Acciai speciali: VItalia è in ritardo come recuperare il terreno perduto

Acciai speciali: VItalia è in ritardo come recuperare il terreno perduto Acciai speciali: VItalia è in ritardo come recuperare il terreno perduto La causa principale della perdita di un primato, si legge in uno studio della Teksid, è nella totale mancanza di una politica di sviluppo - Gli effetti negativi sulla bilancia dei pagamenti Necessaria la ristrutturazione per il recupero tecnologico • Le previsioni per gli anni 1980-'85 Uno studio sul ruolo degli acciai speciali nell'economia italiana c sulla necessità di razionalizzare la produzione della siderurgia speciale 0 stato reali' zeto dalla Teksid. Il settore siderurgico della Fiat che nel 197G ha completato la sua ristrutturazione, trasformandosi da azienda al servizio della Fiat ad una Impresa al servizio del mcrcnto. La sua produzione nel 1S76 6 salita a 782 mila tonnellate In peso lingotto, con un aumento del M per cento su! 1975. Inoltre, mentre gli acciai speciali nel 1972 rappresentavano appena 11 46 per cento dell'acciaio pròdetto, nel 1B76 la loro quota e sa'.ìia a circa i'80 per cento. Il totale della produzione della Teksid, che tiene conto anche del semlprodottl acquistati dall'estero e trasformati, è stato di 2 milioni 50 mila tonnellate, con un Incremento del 14 per cento sul 1975. Il programma e di arrivare entro il 1980 od una produzione di «celai speciali pari al 90 per cento del totale. La Teksid si articola In 5 divisioni di produzione e una di Ingegneria, con 17 stabilimenti e 30 mila dipendenti, comprese le aziende collegate Italiane ed estere. Nello studio si legge, tra l'altro, che nel 1962 l'Italia aveva 11 miglior rapporto tra acciai speciali e comuni prodotti nel Paesi Cee con 11 14 per cento, contro l'8.9 per cento della Francia e 11 7,9 della Germania occidentale. Successivamente quasi tutti 1 Paesi Industriali hanno rafforzato questa quota, che è quasi raddoppiata In Francia (14,6 per cento nel 1975) ed è più che raddoppiata in Germania dove ha raggiunto 11 17 per cento. L'Italia, Invece, non solo ivi perso 11 suo primato, ma ha visto addirittura ridursi la quota relativa, scesa al 12 per cento nel 1975. La causa va ricercata nella totale mancanza di una politica di sviluppo del settore e nelle carenze di pianificazioni aziendali a lungo termine. Queste carenze sono tanto piti Ingiustificate In quanto la siderurgia italiana ha Invece attuato una vera e propria programmazione a lungo termine per gli acciai comuni, che le ha permesso di ottenere lo sviluppo più elevato fra 1 Paesi Cee, passando nel settore da una bilancia commerciale strutturalmente passiva a conti con l'estero attivi. Se la produzione degli acciai speciali — fa osservare lo studio — non viene razionalizzata nel suoi diversi aspetti, sarà l'intera economia nazionale a subirne le molteplici conseguenze negative. Primo effetto negativo: l'aspetto valutarlo della bilancia del pagamenti sulla quale si ripercuote l'aumento del disavanzo nell'Interscambio di acciai speciali (nel 1974 è stato di 240 mila tonnellate pari c cento miliardi di lire In valore). Secondo effetto negativo: la necessita di maggiori importazioni rese necessarie dalla mancanza di una razionale gestione del magazzino di materie prime. Terza conseguenza negativa: l'occasione perduta di riqualificare tecnologicamente le nostre produzioni sul mercato mondiale. Va ricordato, infine, che molti posti di lavoro nel settore già nel 1974 registravano una perdita supcriore al milione di lire per addetto. Questa situazione obbliga a ripianare annualmente 1 disavanzi o a compiere grossi sforzi di investimento, solo per pareggiare produttività e costi senza creare alcun nuovo posto di lavoro. Una ristrutturazione si presenta, quindi, necessaria ed ur¬ !I; gente. Il ritardo tecnologico In settori come quello degli acciai speciali — ricorda lo studio — scatta nel giro di pochissimi anni e se oggi slamo ancora in tempo, con razionalizzazioni relativamente marginali, a reggere la concorrenza, domani 11 ri cupero sarebbe molto più gra- voso. L'occupazione nel settore del la siderurgia speciale pub essere stimata In Italia Intorno al 40 mila addetti, di cui 23 mila nelle maggiori aziende speciallz- zate. Pubblica ancora Io studio che la produttività, espressa in termini di fatturato per addetto, si e drasticamente ridotta per tutte le principali aziende produttrici di acciai speciali dal 1974 al 1975. Si è mantenuto, però, un sensibile divario tra le aziende a partecipazione statale (dove si passa, nel 1974, da 16 | milioni di lire all'anno per adI detto alla Cogne a 22.2 milioni ' alla Terni) e le aziende private (ove si passa da 21,4 milioni per In Rodacllt al 49,2 milioni per la Teksid). L'elemento che ci ' consente di restare allineati con le principali aziende del Paesi più Industrializzati non e dato, sostanzialmente, da un aumento della produttività, ma dalla specializzazione e dalla migliore qualità della produzione. La produzione di acciaio nel 1976, secondo le prime stime, è stata In Malia di 23,1 milioni di tonnellate di cui 4,3 milioni di acciai speciali pari al 18,7 per cento. Nel 1975 la produzione di acciai speciali era stata di 2,6 milioni di tonnellate. Per concludere: quali le preI visioni per gli anni dal 1980 al 1985? Una serie di studi svolti dalla commissione della Cee propone come tasso di sviluppo medio comunitario un valore intorno al 4,5 per cento per il periodo 1972 1980 e Intorno al 2,5 per cento per 11 periodo 19801985. Sono Inferiori a quelli previsti dalla Ceca, ma trovano giù- stlncazlonc nella crisi conglun- I 1 JunUe del 1!ns- ch« ha spostato ! la Progressione dello sviluppo, | Renzo Villare Produzione acciaio in Italia 1976 (stimata) Totale di cui acciai speciali migliala '". di acciai mlg'.lala tonn. special! Mil tonn. tntalc prod. Azlrndr Assldrr 16 :>••> 4.010 23.9 dl rul • Grappa FlnsMer u.too 2.025 15,7 • Gruppo Kgam 785 525 67.0 • Azlrndr private 3.U5 1.460 46,4 Allrndr I.S.A. 3.900 275 7.5 Azlrndr Indlprndrntl r 1-a.it (11 2.485 50 2.0 TOTAI.E 23.145 4.335 18.7 (li Sono denominate Istat quelle aziende che forniscono 1 dati della loro produzione solo ali'Istat. dal quale I dati ritornano in forma aggregata

Persone citate: Renzo Villare

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia