I cerchi della violenza opprimono le donne

I cerchi della violenza opprimono le donne Manifestazione delle femministe I cerchi della violenza opprimono le donne "Sono vittime di criteri differenziati nella società e nella famiglia" - Dalle molestie all'aggressione sessuale « Ripigliamoci la nnltr •: « Basta con II coprifuoco »J • Liberazione non r un'utopia, ilonna gridalo: "lo sono mia" ». Condito da questi r slmili slogan, ubato sera si <• mosso da largo Marconi II rortro organizzato dal « Movimenta per Ir donne ». Circa 2500 manifestanti, ciascuna con una fiaccola, hanno .<ur.iirrs.itii ria Koma r raggiunto piazza Castrilo, dovr 6 stalo I bruciato un fantoccio barbuto, simbolo di qurl « maschilismo » che esse vogliono combattere. Non sono manenti momenti di tensione, specie quando, verso la mezzanotte, un gruppo di mani festanti In sosta davanti al bar Motta di via Roma non voleva sciogliersi (poi tutto si è risolto). Non sono mancati soprattutto gravi episodi di teppismo come 11 lancio di una bottiglia •molotov» In via Gioititi contro la sede dell'aitatone donne Italiane», che aveva aderito al corteo con spccinche motivazioni. SI tratta di episodi che ripugnano a ogni coscienza civile, comportamenti delinquenziali che hanno lu loro prima matrice nell'Intolleranza. In un comunicato l'Udì .<:!••!!•.;.< che «con l'incendio della sede fi e Milito colpire l'organizzazione femminile nata dalla Resistenza e che da più tempo si batte per l'affermazione di una società a dimensione di donna». L'Udì condanna Inoltre alcune manifestazioni •d'Intemperanza» compiute da un gruppo j di partecipanti davanti a un io ' cale notturno. Ma torniamo al significato del , corteo. E' U riflesso di quella «questione femminile» che, salita alla ribalta tre anni or sono, si e via via allargata, sino a diventare uno del momenti più significativi della battaglia per I di¬ ritti civili. 11 punto di partenza i- costituito dall'affermazione del l'uguaglianza dell'uomo e della donna. E' un'affermazione sacrosanta, ma nei fatti ha incontrato (e Incontra ancorai resistenze perch'i ci sono norme vetuste e una mentalità che non pare mol to Idonea ad evolversi con 1 . tempi e od accogliere le nuove j Istanze emergenti in una società In movimento. Le «femministe», che dicono di essere le Interpreti più sensibili dei disagi e delle esigenze del mondo femminile, sostengono I che la donna fc soggetta a un I triplice ordine di violenze. Sullo j sfondo c'è la violenza esprcssio- I ne di una 'società violenta di i per st stessa». Poi c'è un secon- do cerchio, dove la violenza di- | venta più specifica e, quel che peggio, trova la sua giustificazione nell'esistenza di loggl che applicano «criteri differenziali nelle mansioni di lavoro, nella collocazione sociale e laminare, nell'applicazione del principi morali: C'è Infine 11 terzo gradino: I reati, che con particolare acca¬ nimento si compiono nel confronti delle donne. Esistono anche In questo settore molti stadi. S'Incomincia con le molestie c gl'insulti, si continua con fur- U, scippi e rapine, si finisce con l'aggressione a sfondo sessuale, E' l'aspetto più Immediato ed è quello che suscita le maggiori preoccupazioni, le proteste più vibrate, le denunce più aperte, Non tutte le donne condividono l'Intera diagnosi del -in..vi mento femminile». Essa pub ap parlrc un po' esagerata c superficiale poiché non tiene conto del progressi compiuti con leggi recenti e Importanti (pensiamo, ed è un esemplo, al principi Innovatori contenuti nel diritto di famiglia). Tutte le donne però riconoscono In quel terzo gradino Il comune denominatore della loro dllTicllc condizione umana. La citta è divenuta troppo cattiva e violenta soprattutto di notte. Gradatamente tutte le zone, anche quelle più frequentate, stanno diventando proibite, riserva di caccia della malavita. Attravorsarle costituisce un pericolo continuo per tutti, ma In particolare per le donne. Il «Ripigliamoci la notte» scandito sa bato dalle partecipanti al corteo, al di lii del motivi di carattere generale che gli hanno attribuito, ha avuto tinche questo significato: l'esigenza di una città più sicura. c< gr.

Persone citate: Milito, Motta