Berlinguer Urss e socialismo

Berlinguer Urss e socialismo Berlinguer Urss e socialismo Qualche giorno fa segnalavamo ai nostri lettori un importante articolo di Paolo Spriano sull''Unità». Questi diceva, tra l'altro: che V'curocomunismo» non c una singolarità mregionale; che per il socialismo la libertà è necessaria: che il dissenso nei Paesi dell'Est è segno di una rivendicazione di libertà, che denuncia l'autoritarismo, il dogmatismo ideologico, l'organizzazione statizzata e burocratica dell'economia. Osservavamo che queste tesi, se appropriate interamente dal pei. contribuivano a instaurare una linea di 'reciproca interferenza' tra pei e pcus. che già in passato (Cina) aveva portato a scissioni o scomuniche. Chiedevamo infine: visto ciò che scrive Spriano, come può il pei continuare a definire •socialista» il regime sovietico, e che senso ha mantenere 'rapporti di compagni» con esso? E perché Berlinguer, a Mosca, va ad abbracciare Breznev e non il comunista dissidente Roy Mcdvcdcv? Paolo Spriano ci ha cortesemente risposto con un'ampia lettera: ci duole che, pubblicata su *La Stampa» di domenica, la cui tiratura fu inaspettatamente interrotta da un'agitazione, essa non sia giunta a una parie dei nostri lettori. Domenica parlava anche a Milano, e rispondeva in parte alle nost, e- argomentazioni e ad altre simili, l'onorevole Ber- j linguer. Ieri ci giungeva poi notizia da Mosca di un documento del Comitato Centrale di ben 7500 parole, che. stando ai primi incompleti resoconti, è un brusco richiamo all'ortodossia: esso afferma che per essere marxisti-leninisti e rivoluzionari, ossia comunisti, bisogna rimanere fedeli al modello sovietico e all'Urss: condanna, pur senza nominarli, gli 'eurocomunisti». Premesso che, su questo tema, non c'interessa la polemica per la polemica, che non ci importa 'segnar punti» ma capire, giacché la questione ci appare troppo seria, aggiungiamo, per i nostri lettori, qualche altra osservazione. Anzitutto: Spriano. a proposito delle società di tipo sovietico, sembra far propria una definizione del socialista francese Gilles Martine!: «società che costruiscono il socialismo» attraverso un «lungo processo storico» pieno di contraddizioni. Precisa anche che era proprio dello stalinismo sostenere che nell'ilrss si fosse realizzalo il socialismo fino dal I9>b. quando invece «tulio provu che non era. che non è cosi». Vale la pena qui di ricordare che, in un'intervista al nostro giornale, un altro intellettuale del pei, Lucio Lombardo-Radice, usava per l'Urss i termini di 'socialismo di Stalo» e 'socialismo autoritario», raccontando che il primo, tuttavia, non piace a Berlinguer, e affermando che il secondo è, a suo parere, condiviso da tutto il comitato centrale del pei. ma non viene usato perché il pei «ha due aspetti, uno di partito e uno di Sialo»; 0 Berlinguer «è un po' il capo dello Stato all'interno del pei». Lo stesso Berlinguer ha dato unch'egli qualche definizione nel discorso di Miluno. riaffermando «il carattere socialista dei rapporti di produzione elio li sono realizzati di fatto quei Paesi» (dell'Est): ma dicendo di voler continuare a criticare «certi tratti illiberali dei regimi politici di alcuni Paesi dell'Est europeo». Ora, le definizioni non sono importanti in sé e per sé. ma come punti di riferimento per la politica che viene falla. Quando Berlinguer riduce a «certi tratti illiberali di alcuni Paesi» tutta la carica antidemocratica e antisocialista, autoritaria e persecutoria del regime sovietico, egli rivela quanto gli riesca faticoso, ancor oggi, stuccarsi, o forse staccare il suo partito, dal legame sovietico: non può stupire che molli rimangano in dubbio sull'irreversibilità delta 'conversione» ul pluralismo e alla democrazia del pei. Ma se questo è davvero tanto cambialo, come può mantenere (eccoci daccapo a uno dei nostri quesiti a Spriano) 'rapporti di compagni» con partiti come il pcus? Rileggiamo quello che Spriano stesso ci ha scritto: « Non vediamo. I a vent'anni dal XX Congresso I che ha denunciato errori e crìmini di Stalin, un rinnovamento che abbia rimosso le cause profonde di certe degenerazioni tiranniche (anche nella versione oligarchica); non vediamo espressioni tangibili di democrazia socialista, di libertà politi- cmtspcmluspleprncpsbc:acsqplcjfci.i/inMpslcailcqpabsq«alsrpofscdsdgmmmcLn [ he. E il "dissenso" indica coe, tendenzialmente, la conaddizione si aggravi, mentre la ua repressione indica che il otere non sa uscirne se non on terapie che acutizzano il ale, lo diffondono, e oscurano slessa immagine del socialimo dinanzi alle grandi masse». Su tutto questo noi siamo erfettamente d'accordo. Ma se cose stanno così, come si ossono definire • compagni » i esponsabili di questa situazioe così poco socialista {giaché anche sui « rapporti di roduzione » bisogna intender: se comanda il vertice c la ase non ha voce, se il sinda- alo ù una passiva « cinghia di asmissione », se il partito é utoritario, che rapporti « so- ialisti » son mai questi?). Posamo solo prendere atto di uanto dice Spriano: noi (del ei) vogliamo comunque esser beri di avere « rapporti di ompagni: se così ci piace., fin che potremo»: e qui ci ermiamo, giacché quel » fin he potremo » e di per sé un mportante segno di riflessione mtocritica e di dubbio. Ancora due punti: e certo mportante la pubblicazione in ffl/iti da parte del pei di un ohimetto di Roy Medvedev nedito in Urss (« La Rivoluzioe d'Ottobre era ineluttabile?»). Ma ai dissidenti sovietici, che ure apprezzano il sostegno crecente del pei. gesti come quelo non sembrano ancora suffiiente contrappeso per i molli bbracci a Breznev: né sembra-o a noi bastanti per risolvere mpidamente le incertezze contraddizioni del pei. Contini- ue, in questa discussione ci reme piò sottolineare i passi vanti che le reticenze o le amiguità, come quella in cui ci embra cada lo stesso Spriano uando ci invila a fare una riflessione » sulle « schedature nticomuniste nella Fiat di Val-etta », da lui paragonale allechedature sovietiche di Saettaoy o di Kriegel. Riflettiamo pure: le schedature valletliane. ggi sotto processo a Napoli, urono antidemocratiche, for'anche un reato: ma la demorazia, l'esistenza slessa di sindacati liberi, di partili d'oppoizione, di tribunali indipendenti, le ha rivelale e oggi le iudica: così funziona un regime libero. Ma, via. non possiamo confrontare quelle • schedaure » con i campi di cuncenramenio, le espulsioni, le condanne al carcere o al manicomio dei dissidenti, senza processi di revisione, senza parliti d'opposizione. Il confronto solevato da Spriano è buono: dimostra soltanto che questa e democrazia, quella no.

Luoghi citati: Cina, Milano, Mosca, Napoli, Urss