Capo-carceriere di Cristina nega di avere trattato aerei "Mirage"

Capo-carceriere di Cristina nega di avere trattato aerei "Mirage" Il processo in assise a Novara per il sequestro Mazzotti Capo-carceriere di Cristina nega di avere trattato aerei "Mirage" Secondo la parte civile avrebbe svolto le trattative con un colonnello israeliano • L'imputato dice che doveva soltanto fornire i numeri di matricola degli aerei disponibili per la vendita cesso Mazzotti, e di nuovo gli aerei francesi sono abbinati al nome di Giuliano Angelini. j il capo carceriere di Cristina. ' Se ne era parlato il 16 dicem ] bre ne! corso dell'interrogato rio di Gianni Geroldi, di sfug ' gita: Angelini aveva fatto un I intervento accalorato per 'Dal nostro corrispondente> Novara, 25 gennaio. Si riparla di Mirage. al pro¬ spiegare che si era soltanto occupato della cosa per fornire a un personaggio israeliano i numeri di matricola di sci aerei che erano disponibili per la vendita. Oggi la parte civile, per voce dell'avvocato Pecorella, ha cìiiesto alla corte di poter al legare agli atti del processo una documentazione che essa stessa ha raccolti) relativamente al binomio AngeliniMirage; e la corte, dopo una lunga permanenza in camera di consiglio per decidere su numerose istanze, ha accolto ; i„ richiesta. Il plico compren ; de anche alcuni verbali della I polizia redatti in occasione delle indagini sulla strage di ; piazza Fontana ( 12 dicembre •69). Fu appunto durante una 1 perquisizione nell'abitazione di Angelini, allora abitante a Milano in viale Certosa 1 (al 1 nome dell'Angelini gli Inqui renti erano Kiunti a,traverso una fonte fiduciarta)i che vennero sequestrati i documenti. Vi si parlava delle modalità e della prassi da seguire per l'acquisto e la consegna all'estero di apparecchi completamente armati. Le trattative erano svolte tra l'Angelini, il colonnello Evil Allon, capo della commissione israeliana per gli acquisti in Italia pres- so l'ambasciata di Israele aRoma, e la ditta Strodach Ag di Basilea. In una lettera firmata da questa ultima ditta e indirizzata all'Angelini, si stabilisce anche che «al termine dell'operazione e trattativa tramite suo. tra il governo di Israele e la nostra società per la vendita di trenta apparecchi Mirage III E le verrà corrisposto l'importo di dollari 50 mila per ogni apparecchio venduto». Nella documentazione presentata dalla parte civile compare un altro nome che è presente negli atti del processo Mazzotti: Ralf G. Dickman di Basilea. Un Giorgio Dickms'.n. figura in un documento della , Guardia di Finanza, in data 5 < gennaio 76, dedicato al cam- ' | biavalutc Francesco Russello,1 qui imputato di ricettazione del denaro del riscatto. Il Dickman è indicato come amministratore del Casinò di Mentone. in contatto con Cesare Valsaliia personaggio che sarebbe, secondo una informazione anonima giunta alla stessa Guardia di Finanza, coinvolto nel riciclaggio di denaro proveniente da sequestri, insieme con il Russello e altri. Si parla anche, in queste carte, del dottor Giovanni Menisi, nella cui abitazione sono state sequestrate, e acquisite agli atti del processo, tre cartelle di documenti e una agendina nelle quali figura il nome dell'Angelini. Merusi e Angelini, il 12 dicembre '69. alle ore 15,15 partivano da Milano in aereo alla volta della Sardegna per andare a trattare dei terreni a Tempio Pausania. Circa quattro ore dopo, alla Banca dell'Agricoltura in piazza Fontana, esplodeva la , micidiale bomba. La circostanza della partenza, documentata, era servita ad AngeUni per uscire facilmente dalle indagini sull'attentato. Lo stesso Merusi nel gennaio 75 cercava una cascina per Angelini, cascina che questi trovava poi a Castelletto attraverso un altro intermediario. Angelini spiega che non trattava aerei, dice che Dick- "^TZ^ZT^r I appurare se era veramente in grado di fornire i numeri di ' matricola degli aerei o se era un «bidonista». Angelini si infervora, quasi gridando dice che ha sempre lavorato come un pazzo, che ha coinvolto nella tragedia «questa povera ragazza», Pupetta Petroncini. ! «Basta con il traffico di armi e di droga, basta con piazza Fontana — grida —, sono un delinquente, ma non bisogna andare a questi estremi. Che io non fossi fascista lo sa anche Budda: sono comunista, adesso si vergogneranno che lo sia. mi spiace per il partito. Scusi, presidente, se faccio questo riferimento». La Corte, tra le altre deliberazioni adottate, ha ordinato la citazione di una decina di nuovi testi; l'acquisizione di documenti e nuove indagini su determinati personaggi come Guida e Di Profio. che l'I 1 luglio 75 erano presenti, in P -va Monte Grappa a Varese, vicino alla cabina telefonica mentre Sebastiano Spadaro telefonava alla famiglia Mazzotti < 1 due risultano anche in relazione con l'italo-svizzero Cichellero, sospettato in Svizzera di riciclaggio di denaro). La Corte ha pure ordinato la perizia psichiatrica su Gianni Geroldi, che sarà fatta mentre il processo continua. Durante l'udienza. alle 10.30, Rosa Cristiano è svenuta, l'hanno portata fuori in braccio. Mezz'ora dopo si è ripresentata solo per chiedere di potersene tornare in carcere. Remo Lugli Giuliano Angelini