un mutamento di strategia del Frolinat, più sensibile al uri l chiamo» libico. E linalmente. e, cin ro o a a o. i a secondo l'ipotesi di diversi giornali francesi, anche l'affa re Abu Daud accelera la conclusione positiva del rilascio, tramite la Libia, Francoise Claustre e il marito possono tornare finalmente in Fran eia A tarda sera si è apprese che, secondo i primi esami medici, i Claustre appaiono in ottime condizioni dì salute Paolo Patruno