Il Cairo: la Sommossa frutto d'un complotto di Igor Man

Il Cairo: la Sommossa frutto d'un complotto La tesi del governo colpisce la sinistra Il Cairo: la Sommossa frutto d'un complotto ( Dal nostro inviato speciale ) Il Cairo, 21 gennaio. Il Cairo non si riconosce più, non già per le distruzioni che sono poche e, poi, 1 soldati lavorando a spezzaschlena hanno cancellato a tempo di record tutte le tracce della iruerriclia urbana, non si riconosce più perché, nonostante 11 coprifuoco sia stato spostato alle 22, non c'è sente per le strade e il traffico non è come al solito un nume in piena di automobili, ma un rifaznolo. Soldati in assetto di guerra pattugliano 1 crocevia, fli edifici pubblici. In Piazza Ramses, accanto alla stazione, ci sono due autoblindo e accanta ai telegrafi hanno rizzato una torretta presidiata da paracadutisti. C'è una calma sinistra ma le autorità possono affermare che l'ordine regna a| Cairo. Il disordine piuttosto regna nelle «alte sfere». E' in corso una riunione di emergenza della commissione parlamentare degli affari economici; il provvedimento che stabiliva il clamoroso aumento dei prezzi — la scintilla che ha acceso la rivolta — è stato de finitivamente revocato, tuttavia occorre tamponare un «buco» di almeno 14 miliardi di dollari. Sembra che il governo voglia rivolgere ufficialmente — lo ha già fatto in via diretta — un appello ai Paesi fratelli ricchi di petrolio perché diano con urgenza un primo «indispensabile aiuto»: 2 miliardi e mezzo di dollari (è nell'interesse dei Paesi moderati gettare una ciambella di salvataggio a Sadat: la sua caduta pregiudicherebbe l'attuale assetto del mondo arabo). Il regime di Sadat bussa a quattrini, disperatamente, e cerca al tempo stesso di negare la spontaneità dei moti, chiamando in causa le forze eversive, naturalmente di sinistra. Decine di magistrati indagano, uno di loro, Ibrahim el Kalimby ha «accertato che alla fonte dei disordini è il "partito comunista dei lavoratori egiziani", una organizzazione clandestina in collegamento con gruppi palestinesi e del Sud Yemen». Il magistrato afferma che sono sta- j ti trovati manifestini dello stesso tenore sia al Cairo che ad Alessandria, Mansourah, Suez ecc. Si vuole insomma accreditare la tesi del complotto preordinato. Ieri, del resto, il ministro dell'Interno Sayed Fahmi aveva detto ch'era stato scoperto un «piano che prevedeva l'incendio del Cairo». TI tenore dei volantini è «sovversivo». Si incita 11 popolo a ribellarsi, si muovono critiche assai aspre alla politica economica di Sadat, la famosa infitah, e anche alla politica estera. Sarebbero sta te. poi, sequestrate copie di un giornale clandestino: L'insurrezione. Ma, soggiungono i magistrati, il piano è stato sventato e i «responsabili pa gheranno». Chi sono questi «responsabili»? Uomini di sinistra, naturalmente. Fra gli arrestati, parecchie centinaia, figurano infatti tra l'altro quattro giornalisti « progres¬ èW*t Il presidente Sadat sisti »: uno di .-..•i; Ahram », uno di « AI Akhbar », e due del settimanale « Rosa el Youssef ». Sarebbero stati visti *incitarc e guidare i dimostranti». E non pochi sono gli esponenti della «Tribuna di sinistra», il partito che fa capo al maggiore rosso Khaled Mohleddin. ex compagno di strada di Nasser. sbattuti in galera. Fra essi una personalità di spicco: il dottor Rifaat el Said. La dura repressione riuscirà quasi certamente a conge lare la situazione. Ma fino a quando? Il bilancio del «complotto» è pesante: si parla di almeno settanta morti e di ottocento feriti. E pesante, come abbiamo visto, è il consuntivo economico. Se non arriveranno, e presto, aiuti in contanti. l'Egitto sarà costretto a dichiarare bancarotta Un nuovo e più grande incen dio è dunque possibile, se non interverranno «fatti nuovi». Igor Man

Persone citate: Ibrahim El Kalimby, Khaled Mohleddin, Nasser, Sadat, Said, Sayed Fahmi

Luoghi citati: Alessandria, Cairo, Egitto, Il Cairo, Sud Yemen