Giscard resta presidente quale che sia il governo di Alberto Cavallari

Giscard resta presidente quale che sia il governo Cambia la "filosofia,, in vista delle elezioni '78 Giscard resta presidente quale che sia il governo < Dal nostro corrispondente/ Parigi. 18 gennaio. Giscard d'Estaing ha fissa-to ieri, nel corso di un'attesa conferenza stampa, le grandi linee della «filosofia presiden- ziale» in vista delle doppie elezioni (amministrative e po-litiche) che mobilitano la Francia del '77 e del '78. Natii- ralmentc oggi la stampa e i partiti analizzano le idee co- stituzionali e politiche emerse dalle risposte del Presidente per cercare di dedurre la sua posizione soprattutto di fron- te a due problemi di fondo: la crisi della sua maggioranza e l'eventuale vittoria della sini-stra. Rispetto al primo proble- ma. si mette agli atti che Gi- scard d'Estaing ha notevol-mente cambiato le sue prece- denti posizioni, evitando di logorarsi in una polemica che in passato non ha certo giova-to al suo personaggio. Non ha più parlato di «maggioranza presidenziale», ha detto che «non intende intervenire neidettagli della consultazione elettorale), specificando chia ramente che spetta al primoministro Barre «di assumerela guida delle elezioni politi- che del 711». Quanto alla crisi della maggioranza ha emiri- ciato una dottrina che si può definire della rassegnazione, Egli ha detto che occorre ac cettare ormai l'idea che la maggioranza in Francia sia «pluralista»; che non si deve considerare la sua crisi come una disgregazione della sua precedente unita, ma piutto- sto come la manifestazione di un pluralismo che nel cercare di «organizzare» la propria unità comporta problemi nuovi. Per il Presidente, le difficolta politiche francesi vanno quindi considerate solo come scompensi organizzativi «perché sulle questioni di fon- do la maggioranza è unita mentre l'opposizione è divi sa». Rispetto al secondo proba ma (vittoria delle sinistre e crisi presidenziale) Giscard ha sostenuto d'essere stato eletto per sette anni, che in tende terminare il suo man dato, che «in qualsiasi circo! stanza intende restare il ga rante delle istituzioni e il pro! tettore delle libertà dei Iran cesi». Ma sua previsione è che non vi sarà crisi politica pri-j ma delle elezioni del 78. che il sistema elettorale resterà! immutato, che «queste elezio- ni si terranno regolarmente i t alla data fissata», e che si de- ! d vono escludere quindi elezio- ! r ni anticipate o crisi presiden- ! c ziali. Naturalmente, il Presi-1 v dente ha salvaguardato il prò- r prio diritto-dovere di indicare c ai francesi «quali siano le i t scclle positive». Ma ha teoriz- j s cato una «bivalenza» delle n * strato al di sopra delle parti» Senza dire apertamente che accetta l'idea di una alternali za del potere, Giscard ha in funzioni presidenziali dando i sl'impressione di pensare che I pla sconfitta del suo esecutivo • snon imnlica forzatamente nuna suu sconfitta di «magi- \ tsomma scartato l'ipotesi di eventuali dimissioni. Questi due punti-chiave del ldcdiscorso presidenziale si sono ! govviamente arricchiti di altri stemi: crisi economica, scan- i ndalo de Broglie. affare Abu ! Daud. Ma su questo terreno I le risposte sono apparse scon- ; dtate. Per Giscard il piano Bar- : re non deve essere modifica- to. il raddrizzamento econo- mico sarebbe visibile, la giù- j | stizja jn Francia non è critica- bì\e_ Soio rispetto all'affare, Aou Daud e all'ondata d'indi- ] gnazione che esso ha solleva- 10 particolarmente negli Stati | Uniti e in Inghilterra, Giscard 1 ha manifestato una nervosa insofferenza alle critiche, assumendo un tono declamatorio e golliano. «La Francia — hu detto — non intende ricevere lezioni da nessuno», e ha cercato di far passare queste j reazioni come legate all'ostili tà di «coloro che non appro wino la politica d'tndipcnden-1 za di Parigi». Quanto nl'.o j svolgimento dei fatti, il Presi- ; dente non ha però aggiunto nulla di nuovo alle tesi già esposte da Barre. L'estradizione in Germania «non è sta-1 ta concessa per colpa dei ri-1 tardi e della ambiguità di ' Bonn». L'estradizione in Israele «non era possibile in i base alle leggi internazionali». Nel complesso, il comporta mento del Presidente di fron te alla folla dei giornalisti, e alle loro domande più aggres < slve, si è basato su formule ! ! diverse. Giscard è stato com batt:v<> (e demagogico) sul! solo tema di politica interna- ! zionale sollevato. E' stato clu sivo rispetto alle questioni interne più scottanti, non prò i i mandando mai il nome di Chirac, per esempio, né ripe- ! • tendo la lsua solita sfida al «collettivismo» delle sinistre. ( Ma soprattutto è stato abile. nel superare (magari con pa- ! lesi sofismi) le contraddizioni della sua politica. I giornali osservano, per esempio, come possa il Presidente dire che la sua gestione non entra nel dettagli elettorali, proprio j mentre l'imposizione di un suo candidato alle elezioni di Parigi provoca da due mesi j profonde tensioni. Osservano Ipoi come possa mascherare la ' crisi di una maggioranza che ha provocato la crisi del governo Chirac in un processo «pluralista» del tutto normale. Qualcuno ironizza su questo Presidente che scopre i < presocratici greci e la teoria per cui «santo è il processo della divisione perché provoCU la riunificazione». Queste critiche sono certamente giuste: tanto più che il personaggio ( come osserva | Le Monde ) è ancora una voi-1 ta apparso preoccupato dal desiderio di sfumare, tempo reggiare. rinviare, piuttosto che deciso a chiarire definiti vamente, e ad assumere dei rischi. Tuttavia resta il fatto che, per quanto indirettamen te, per quanto attraverso di sinvolturc e sofismi, sembrano profilarsi ormai due linee strategiche presidenziali. La prima è di provocare una di stensione e una chiarificazione all'interno della maggio ranza, per consentirle di battersi insieme alle due scadenze elettorali. La seconda è di suggerire che sia possibile una «continuità presidenziale» anche in caso di vittoria delle sinistre. In entrambi i casi, sembra annunciarsi una gestione giscardlana più di staccata dalle grandi tensioni nazionali, La sinistra non ha raccolto I con reazioni di tipo nuovo la decisione del Presidente di re stare al potere come garante delle istituzioni oltre il '78. Le J sue polemiche sono soprattut-1 to centrate sulle questioni ! economiche e sul «falso otti mismo giscardiano» La mag gioranza registra invece rea zioni favorevoli alla rassegna zione di Giscard circa un'uni tà perduta e da riorganizzare nel «pluralismo». I gollisti vedono infatti un'offerta di tre-| sua. dopo le tensioni durate I un anno. Né gli effetti della 1 «distensione» teorizzata dal I Presidente si sono fatti atten- dere. Stasera è stato conte: mato ufficialmente che Chi rac ha chiesto d'essere ricevu to domani dal primo ministro Barre. Alberto Cavallari

Persone citate: Barre, Chirac, Daud, Giscard D'estaing