Sono stati bloccati tutti i prelievi per i pozzi che dovevano accogliere scorie radioattive

Sono stati bloccati tutti i prelievi per i pozzi che dovevano accogliere scorie radioattive In allarme il paese di Airolo (Svizzera) sul confine con l'Italia Sono stati bloccati tutti i prelievi per i pozzi che dovevano accogliere scorie radioattive Le trivellazioni erano state fatte sul S. Gottardo nei pressi del torrente Aregna che si riversa nel Ticino Una contaminazione delle acque potrebbe inquinare per decine di anni le campagne del Novarese e lombarde /Dal nostro inviato specialeI Airolo. 14 gennaio. Un mucchio di case alle pendici del San Gottardo, semisepolte dalla neve. Duerni laquattrocento abitanti, due impianti sciistici di risalita e la stazione per il treno navet- ta che raggiunge, nella Svizzera tedesca, Haltdorf, il paese di Guglielmo Teli. Oggi Airolo si presenta come un qualsiasi, tranquillo centro turistico elvetico, ma sulle vetrine dei suoi negozi centinaia di adesivi colorati richiamano al drammatico problema dei «pozzi» per scorie radioattive, contro cui la popolazione si batte ormai da due anni. «No. Centrali nucleari, depositi radioattivi atomici. No», dice una di queste scritte di protesta. E un'altra: «Oggi passivo, domani radioattivo», richiamando i cu¬ adini alla vigilanza per impedire affrettate decisioni che potrebbero significare (in seguito a qualche imprevisto) a morte dell'intera zona e gravissimi pericoli di inquina mento per il Nord Italia. Le, rivellazioni di sondaggio per pozzi in cui dovrebbero essere sepolte scorie radioattive prodotte dalle centrali nucleari del Paese sono state inatti eseguite nella Valle Ca- naria (a 600 metri dai l'abita o). dove scorre il torrente Garegna, affluente del Ticino. Una contaminazione delle sue acque, anche attraverso falde sotterranee, potrebbe nquinare, dunque, per decine di anni, senza scampo, le campagne di Novara, Milano, Vigevano, Pavia, fino a raggiungere il Po. Per questi motivi, dopo la mozione di proesta di duecento Comuni del Canton Ticino al Governo confederale, anche il Comitato italo-svizzero per i problemi dell'inquinamento idrico ha affrontato la questione al di fuori dei consueti canali diplomatici. Ma, proprio in concomitanza con l'odierna riunione del Comitato a Roma, presso 11 ministero degli Esteri, il sindaco di Airolo, Angelo Ra nieli, fornisce una notizia rasslcurante: le trivellazioni di sondaggio in Valle Canaria sono state sospese in seguito alle pressioni della cittadinanza e ad alcuni passi mossi dr-1 Comune presso le autorità federali. Forse, di «pozzi atomici» ad Airolo non se ne parlerà più. Ecco, nel racconto del sindaco, i capitoli di questa intricata vicenda, iniziatasi oltre due anni or sono. «Fu all'inizio del 75 — racconta Angelo Ramelli — che a ditta Nagra (consorzio na zinnale operante su mandato delle centrali nucleari) diede inizio alle trivellazioni in Vale Canaria. Devo sottolineare che nessuno ci spiegò a che cosa servivano i sondaggi, effettuati in territorio di proprietà palriziale. Solo a luglio dello stesso anno abbiamo appreso da un giornale di Zurigo la vera destinazione dei pozzi: futuri depositi, cioè, di contenitori con scorie radioattive estremamente pericolose, residui di lavorazione delle centrali nucleari». Per depositi simili la Ato mie Energy Commission raccomande l'utilizzazione di formazioni geologiche profonde, isolate e ben determinate, lontane dai fiumi e dai laghi, situate in zone il più possibile pianeggianti. «La Valle Canaria — commenta il sindasT Ramelli — è invece esattamente l'opposto: terreno in movimento, falde d'acqua e il torrente Garegna che si getta nel Ticino rendono la situazione critica. Un terremoto, un sabotaggio significherebbero la morte per il paese. Senza