Nell'anima di Praga

Nell'anima di Praga TRA I CECOSLOVACCHI DOPO LA "CARTA 77 Nell'anima di Praga iDal nostro invmto speciale) Praga, febbraio. Le guglie gotiche di Tynsky Chram, in Staromestske ma, mesti, spuntano alte su com- «8» «abhbie di 'e"° 1 città vecchia mani esperte riportano le splendide facciate j barocche alla loro antica bel- lezza. Una lunga ferita taglia Praga in due partendo da piazza San Venceslao. prò-prio dove una chiara matti na dell'agosto 1968 spuntare- no a sorpresa i carri armati sovietici. Fra vie dissestate e montagne di terriccio avanza la metropolitana. More all'occhiello del regime, modello di ricostruzione, ricerca di consenso, esempio di « buona volontà » davanti alle lacerazioni del dopo Primavera. Gustav Husak, con una facciata di rispettabilità attiva tesa alla riconquista di perdute simpatie, vuole una città più bella e moderna, ripu Ic^le parole dì «tarrt Bario- 'iSekne\ 1972, all'epoca del prò- cessi della «normalizzazione»: « Del grande movimento di li beralizzazione del '6S — dice- lita dalle grigie incrostazioni del tempo. Ma Praga, eterna e magica, non ha bisogno di splendore bensì di anima. Guardo la gente, triste e si lenziosa per le strade, e ricor- ! va lo storico cecoslovacco — non rimane altro che istinto di sopravvivenza ed esigenza di ristudiare il marxismo nei suoi fondamenti teorici. L'im- portante in questa fase e man tenere viva la coscienza sul-l'idea di un socialismo che parta dalla capacità creativa I delle masse e non dalla deci- j 'ione burocratica del verti- ce ». 1 Ora Karel Bartosek è fra i firmatari della Carta 77, dun- que le parole del "72 consen tono di comprenderlo meglio 1 Se è vero che il documento, nella scelta del momento, dimostra di nascere da un'acu- t.i analisi della situazione po- litica internazionale, è altrettanto vero che, nel tono e nel contenuti, 'non intende 1U ó^cun^to^ ò^ttl CÌyIU: i il resto riguarda la coscienza del paese e la possibilità di ■ coinvolgere nel movimento anche gli studenti e gli ope- perdere di vista la sua poten ziale base interna di consenso. L'eurocomunismo, la presa di posizione di Carter e di Pechino, il dibattito aperto su questi temi nel mondo inte- j ro ja scadenza della confe- ren2a di Belgrado sono solo ; una parte del mosaico che il ì dissenso cecoslovacco aveva ben presente quando ha deci- 1 so di uscire allo scoperto con ! rai. costretti ad uno sterile Iscetticismo dalle speranze fru- ; t strate della Primavera. p Discuto con un amico, in- . l contrato qui a Praga dopo i u parecchi anni, mentre pusseg-1 n. giamo lungo Karlova ulice in | t una rigida mattina di sole di- \ c retti al Ponte Carlo e poi su. r ' ai portici di pietra di Mala Strana. La gente si muove fret- f j tolosa, lo sguardo quasi indif- , a ferente ai negozi, ai generi di l d consumo allettanti e ordina- ; cti dietro ricche vetrine. Gli pspiego in dettaglio i contenu- , c ti della Carta, lui che è stu- idente di Filosofia mi svela sil mondo dei giovani cechi, s speranze e terrori, amori, in- 1 ltelligenza che è eternità ma danche dannazione: « Abbiamo , l -imitato Faust abbiamo ba\sruttato la possibilità di gesti- cre direttamente il potere po! litico con l'uso astratto di ■ una intellettualità staccata I dalla vita ». j dominazioni di ogni tipo, ri belle nel cuore ma distacca- to nell'azione, il ceco vive in un mondo dominato da Mo ì zart o dal marxismo appreso : Quattrocento anni di storia 1 s I costruiscono le spiegano) la i n ! mentalità del giovane ceco: d ! abituato da sempre a salva- ; m : re Identità e cultura attraver- , n so la chiusura in spazi »nti-1 " |«pi e Individuali, allenato a | Jepnpdcrl1 volerla o poterla mutare, si | s j scioglie in ironia e scettici- ; l j smo nei confronti del regime. | r sui libri. Sensibile e prepara to, dotato di gronde capacità ' crea un'intellettualità profon-1 a! da e sotterranea ma anche sun