"Guerra,, per il di Franco Mimmi

"Guerra,, per il I cristiani per il socialismo "Guerra,, per il Concordato Roma, 8 gennaio. La lotta al Concordato sarà il punto pragmatico e qualificante della linea e dell'azione future dei cristiani per il soccialismo. Questo l'esito della seconda giornata del convegno nazionale di CpS. La proposta è contenuta in un testo elaborato dalla commissione di studio che ha dovuto superare molti dissensi interni, e ne porta i segni in una certa fumosità. Si ribadisce la linea strategica a lungo termine dell'abrogazione del Concordato (andando cosi incontro alla maggioranza di CpS e ai partiti della nuova sinistra nella quale tale maggioranza milita), ma si finisce con l'opporsi semplicemente al testo di revisione approntato da Gonella e presentato da Andreotti. Si tace la disponibilità ad adottare una revisione diversa da quella proposta da Andreotti. ma è chiaro che non vi è altra soluzione: il che è esattamente la linea della componente comunista di CpS ed esattamente dell'ex abate di San Paolo. Giovanni Franzoni, ridotto alcuni mesi fa allo stato laicale. D'altra parte, la vittoria piena degli abrogazionisti avrebbe quasi certamente significato lo scioglfmento del movimento, e lo ha ammesso Marco Boato (Lotta Continua) allorché ha detto che la soluzione proposta all'assemblea è accettabile solo perché si tratta, per CpS, di una fase di trapasso con forti rischi di frattura, evidenziati dall'esplicita dichiarazione di essere pronti a lasciare il movimento qualora noti fosse stata scelta la linea « revisionista ». E che CpS non potesse permettersi il lusso d'un braccio di ferro con la componente comunista lo ha fatto capire l'intervento di Pieralli. della segreteria pei: « Voi sapete qual è la nostra posizione e noi prendiamo atto della vostra, ha detto in sostanza, e va bene un confronto perché tutti debbono concorrere alla formulazione d'un documento comunista per il problema del Concordato ». « Afa sarebbe un errore, ha aggiunto, fare un dibattito tra noi, qui: bisogna aprire un dibattito nazionale». Che esito debba avere tale dibattito, lo ha indicato in pratica subito dopo, ammonendo che il pei ritiene essenziale far maturare le condizioni per una guida del Paese, ricordando le sconfitte riportate nel passato dalla classe operaia, ribadendo infine la fiducia comunista che Crs sia capace di contribuire a rendere più forte l'intervento . delle grandi masse nella crisi del Paese. Dunque: o slete con noi, o non siete affatto. La « colpa » della linea « revisionista » è dunque del pei, che condiziona con la propria forza le scelte: « av: Paese — dice Jervolino, della segreteria nazionale del Cps — prevale la politica di vertice, che tende a ignorare t movimenti di base». Come si è detto, leader dei « revisionisti » è Franzoni, secondo il quale Cps deve impegnarsi per impedire che il testo Gonella passi e per chiedere che la commissione governativa incaricata di rivedere il trattato del "29 sia ricostituita. Il Concordato cosi com'è non può continuare a esistere, ma è altrettanto certo, per Franzoni, che è storicamente troppo presto per puntare all'obiettivo dell'abrogazione. Per questo, invece, si sono dichiarati Marcello Vigli (uno del responsabili della segreteria nazionale), Marco Boato (che però, come si è visto, ha concluso rassegnandosi all'inevitabile), Giampaolo Migone (che parlava a nome di avanguardia operaia e del pdup, e che non si è rassegnato affatto: la revisione, ha detto, significa confermare che un debito c'è, anche se minore). Anche il valdese Giorgio Girardet era favorevole all'abrogazione, ma ha riconosciuto la priorità del momento politico (lotta al testo Gonella) su quello « profetico» (abrogazione tout court del Concordato). Sarà che 1 profeti in patria — e l'Italia per la Chiesa è certo la patria non hanno mai avuto successo. Franco Mimmi

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