calcolare la vicinanza dei "pozzi" all'abitato e sbmgCsndodandlacsgsntaèptcccpdlcil fatto che questa cittadina è la più lontana dalle centrali nucleari, con tutti i rischi che un trasporto di scorie tanto micidiali comporta ». Perciò, nel luglio del 75. il Comune ha revocato 11 permesso di trivellazioni alla Nagra, che 6 stata anche obbligata dalla Confederazione a consultarsi con il Cantone interessato, e (attraverso querto) con gli amministratori di Airolo. Nel gennaio 76, durante un'assemblea aperta a tutta la popolazione, i cittadini Si sono schierati, uniti, contro il progetto dei pozzi, costituendosi in un «Comitato antiscorie », che è presieduto dal farmacista di Airolo, dottor Paolo Boscolo. uAnche il professor Agostini, del Politecnico di Milano — aggiunge Ramelli — ci ha dato un valido aiuto, studiando la zona e assicurando che. se ne neces- cvfRbgcddrtcs sario. avrebbe portato il prò blcmi in sede internazionale». Cosi si è arrivati alle ulti me fasi della vicenda. Nel giugno del 1976; a Berna, il Comune di Airolo ha chiesto sei mesi di tempo per prò nunciarsi sui permessi di son daggio, poi, a dicembre, ha ottenuto una nuova proroga di sei mesi. «Ci sono in ballo altre cinque località di Cantoni diversi — conclude il sindaco — che si passano la palla tra loro: e vogliamo che il cerchio in cui scegliere la destinazione dei "pozzi" si allarghi ancora. Giuridicamente. se vuole, la Confederazione no la forza politica sufficiente per far riprendere i lavori anche qui. e se decidono che è la zona ideale, chi li ferma più? Noi. comunque, siamo tutti concordi nelle scelte, ed abbiamo un piano segreto (corredato da rilevamenti fatti in proprio, molto interessanti): con l'aiuto dei giornali e dell'opinione pubblica, anche di quella italiana, naturalmente, speriamo di vincere presto la battaglia definitiva». Roberto Reale 24 perché presentate in ritardo. 20 domande, per le quali la commissione intende sentire personalmente i richiedenI ti, saranno definite entro il ' mese. Altre 89 domande sono già istruite mentre 290, presentate negli ultimi mesi, sono in corso di istruttoria. I dati sono stati fomiti ogI gi alla Camera dal sottosegre| tarlo alla difesa, sen. Pastorini-, in risposta a due mozioni, I una del radicale Palineila e l'altra del socialista Servadei, |e ad una interrogazione del comunista Martorelli. Con le I mozioni si chiedeva in partiI colare l'impegno del governo a disporre l'accettazione auto i matica delle domande. Una slmile possibilità è sta: ta però negata perché equiI varrebbe — ha spiegato il sottosegretario — a rimettere alla valutazione del cittadino l'obbligo del servizio militare sancito dalla costituzione. Dopo aver sottolineato che j 11 governo e l'amministrazio| ne militare non hanno riserve sulla obiezione di coscienza, ! il sottosegretario ha tuttavia | rilevato che esistono difficol! la nella utilizzazione degli I obiettori per servizi sostitutiì vi data la scarsa disponibilità j che essi mostrano ad accetta| re tali incarichi. Ha citato in | proposi»., la esperienze negai tive fatte in occasione dei terI remoti del Belici- e di Tosca'. nia ed il fatto -lic alcuni enti | non abbiano più rinnovato la convenzione per l'impiego degli obiettori a causa delle loro «Inadempienze». Replicando alle dichiarazioni del governo. Marco Palmella, pur affermando di essere in gran parte insoddisfatto, ha ammesso che alcune disfunzioni dipendono effettivamente dalla cattiva formulazione della legge. g. fr. Andermatt* ■ GALLERIA DEL! GOTTARDO* Olivone ZONA DOVE SONO STATE ESEGUITE LE TRIVELLAZIONI ESPLORATIVE ctmhddzCmdl1 csI sandtaptqzclzdilc li sindaco di Airolo Angelo Romelli

Persone citate: Agostini, Angelo Ramelli, Guglielmo Teli, La Valle, Martorelli, Paolo Boscolo, Pastorini, Ramelli, Servadei