A Madrid c'è il terrorismo Sono sette i morti in 24 ore

A Madrid c'è il terrorismo Sono sette i morti in 24 ore Assalto armato ad avvocati e sindacalisti A Madrid c'è il terrorismo Sono sette i morti in 24 ore /Nostro servizio particolarei Madrid. 25 gennaio. E' uno dei momenti più drammatici di questa breve storia postfranchista. La violenza e il terrorismo fanno tornare le paure del passato, sette uomini uccisi in poche ore sono il segno amaro d'una minaccia di escalation che può bloccare l'incerto processo di transizione. E' violenza di destra, il fascismo dei franchisti che non rinunciano lancia la provocazione; spera di portare alla violenza anche l'opposizione democratica, per bloccare ogni evoluzione politica. «Siamo in una fase di pre-argentinlzzazione ». ha detto stasera Joaquin Ruiz-Gimenez. Il rapimento del generale "he presiede il tribunale militare è addebitato a un gruppo terroristico d'incerto colore. la strategia della tensione continua il suo lavoro. L'episodio più drammatico è di Ieri notte. Due uomini armati di mitra sono entrati nello studio d'un avvocato sindacalista e hanno sparato Interamente I loro caricatori. Nella piccola stanza c'erano dieci persone, lesali, sindacalisti, un operalo: cinque sono stati uccisi, cinque sono ricoverati In ospedale, le loro condizioni sono disperate. E' stato un assalto squadristico, c'era la volontà di fare una strage. E' un salto di qualità nel terrorismo di destra. Finora, i « guerriglieri di Cristo Re » e gli altri « squadroni » anticomunisti avevano attaccato per uccidere un oppositore, non per fare una strage. S'infiltravano nei cortei della sinistra e sparavano alle spalle a qualche dimostrante isolato: era stato cosi a settembre a Madrid, è stato ancora cosi domenica. L'attacco di ieri notte tradisce la debolezza dell'opposizione franchista, una « scalata » cosi forte dice che ormai il « bunker » più conservatore può sperare solo nella strage per realizzare il suo attentato alla monarchia di Juan Carlos. Le prospettive del corso politico sono ora più ridotte che mai. il governo Suarez deve misurarsi con le contraddizioni della sua legittimità e tentare di trarne la forza per reggere con equilibrio la situi*z'one politica. La risposta dell'opposizione democratica è nella proclamazione d'uno sciopero generale per oggi a Madrid, e nella richiesta d'un Incontro con II governo per esprimere una posizione congiunta di ripulsa della violenza e del fascismo. Già oggi, qui a Madrid, ma anche a Barcellona, nel Paese Basco e nelle maggiori città del Paese, centinaia di migliala di lavoratori hanno manifertato, con uno sciopero spontaneo, la «protesta pacifica» per l'attentato di Calle Alocha. Il ministero degli Interni non dà alcuna cifra ufficiale, secondo un portavoce delle «Comlsiones Obreras» potrebbero aver abbandonato 11 posto di lavoro da quattro a cinque milioni di lavoratori. Il primo ministro Suarez ha avuto due lunghe riunioni con i suoi ministri militari e con lo staff di Martin Villa. Sono stati fermati, e interrogati nella Dirección General de Seguridad. sessanta esponenti dell'estrema destra (soprattutto ustascia e latino-americani), si dice che anche il capo dei « guerrilleros » Sanchez Covisa sia stato convocato in commissariato. Il movimento Fuerza Nueva capeggiato dal notaio Blas i'iriar protesta stasera contro « le accuse demagogiche d'una certa stampa asservita al comunismo ». chiede '.m'inchieste approfondita « senza rispetto per nessuno ». Però dice anche che i suoi militanti « non si lasceranno impressionare dalle manovre che cercano di coin volgere quanti rispettano il ricordo di Franco ». I funerali delle cinque vittime di ieri notte sono pre¬ visti per domani pomeriggio. Il Cos (l'organismo che raggruppa i sindacati democratici) chiede ai lavoratori di non manifestare nelle piazze per evitare il rischio di nuove provocazioni, invita ad esprimere solidarietà con lo sciopero nel posto di lavoro. Lo stesso documento del Cos accusa però il governo di n lentezza e indecisione » e lo sollecita ad agire « urgentemente per disarmare e smantellare le bande dell'estrema destra ». Il ministro Martin Villa hu proibito l'allestimento d'unn | camera ardente nel palazzo i di giustizia, perché « la cosa | 'ir--fliìtc potuto dar luogo ad episodi di violenza di dram maliche proporzioni ». Chiara la difficoltà in cui si trova Suarez. che non riesce a dimostrare ancora unn sicura capacità di gestire la crisi. Ticino Galvan. leader del pur I tito socialista popolare, afferma ora che « solo un governo di coalizione molto ampia » può ridare tranquillità alla Spagna. Non è ancora realistico immaginare che l'uscita della crisi sia il governo di emergenza, mancano le condizioni politiche per una , scelta che significherebbe un netto spostamento a sinistra di Suarez le del disegno che I lui sta guidando per conto dei monarca). Certamente, però, questa drammatica prova impone al governo in carica di sottrarsi alle abituali ambiguità: se dubbi possono 1 esservi ancoia sul colore politico dei rapitori di Oriol e del generale Villaescusa (Il Grapo rivendica le operazio- | ni. ma perfino la polizia di regime è ora scettica sull'air < tìfascismo del Grapo). la ma : tricc di destra segna la stra- ; ge di ieri notte. Poche ore dopo quell'atten i tato in calle Atocha, due uo- I mini armati di mitra hanno fatto irruzione nello studio : dei legali del sindacato socialista lUgt). in calle Alfon ' so Sexto. e hanno devastato il locale con numerose nini che. Una leader dell'Ugt ha ricevuto stamane una telefo nata anonima che, mirine eiando lei e gli altri sindaca-, listi, avvertiva che « ora e il \ rostro turno, dopo gli avvo | ' cati delle Comisioncs » Un necrologio pubblicato questo pomeriggio dal quoti diano Diaro 16 conferma che l cinque morti di ieri notte ; era.-... militanti del pce, il comitato centrale comunista tirr.ia la partecipazione. Le vit:ime sono gli avvocati Luis Javier Benavides Ordaz, Enrique Valdevira Iubnez, Fran ] risei. Javier Sauqillo e Serafin Holgado (morto in ospedale) e un operaio. Il presidente della Conferenza episcopale, l'arcivescovo di Madrid cardinale VIc e n te Enrique y 'l'ara ne un. ha rivolto stasera agli spa- : tnoll un appello in cui non rifiuta di esprimere anche un giudizio politico: « Il nostro dovere di cristiani e di spagnoli ci obbliga a dire "basta" con tutta la forza del Vangelo. Il popolo spa- i ruoli, possiede una sua io- ' ce di pace e di speranza, che non deve essere soffocata da mitra violenti e anticristiani. Il mantenimento di ciò che resta del vecchio ! regime non può essere ini i posto con le armi ». r. s.

Luoghi citati: Barcellona, Madrid, Spagna, Vic