Vantaggi e rischi della scienza nella previsione dei terremoti di Lorenzo Casertano

Vantaggi e rischi della scienza nella previsione dei terremoti il sapere geofisicO. # Lorenzo Casertano tloecnie- di vulciinulogiu dcll'Univcnilì ili Napoli Vantaggi e rischi della scienza nella previsione dei terremoti Nel l*)7b il Cnr lui dato inizio .ill.i realizzazione di diciassette « progetti in,.ili//.in » intesi :i risolvere ! principali problemi di interesse socioeconomico, impegnando circa duecento miliardi di lire nel quinquennio I17Ò1980. La impostazione data ul « progetto di geodinamica » sembra, perù, la meno idonea ad assicurare la migliore soluzione dei problemi collegati ai fenomeni geodinamici. Infatti, mentre si accetta come assioma la eausa prima di essi, si trascura di indagare sulle cause prossime dei singoli fenomeni e le giustificazioni addotte si ispirano alla filosofia della scienza seguila nei tempi precedenti a Ruggero flacone, quando i dati sperimentali si accettavano solo e in quanto confermassero teorieaprioristiche. L'opposizione a studiare « la previsione deterministica del sisma sulla base dei fenomeni che lo precedono • è giustificata dai principali responsabil: del progetto (Le Scienze, n. 9t, luglio I97b) dal fatto che « manca ancora un modello fisico sullicienlcmente attendibile a cui riferirsi » c che « nessuno dei due modelli avanzati riesce a spiegare in modo soddisfacente l'insieme dei fenomeni che precedono e accompagnano il terremoto ». Del resto il punto di partenza e quello di arrivo del progetto ò il « modello della tettonica a zolle » e lo scopo principale di esso e di raccogliere nuovi dati geologici e geolisici di dettaglio che consentano di migliorarlo » (Le Scienze, n. 99. novembre 1976). Cos'i le finali là del progetto sono completamente travisale e l'impegno sociale viene a scomparire del tutto. Rifugiarsi nello studio probabilistico della previsione dei terremoti o nel calcolo del « rischio sismico • o nel rilievo dello « zoning • può essere comodo e militaristico per i ricercatori, ma di nessuna utilità per la società. La disponibilità dei fondi può consentire l'acquisto di sofisticale attrezzature e l'impie go di tecniche e metodologie avanzale, per cui il rilievo e l'elaborazione dei dati allo scopo di ricavare, per una determinata zona, la massima intensità sismica possibile e il tempo di ricorrenza di un terremoto di precisata intensità, risulla un'operazione semplice da potersi allidare a tecnici anche non altamente specializzati. L'andamento della crisi sismica del Friuli ha confermato il poco affidamento che si può fare sulle statistiche sismiche Il calcolo del rischio sismico può essere elTeltivamcnlc utile soltanto in casi del tulio particolari, quali ad esempi.) le ubicazioni di centrali nucleari o di stazioni rice-lrasmiltenti di onde elettromagnetiche a grandi distanze, costruzioni che non devono subire le benché minime sollecitazioni. Per il primo tipo di edifici si ricorda che i servizi sismologici del Cnen e dell'Enel hanno fatto un lavoro veramente meritorio di raccolta ed elaborazione di dati sismici. Le ricerche degli slessi enti svoltene! corso della erisi sismica del Friuli hanno dimostralo che essi possono autonoma- mente raggiungere gli scopi particolari precisali. Impegnare periamo nella stessa dire /.ione- i fondi destinati alla sismologia dal « progetto di geo dinamica • rappresenta uno spreco. Inoltre dalle indagini relative alle accelerazioni massime registrate in Friuli è stato dedotto che un'evenlual : centrale nucleare costruita nell'ambito di un qualsiasi comune disastralo dai terremoti del maggio-settembre Wb non avrehhe subilo danni nelle parti delicate, sempre che per l.i costruzione e per la scella della limitata arca occupata dalla centrale fossero stali seguili i normali criteri ingegneristici e geologici. Data la grande importanza sociale si imponeva e si impone la necessità di cercare la soluzione integrale del problema, per la quale esistono premesse confortanti già altre volte indicate. A tuie scopo l'impostazione del « progetto di geodinamica » andrebbe completamente invertita, perché gli sforzi dovreb bero essere indirizzali ad inda gare non solo sui fenomeni che precedono e accompagnano i terremoti (e se il modello fisico accettabile effettivamente non esistesse andrebbe ricerca- lo) ma anche sulle possibilità che ha l'uomo (e sembra che veramente le abbia) di intervenire per condizionare questi fenomeni. Non sono molte le probabilità che ciò potrà essere fallo, anche perché gli Anni Sellai) la sono stati caratterizzati, non per fatalità, dalle occasioni perdute per cercare di capire qualcosa sulle cause dei disastri naturali che ci alfliggono. Si e comincialo con il bradisismo di Pozzuoli per il quale si è impedito che venissero eseguite ricerche tendenti a verificare un preciso modello proposto da coloro che andavano studiando il fenomeno da anni; per finire alla recente crisi del Friuli, per la quule sono stale disattese tutte le indicazioni per uno studio precipuo sulla causa dei fenomeni anche ai fini di una loro previsione. Apparentemente più complicato sembra il caso dei sismi di Ancona, quando lu cosiddetta scienza ulliciale italiana si mobilitò per dimostrare che i sismi non andavano assolutamente messi in relazione alle ricerche petrolifere in ulto nell'Adriatico. Anzi si trovarono degli eminenti sismologi stranieri, che dopo una fugace visita alla zona poterono confermare pienamente quanto detto dagli italiani. Kppure. chiunque si occupi di sismologia dovrebbe sapere che a punire dal I9bb si vanno accumulando prove sempre più consistenti che dimostrano come qualsiasi estrazione o immissione dal o nel sottosuolo di fluidi (uequu. petrolio, melano, ecc.) è eausa di sismicità almeno locale. Quando si è preeisulo che gli studi sulla previsione deterministica e sulla prevenzione dei terremoti si basano essenzialmente sulla correlazione tra variazione de! flusso dei fluidi sotterranei e geodinamica superlieiule lu maggior porle dclle cose che sembrano oscure e incomprensibili diventano chiare e comprensibili.

Luoghi citati: Ancona, Friuli, Napoli, Pozzuoli