Per volare tra i fulmini di Bruno Ghibaudi

Per volare tra i fulmini meteorologìa • Bruno Ghibaudi Per volare tra i fulmini Per gli aerei il rischio maggiore di essere colpiti dal fulmine si presenta quando volano fra i 10.500 e gli 11.100 metri: il bl per cento delle folgorazioni sono si.ne registrale in queste condizioni. In media, ogni velivolo viene colpito da un fulmine ogni 2i00 ore di volo, cioè all'ineirea una volta l'anno. E si traila di energie grandissime, che possono arrivare a 200 mila Ampère, scaricali in 100 mi crosecondi, Questi dati rappresentano le conoscenze più recenti in fatto di fulmini, e sono siali forniti pochi giorni fa da una commissione americana di esperti militari e civili che da selle anni sia indagando sulle conseguenze dei fulmini sugli aerei in volo. Le ricerche vengono condotte non soliamo fa cendo volare velivoli-laboratorio all'interno delle nubi temporalesche, ma anche bombardando con scariche artificiali un velivolo racchiuso in un hangar in cui vengono ricrea le le condizioni del temporale. Al termine dei primi cinque anni di indagine sugli incidenti aerei più sospetti, fu accertato un solo caso di aereo sicuramente precipitato a causa di una scarica elettrica. Durante queste prove si è avuta lu conferma che il fulmine colpisce di preferenza certi punii dell'aereo anziché altri. Uno di quelli maggior.nenie presi di mira è la prua soprattutto nuando ospita il radar meteorologico. Sembra che questo strumento, a causa della sua attività elettrica e del suo paraboloide metallico, sia in grado di esercitare un'attrazione preferenziale per le scariche. Qualche anno fa un •< Boeing B-707 » e stato colpiio du un fulmine al radar meteorologico proprio mentre si preparava ad atterrare a Fiumicino. Quasi nello stesso tempo un «F104C » dell'aviazione militare tedesca ebbe luna la prua asportata du un fulmine mentre attraversava una zona temporalesca, Altro punto delicato pur i fulmini è l'alloggiamento del radar di ricerea nei velivoli iinlisommergibili. generalmenle contenuto in un prolungamento della coda. In entrambi i casi il rischio e stato attenuato inserendo nel guscio protettivo del radar, di materiale sintetico, una serie di anelli metalli ci che isola l'apparato e scarica l'energiu del fulmine lungo la fusoliera, dove i dispositivi di dispersione (ee ne sono anche alle estremila delle ali. de¬ gli alettoni e dei limoni, e servono a disperdere l'elettricità statica generata per attrito con l'aria durame il volo) procedono a scaricarla in atmosfera. Egualmente preferite dal fulmine sono le antenne radio. Per evitare che lu scarica si trasferisca all'intera struttura del velivolo si ricorre a particolari misure di isolamento e di dispersione, in modo da impedire che attraverso l'antenna l'energia del fulmine possa danneggiare gli strumenti. Le ricerche dei tecnici americani hanno confermalo che il fulmine può essere pericoloso in un solo caso, e cioè quando colpisce un punto in cui si sono concentrali in buona misura i vapori di carburante, Si traila però di un rischio che i carburanti poco volatili oggi utilizzali riducono praticamente al minimo. Per il resto le statistiche ci invitano ad essere ottimisti: i passeggeri non devono temere il fulmine, perché la fusoliera funge da « gabbia di Faraday », isola la cabina e provvede a disperdere l'energia del fulmine in atmosfera. Non è mai capitino, per esempio, che il fulmine ubbia perforato la struttura della fusoliera. Qualche volta, il dunno. pur essendo limitato, può però originare complicazioni più gravi. E' per esempio accaduto che un fulmine abbiu saldato il portello del carrello anteriore, impedendone la fuoruscila e obbligando il pilota a fare un atterraggio con ruotino retratto. Perché un lulmine colpisce un aereo in volo'.' Il meccanismo non è ancora del tutto chiaro. Al riguardo sono stale tuttavia avanzale varie ipolesi. Lu più attendibile sostiene che l'aereo viene a trovarsi mollo vicino al punto d'origine della scarica, e pertanto più soggetto a provoeurlu. Sembra infinti accertalo che talvolta i fulmini si scaricano u brevissima distanza dugli aerei senza investirli: e ciò dimostrerebbe che l'aereo viene colpito soltanto quundo si lrovu sul percorso di « minima resistenza » della scarica elettrica. Le industrie aeronautiche continuano nd investire notevoli somme per realizzare strutture capaci di disperdere il più rapidamente possibile l'energia del fulmine. Per udesso. l'aiuto maggiore consiste però nell'evitare le zone temporalesche, variando opportunamente quote c rotte. Dato l'affollamento delle aerovie, anche queste modifiche devono però avvenire senza pregiudizio per la sicurezza generale.

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