"I Costa sono disposti a trattare con quelli che hanno rapito Piero" di Paolo Lingua

"I Costa sono disposti a trattare con quelli che hanno rapito Piero" Genova: colloquio col fratello del sequestrato "I Costa sono disposti a trattare con quelli che hanno rapito Piero" E aggiunge: "Finora nessun contatto con i banditi" • Ritrovata l'auto dei malviventi: a bordo, gli occhiali della vittima • Tramonta l'ipotesi di un ratto a scopo politico (Dal nostro corrispondente) j Genova, 14 gennaio. A due giorni dal rapimento I dell'ing. Piero Costa, nipote < dell'ex presidente della Con-1 1 findustria Angelo Costa, si so' no fatti vivi i primi «sciacal- j ì li»: uno di questi è già finito | in carcere. Si chiama Giaco': mo Marchese, ha 20 anni ed l abita in via Albaro 14. Incen' Mirato, pare sia stato, per breve tempo, un dipendente della società «Costa». Ha tele. fonato questa mattina alle 10 ■ alla direzione della società di j navigazione ed ha chiesto 5 ' miliardi per il riscatto. La te | lefonata è stata intercettata dalla questura e un'ora dopo Giacomo Marchese è stato arrestato e portato in carcere. I Non si sa per quale motivo : abbia agito: forse, si tratta ; d'un mitomane. I veri rapito> ri, a quanto risulta, non han' no ancora stabilito il contatto ■ j con la famiglia Costa. La polizia ha ritrovato la «132» bianca sulla quale mercoledì sera è stato caricato a viva forza l'armatore. La vettura era sulle alture che sovrastano la città, nel quartiere di Oregina. All'interno della macchina sono stati trovati i gli occhiali dell'ing. C'opta, j con una lente scheggiata, il ! suo orologio < uno «Zenith» da [ polso fermo alle ore 19,18 e i con il - cinghletto di metallo ra di incontrarsi con i giorno listi. rotto), i resti d'un batuffolo di cotone imbevuto di cloro-1 formio. Quasi certamente Co-1 sta è stato narcotizzato, appe- ! na la macchina è partita, per I impedirgli la fuga o comun-| que ogni forma di resistenza. Fino a questo momento gli inquirenti non hanno alcun elemento nuovo nelle mani: gli «identikit» proseguono. Ogni pista viene presa in esa. me. Ma si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un «colpo» realizzato da un'organizzazione criminale esperta, in parole povere Inanonima sequestri». Sembra tramontare invece, col trascorrere delle ore, l'ipotesi del sequestro a scopo politico. Questa tesi è stata confermata anche dal fratello minore del rapito, il dottor Andrea Costa; che col cugino ing. Mario Costa, ha accettato staso «Sono io — ha detto — che ho compiuto il riconoscimento degli oggetti trovati sulla "132" bianca. La polizia mi Ha assicurato che non c'erano tracce di sangue sui sedili: segno che mio fratello non è ferito. Spero che sia trattato umanamente. Non ci sono preoccupazioni per il fatto che e rimasto privo di occhiali. Li usava solo per guidare e per leggere in alcuni casi». Domanda: Piero Costa se.'f re di qualche disturbo? — No; gode di buona salute. Andrea Costa ha fatto capire che la famiglia pagherà un riscatto: «Per un certo senso civico che tutti condividiamo sarebbe anche giusto non pagare, ma ci sono anche altri problemi di coscienza, non meno gravi». Domanda: è stato stabilito qualche contatto? — No, purtroppo, nessuno s'è fatto vivo. Domanda: Quali sono i sentimenti della famiglia, in que| sto momento? — La famiglia è più unita che mai. Ci siamo sentiti e parlati. E' una nostra abitudine decidere insieme. Neppure lo zio Angelo, che era il più autorevole di noi, decideva senza aver sentito tutti. Domanda: E' vero che un gesuita torinese si è offerto come intermediario con i rapitori? — Non è un gesuita qualunque. Si tratta di mio zio, padre Giovanni Costa, fratello di mio padre. Fu avvicinato dall'ano:.ima sequestri ai tempi del rapimento Rossi di Montelera. Ieri è venuto a trovarci e si e messo a disposizione della famìglia. Tutto qui. Domanda: non avete mai pensato a farvi proteggere? .— Siamo troppi. Non si può avere guardie del corpo per 200 persone. Ci siamo limitati a usare le solite precauzioni. Andavamo ad accompagnare i bambini. Stavamo attenti. Ma non abbiamo voluto cambiare la nostra vita, vivere con la paura. Domanda: come ha reagito lu moglie di suo fratello? — Si fa forza e coraggio; sa che il periodo dell'attesa potrebbe essere lungo. Domanda: e le bambine? — La maggiore, Roberta, che ha 13 anni, ha riconosciuto il berretto di suo padre. 1 1 ! I | subito dopo il rapimento. Ha subito uno choc ma si sta riprendendo. Alla più piccola. Anna Maria, di 8 anni, abbiamo detto che papà è partito per un lungo viaggio, per affari. Domanda: come vi regolerete per le questioni finanziarie? — E' troppo presto per affrontare il problema: non abbiamo ancora avuto richieste. Vedremo di far fronte a tutto i quello che sarà necessario. Ci i auguriamo, e non abbiamo ragione di dubitare, che le | banche saranno comprensive. Andrea Costa ha precisato ' ' che anche per il pagamento : ! materiale del riscatto la pròcedura non sarà semplice per- : i che i Costa sono, per la loro ! ! singolare organizzazione, una | I «società in nome collettivo» e quindi tutti i soci (cioè tutti i j | membri del «clan» familiare) sono responsabili in solido eoi ; i loro patrimoni personali E' stato chiesto infine se è 1 stato informato Giacomo II, i padre del rapito, che. ammalato, è da qualche tempo rico■.vi.ito in clinica. «Papà — ha 1 detto — non sfa bene. La notizia lo ha angosciato. Inoltre Vanno scorso è stato molto | provato: ha perduto due fratetti ed una nipote. Questi fattt hanno inciso sulla sua salu-, te. Perù ha una fede immensa ed una fiducia senza limiti nella Divina Provvidenza. In un certo senso siamo sereni ' anche noi. Qualche volta, con J Piero, avevamo parlato del comportamento della famiglia nel caso d'un rapimeli- \ to: io credo che sia sereno ' perché sa che non sarà abbandonato e che tutti lavoriamo e ci impegniamo per ! Paolo Lingua ! j 1 j i i ' ! i ! I | Piero Costa

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