comportamento singoiar- j s: mente conformista. i nHo visto giovani discutere bidi arte e filosofia stando\d ! compostamente seduti a tavo- n 1 la come ragazzini, quadro per I n troppi aspetti stridente. Il di-. s i sagio esistenziale, che nasce ie dal conoscere la realtà senza, uo poterla mutare, si sin ironia e scettici- t ; Da qui il gusto per la barzel- ' letta politica, sempre gref-1 d ! fante, sempre intelligente. | t | ma anche amara e impotente, t1 quasi masochistica. |"Dl fronte a questa realtà si tpone la Carta 77. Il richiamo «ai diritti civili e alle libertà tformali da un loto presenta taspetti difficilmente attacca- i sbili dal punto di vista legale.1 Pdall'altro serve come piatta-, ,^J^^Z^ ^i ^J^™ " me^0 s di identl,icarsi. In questo gl ( cQme medlatore fra c1 partito e indivlduo> nel co. | dgliere la contraddizione di j struttura che poi significa ac- cusa ad un modo ancore sta-1 linista di Intendere la politi- j i o e ca. consiste il valore «inter- i no» del documento del dls- ! senso cecoslovacco. | Ho letto la Carta 77 nella j - sua stesura completa, ho vi- ta | sto { nomi del firmatari, ab- i i);i.st;in/a ptr tentare qualche 1 ; valutazione di strategia. Il do- 1 cumento. come già riferito. | ha formulazione priva di con-1 tenuti politici e povera di punte polemiche. Dice che l'oggetto è la costruzione di un socialismo migliore, che non ci sono opposizione poli tica, statuto o organizzazione. che il gruppo intende coope rare nel Dieno della legalità, Eppure, dove parla delle funzioni dello Stato rispetto alla tutela dei diritti del citta- dino, il documento afferma che «altre forze hanno la loro parte di responsabilità» (cioè chiunque abbia la volontà di impegnarsi per la crescita del socialismo) c che «i firmatari si impegnano a richiamare l'attenzione sui casi concreti di violazione dei diritti dei l'uomo... a preparare dossiers sui casi irrisolti, .e a p0r , come mediatori in cast di sembra già superare il conte nulo volutamente apolitico del documento perché si muove sul terreno dell orga nizzazione. Del resto Gustav "usak pare sia sooùaizato JyjJ^jJJjTjJ, "omo politico^ia evidentemente compreso il pericolo per il regime insito nell'enunciazione. Nella premessa inoltre, dopo il richiamo all'Atto finale della conferenza di Helsinki e conflitti che potrebbero essere provocati da eventi illegali». Quest'ultima affermazione suoi miervenu.^ ver radati ron laj° raj0- ai prìncipi garantiti dalla Co stituzione, si parla in maniera specifica di discriminazioni nell'insegnamento e nelle fab- briche: un documento sulle difficoltà incontrate all'Inter noideila scuola toltigli degli nmvls" °eì b? e.8Ui stato re" so pubblico, logico supporre ene in lampi Drevi.^secondo una strategia cne aiiuisce 1 suoi interventi, verrà affron tato anche il problema ope £ra i primi 241 firmatari della Carta (ora sono più di trecento) figurano 14 lavora tori delle industrie di Praga. " ecclesiastici in rappresen- tonza delle congregazioni reli «tose cecoslovacche, parecchi tecnici, numerosi uomini di teatro, intellettuali, scrittori, sto,rici; economisti, filosofi, P«>""ct. giuristi La società è rappresentata ^^Ij&STgr senza fra i firmatari di molti giornalisti non allineati, di al- cunl ex capi delta rivolta stu| dentesca del '68 e di due pro- j fessori universitari: le tre ca tegorie più colpite dal proces1 so di «normalizzazione» riafj fiorano sul piano dell'impe i «no politico. La Carta 77. tat! ticamente e per evitare la | propaganda uvversa del regi- j me- vu,ole " distacco ideologi- pLNPLiUJTedLnLPLdLssLWCaaUdsLGDGLBunELdGcsusLPLBr 00 d*11* Primavera ma i lega i ml non Possono estere soffo-1 1 cati- L'anima e il cuore di; pra«a vanno a prendere il so Pravvento sulla mente. 1 Carlo Coscia i

Persone citate: Carlo Coscia, Faust, Gustav Husak, Karel Bartosek, Ponte Carlo

Luoghi citati: Belgrado, Helsinki, Pechino, Praga