Benvenuto teste a Napoli per le "schedature Rat" di Clemente Granata

Benvenuto teste a Napoli per le "schedature Rat" Udienza di ripresa del ponderoso processo Benvenuto teste a Napoli per le "schedature Rat" Il segretario della Uil interrogato dal presidente sull'avvocato Cuttica, già capo del personale dell'azienda torinese • E' stato rievocato il diffìcile periodo delle lotte sindacali dal '68 al '72 i (Dal nostro inviato speciale) Napoli, 13 gennaio. Alla ripresa del processo per le «schedature» Fiat, è stato sentito come teste 11 segretario della Uil, Giorgio Benvenuto. Il tribunale lo aveva convocato su richiesta della difesa dell'avvocato Umberto Cuttica, direttore del personale della Fiat dal maggio del '70 alla fine del *71. Di lui Benvenuto ha detto: «Fu avversario duro e inflessibile, ma leale nei rapporti con i sindacati». Poi ha precisato: «Ovviamente questo è un giù dizio sulla persona, non sul comportamento dell'azienda». L'ex direttore del personale, assistito dall'avvocato Del grosso, deve rispondere del l'accusa di aver autorizzato \ Mario Cellerino a consegnare ; somme a pubblici ufficiali (il fondo disponibile era di 2 mi jlionl e 700 mila lire l'anno) per avere in cambio notizie ] sulle persone da assumere, Interrogato nell'udienza del 2 j dicembre, Cuttica aveva ai- ; fermato: «Nessuna delle deci- sioni incriminate passò o avrebbe potuto passare dal mio tavolo. Non avrei potuto adottarle per la complessità delle mie mansioni, che assorbivano tutto il mio tempo e non mi sarebbe stato neppure possibile per la particolare struttura dell'azienda caratterizzala dalla completa autonomia organizzativa dei responsabili dei vari settori» Tra le mansioni di Cuttica era preminente la trattativa con 1 rappresentanti sindaca- li. Il segretario della Uil ha deposto su questo punto. Ha ricordato il «risveglio sinda- cale» degli anni '69-"71. Mori-vano allora le commissioni interne, si affacciavano alla ribalta i consigli di fabbrica. articolazioni più capillari e complesse, e «le negoziazioni diventavano frequenti e mo! to vivaci, tanto è vero che in quel periodo furono conclusi con la Fiat ben tre accordi, riassunti poi nell' "accordoile" dell'estate 'TI». Le trattative, ha ricordato ancora Benvenuto, impegnavano le strut ture di base e i vertici del sindacato e l'attività di Cuttica «era molto intensa proprio perché egli aveva di fronte le une e gli altri». Presidente: «Che tipo di avversario fu il direttore del personale?». Benvenuto: «Ripeto quello che affermai in un'intervista a Panorama. Fu duro e inflessibile, ma leale nei rapporti con i sindacati. Glielo dissi, e il giudizio fu condiviso da Camiti, davanti al ministro del Lavoro Bertoldi al termine della faticosissima trattativa '73-74. l'ultima condotta da Cuttica per la Fiat». Presidente: « Nel 70-77, pe- riodo in cui ebbe rapporti con l'avvocato Cuttica. notò attività discriminatorie nei confronti dei rappresentanti sindacali?». Benvenuto: «Durante il 70-71 nei casi di licenziamenti adottati dall'azienda abbiamo svolto trattative con l'avvocato Cuttica a livelli di massima responsabilità e ab- bìamo verificato che non esistevano casi di discriminazione tra lavoratori e quadri di base in quanto l'avvocato Cuttica ha sempre controbattuto alle nostre posizioni adottando come criterio quello di verificare se il lavoratore licenziato si fosse reso colpevole o no di atti di violenza». Benvenuto ha aggiunto: «Sottolineo che il giudizio sull'avvocato Cuttica riguarda la persona, non il comportamento dell'azienda». E ha precisato: «in realtà con la Fiat i rapporti sono sempre stati molto difficili. Come espe- rienza diretta ricordo anche ! l'autunno del '69, quando ci furono numerosi licenziamen-1 ti di dirigenti sindacali per-\ che ritenuti responsabili di violenze. Le motivazioni ci apparvero pretestuose ed esprimemmo con ciò un giudizio politico. Interrompemmo le trattative con la Fiat, intervenne come mediatore fallora ministro del Lavoro Donat-Cattln, che ottenne la riassunzione di tutti i lavora tori, condizione che noi ave-] vamo posto per riprendere le trattative. L'intervento del ministro in sostanza ci dette ! ragione, la Fiat invece non ri-' conobbe mai di aver commes so un illecito». Parte civile, avvocatessa Guidetti Serra: «Vorrei che il teste parlasse sulla conflittua- '° sciopero a singhiozzo lità del '68» Avv. DeIgro5so: «La domanda non è pertinènte». Pubblico ministero, dottor Morelli: «E' vero, non è pertinente. Voglio sapere invece se il sindacato era a conoscenza dell'attività spionistica della Fiat». Benvenuto: «L'abbiamo saputo dai giornali, altrimenti suvvia...». Parte civile: «La violenza della Fiat tra il '68 s il 71 corrispose a particolari tipi di lotta da parte degli operai?». Avv. Delgrosso: «Le violenze non furono della Fiat, ma dei dipendenti, in procura furono presentate ventitré denunce». Benvenuto: «Dal 68 al 72 c'è stata una particolare vivacità sindacale caratterizzata da forme di lotta nuove, quali il corteo, l'assemblea. Ci furono anche trattative permanenti, non per nulla si fecero tre accordi. Quanto alle violenze noi le abbiamo sempre condannate». La testimonianza di Benvenuto ha assorbito quasi tutta l'udienza. Al termine il presidente dottor Lupone, solleci- tato dalla parte civile, ha rin novato la richiesta al presidente del Consiglio e al ministro della Difesa di autorizzare il Sid a mettere a disposizione del tribunale le 200 mila schede fatte dal servizio di sicurezza sul conto di persone in attesa di essere assunte nei reparti «protetti» della Fiat. Finora il Sid ha opposto il segreto militare. Se il rifiuto dovesse venire anche dall'esecutivo, la parte civile solleverà un'eccezione di incostituzionalità sulle norme che tutelano il segreto. Se ne parlerà nell'udienza di giovedì prossimo. Clemente Granata

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