Tra gli "stregoni" del fiore rosso che trasformano l'oppio in eroina di Francesco Fornari

Tra gli "stregoni" del fiore rosso che trasformano l'oppio in eroina © INCHIESTA SUL TRAFFICO E SULLO SPACCIO DI STUPEFACENTI Tra gli "stregoni" del fiore rosso che trasformano l'oppio in eroina (Dal nostro inviato speciale) Ankara, 21 gennaio. La maggior parte dell'oppio illegale utilizzato dai tratti canti di droga per ricavare l'eroina proviene, come è stato illustrato nel corso di questa inchiesta, dal famigerato «triangolo d'oro» della Birmania, della Thailandia e del Laos ed arriva per mille canali negli Stati Uniti ed in Europa, ad Amsterdam, punto nevralgico del traffico europeo della droga. La «chinese connection» ha soppiantato, dunque, la vecchia «french connection» gestita negli Anni 60 dalla malavita còrsa e marsigliese. Marsiglia non è più la capitale europea dell'eroina. I mma, come ha sottolineato l'i-'a spettore Bernard Gravet della . Brigata narcotici parigina, { esistono ancora frange della j vecchia organizzazione, due o | tro dei più famosi chimici della malavita sono ancora li¬ beri, pronti a riprendere il loro lavoro qualora se ne presentasse l'occasione. Uno dei principali motivi del crollo di questo mercato è stato, più ancora dell'intensa attività I ! della polizia che ha portato j all'arresto di parecchi «caid» ! del «milieu» marsigliese ed alla scoperta di molti labora \ tori clandestini, la totale ! mancanza della materia pri-1 ma, cioè dell'oppio, in seguito alla decisione del governo turco di vietare la coltivalo ne del papavero, Fin dal 1967 il governo tur co aveva annunciato un pro getto per ridurre la coltiva- : zione di questo fiore che na- i sconde nel suo grembo un pericolo tanto mortale, ma soltanto il 29 giugno 1971, in se guito alle pressioni esercitate dal governo degli Stati Uniti, e dallo stesso presidente Ni tasfssvltndrt_ cj xon che si era impegnato a | s! corrispondere alla Turchia in- c genti aluti finanziati, la colti- ! r\ vazione del papavero veniva j p! dichiarata illegale. Per la Tur- m1 chia significava la rinuncia gall'esportazione legale a scopi ! dfarmaceutici dell'oppio, che \ adal '65 era stata, in media, di m120 tonnellate all'anno. Per i ctrafficanti, invece, significavaI pl'inizio di un periodo di crisi: | csi è calcolato che i coltivatori turchi autorizzati sottraevano al controllo governativo oltre [cento tonnellate di oppio I greggio, che andavano ad ali | mentore l serbatoi del traili ! co clandestino. Il prowedl mento non ha dato, tuttavia, gli esiti sperati: è stato accer1 tato, infatti, che l'oppio pro- dRnSlclcIlgel—gnrvG—Mnmiolln l naursigliu i veniente dalla Turchia rap presentava soltanto il 7 per cento circa della produzione illegale nel mondo. Il 70 per cento di questo traffico (circa mille tonnellate annue) proviene dai contadini delle tribù montane del «triangolo d'oro», il restante 23 per cento da altri Paesi asiatici: Afghanistan, Pakistan ed India. E' certo, tuttavia, che l'inaridimento della fonte turca ha fatto sentire il suo peso. Per prima cosa ha causato la fine dell'attività clandestina di trasformazione dell'oppio in eroina nel bacino mediterraneo, un risultato abbastanza soddisfacente se si tiene conto che l'eroina prodotta nei laboratori dl era purissima, molto più pura di quella che viene ottenuta dai chimici cinesi che lavorano nella foresta birmana. I chimici della malavita francese erano del veri assi nel loro lavoro. Il più famoso è stato, senza dubbio, il còrso Joseph\Cesari, arrestato nel 1965 e r-nnrinnnnln n coti» nnni HI condannalo a sene anni ai prigione, morto suicida in carcere nel 1972. quando era | stato nuovamente arrestato dalla polizia mentre si accln-ìgevn a «rientrare in gabbia», ' che nel gergo della malavita marsigliese significa che stava per intraprendere un nuovo ciclo di trasformazione. Cesali, la cui attrezzatura era tutto sommato modesta, riusciva a produrre 40 chilogrammi di eroina pura al 95 per cento alla settimana, mentre la maggior parte dei laboratori non potevano fornirne più di 15 o 20. Va ricor- ; dato, a questo punto, che la «lluffy '.'.tute», l'eroina 4. la 1 più pura. PUÒ essere molto dl- , luita dai trafficanti, che la mettono in commercio in soluzioni al 4 per cento, mentre il «brown sugar», l'eroina Z di ! fabbricazione cinese, pura so* . . o lo al 35 per cento, non pub essere diluita al di sotto dell'8 per cento. Le cifre si commentano da sole: da un chilogrammo di eroìna 4 opportunamente lavorata si possono ricavare molte più dosi e, di conseguenza, il guadagno per i trafficanti è maggiore. Per questo, dunque, la ri-1 presa della coltivazione del papavero autorizzata dal go- : verno turco il 12 settembre ' ; , i I i I —— " 1974è fonte di grandi preoc-, cuparioni per la polizia tran- ■ 'cese che paventa il pericolo j del risveglio dell'attività dei, trafficanti ancora in libertà A parte certi contrasti fra il j governo turco e quello ameri | cano in seguito alla guerra di Cipro (che, s«*condo alcuni, sono all'origine della decisione turca di riprendere la col tivazione del papavero), le autorità dl Ankara hanno giù stificato questa decisione affermando che nei tre anni di sospensione non è stato possibile trovare altre alternati ve agricole o industriali per le novantamila famiglie contadine (seicentomila persone) che ricavano i due terzi dei loro guadagni dal papave ro coltivato a scopi tarmaceli, tici, e per il milione circa di cittadini legati all'industria secondaria di questa pianta che serve ai turchi per ottene re dai semi olio, ingredienti per confezionare pane, dolci, medicinali, e combustibile da gli steli. In seguito al divieto della coltivazione, spiegano ad Ankara, oltre un milione e mezzo di persone legate all'è conomia locale basata sul pa pavera (una tradizione vec chia di 3500 anni) erano venu te a trovarsi di colpo in grave difficoltà, causando nuovi guai al governo, già preoccu pato per la perdita di valuta estera conseguente alla mancata esportazione dell'oppio per uso farmaceutico. Le autorità turche hanno aggravato le pene per la colti vazione clandestina ed il con trabbando dell'oppio, da un minimo di 30 anni all'ergasto lo. Tuttavia al governo di An , kara è impossibile garantire i che nemmeno un chilo di op pio venga esportato clandesti namente e questo è motivo di grande preoccupazione per , che il traffico della droga of { fre ingenti guadagni (su un chilo dl eroina un grossista 1 guadagna in media 200 milio- ni) ed i trafficanti non arre trano di fronte a nessun osta- colo. Francesco Fornari .

Persone citate: Bernard Gravet, Cesari