Salvetti-Ravera a Sanremo "spaccano" la dc

Salvetti-Ravera a Sanremo "spaccano" la dc Il festival della canzone Salvetti-Ravera a Sanremo "spaccano" la dc ( Dal nostro Inviato specialei I Sanremo, 18 gennaio. Vittorio Salvetti ha vinto e cavalca la tigre: gestirà il 27 Festival di Sanremo (3. 4 e S ! marzo prossimi), ma in prati !ca a sue spese. Il Comune del- la «città dei fiori» darà una ! decina di milioni (il noleggio | del teatro Ariston, dal mo¬ mento che il Salone del casinò è fuori uso) non una lira di più. Per il resto, che il «patron» della manifestazione si arrangi. E cerchi anche di or rangiarsi bene perché Quest'anno le clausole della convenzione di appalto sono particolarmente severe. Salvetti, che si dice non abbia avuto ancora indietro i 45 milioni di cauzione depositati ' per il 26 Festival (causa alcu- ; ne inadempienze più o meno contestate), dovrà versare; quest'anno 25 milioni, che pò-1 tranno essere incamerati dal- j la civica amministrazione se1 il «Sanremo '77» risulterà ì non soddisfacente. L'organizzatore avrà a carico, fra l'altro, i compensi per cantanti, presentatori, coristi, ! giurie e orchestrali (questi ultimi non dovranno essere meno di 40 e di provata capacitu; dovranno soprattutto suo-1 nare e non soltanto far finta, come avvenne lo scorso an- ; no). Dovrà pagare soggiorni, telefoni, servizi vari. Realizze- ! rà pagando di tasca propria la scenografia e provvederà agli addobbi floreali. Perché Sanremo si è messa ! a «contare le pulci» sulla manifestazione che indubbiamente le ha dato tante polemiche e grattacapi, ma anche tanta risuonanza in Europa ed oltre? Sembrerebbe quasi che'sVnremo'VogHrtomaTè Iall'antico oer miadAenni* ISurt^W^teaHSmè SSMSlTw con Radaelli-Ravera ( ricorda-tei «2 erre»? Pagavano 50 mi-iioni all'anno per gestirlo) perché con la crisi che corre non è più proprio il caso di spendere e spandere. La verità è che Salvetti quest'anno, a Sanremo, non lo volevano, lo hanno subito. Semmai c'era una simpatia, in casa democristiana (che è partito di maggioranza relativa) era per l'eterno avversario di Salvetti, Gianni Ravera. Ma Sanremo, anche in questa occasione, non ha voluto smentire la sua indole stravagante, imprevedibile, come la pallina che frulla al centro del tavolo verde. Nella de è avvenuta una «spaccatura», un consigliere ha deciso che nella serata decisiva era me-glio non consigliare e se ne è stato a casa, altri tre, non proprio in odore di «santità» presso il sindaco, democristiano, Osvaldo Vento, hanno detto che su una questione come il Festival volevano avere mano libera e si sono pronunciati per Salvetti. C'è stato infine l'assessore al turismo e manifestazioni. Napoleone Cavaliere, già dichiara-tamente per Salvetti («O lui o l'apocalisse») che ha preso la palla al balzo. A questo punto il gioco era fatto: su Salvetti sono caduti 5 voti de, 9 comunisti, 5 di Nuova Sanremo (gli indipendenti dell'ex sind£co Piero Parise, che Inventò la formula del Festival a spese comunali) ed altri 4 voti di grappi diversi. Sconfitta su Ravera, la de ufficiale ha imposto, con un po' di perfidia, al Consiglio (prima che si acclamasse Salvetti patron del Festival) la atifica della convenzione d'appalto con clausole «capestro»: «Non è il caso di rimeterc' 80 milioni come nel 976». hanno detto. La formua del concorso, tuttavia, place- Sarà una Bara diretta, per eliminazione, fra «big» della cara5ne_fd.,a^pirantLal, cesso, votati da giurie interne ed esterne. Piacerà anche l Festival? «Se anche dovesse non soddisfare del tutto, una volta tanto, le discordie Ira politici saranno servite a far risparmiare un po' di denaro pubblico», commenta uno dei notabili. Il che non è poco. Omero IVlarraccini

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