Il procuratore generale ha aperto Panno giudiziario

Il procuratore generale ha aperto Panno giudiziario Il procuratore generale ha aperto Panno giudiziario La paralisi della giustizia "Non una crisi temporanea, ma una malattia cronica" - Di fronte a una criminalità "sempre più agguerrita" ci sono pochi magistrati e mal distribuiti • "La prevenzione come bonifica sociale delle spinte alla delinquenza (miseria, ignoranza, immoralità), deve camminare insieme con una repressione immediata" «Non uno «tato di crisi temporanea, di Improvviso o momentaneo cambiamento In peggio ma una situazione di malattia cronica»: questa la realistica diagnosi sulla giustizia nel nostro paese, ed In particolare in Piemonte, fatta dal procuratore generale Carlo Martino nel discorso di apertura del nuovo anno giudiziario. Alla cerimonia d'Inaugurazione tenutasi Ieri mattina nell'Aula Magna, a Palazzo di Giustizia hanno partecipato 1 più alti magistrati torinesi, 11 presidente della corte d'appello Ambrogio Prato Ambra sione, 11 presidente del tribunale Rodolfo Proslo, il procuratore della Repubblica Giacomo La Marca, 11 consigliere pretore dirigente Bruno Brunetti, U senatore Galante Garrone, due membri del Consiglio superiore della magistrata ra. Giovanni Conso e Francesco Marzachl, autorità civili, 11 sindaco Novelli, 1 presidenti del Consiglio regionale Sanlorenzo e della giunta Vlgllone, le massime autorità militari della regione, 11 cappellano palatino Giovanni Luciano, un folto pubblico di magistrati, avvocati e operatori della giustizia. Nel discorso Inaugurale del procuratore generale Martino sono spesso riecheggiati 1 drammatici eventi che hanno caratteri/ zato l'andamento della giustizia nel 1976, nella nostra regione, ila stl citare 11 processo alle Brigate rosse che ha portato nell'aula del la corte d'assise torinese la violenza del triplice assassinio di Genova rivendicato dagli estremi stl, la ripresa del sequestri di persona (due ostaggi sono tuttora In mano all'Anonima sequestri), l'aumento impressionante dei « reati-mezzo > (furio di auto, do cumentl e armi) che servono a commettere altri delitti, e contro 1 quali non vi sono adeguate san zlonl; l'aumento ancor più grave di rapine e tentati omicidi, spes- so legati ad altri delitti (seque stri di persona, sfruttamento del la prostituzione, droga) maturati in un particolare ambiente di de llnquenza organizzata. • La criminalità e sempre più agguerrita ed armata, più forti e tracotante — ha detto 11 procu retore generale —. SI diffonde In tutte le datti sociali e cede una partecipazione tempre maggiori di gtovanltttmt. con ampia dlspo nllilMà di armi modernissime i di linimenti all'avanguardia delle tecnologia, un'organizzazione tm prcndltortale e proletitonale dei crimine che la considerare aria crontsttche e dlielfanflsficne le bande armate del nostri nonni. E' necestarlo ed urgente ridare al cittadini la fiducia nello Stato e nella legge, anche per evitare un disperato rtcorto alla ttngola protezione, alla atleta Individuale, come un'Invocazione affannata e altrettanto pericolosa a uno Stato più autoritario, a leggi e a •umile; speciali ». Quali le cause di queste carenze e quali soprattutto 1 possibili rimedi? L'analisi del procuratore generale non si è fermata alla constatazione dell'assoluta mancanza di locali e ambienti adeguati, al mancato completamento degli organici In uffici giudiziari essenziali per 11 buon funzionamento della giustizia. « Basii citare per tutti — ha detto 11 procuratore Martino — l'umido Istruzione, che pur tacendo un ottimo lavoro non rletce a smaltire i vecchi procedimenti, perché Insufficiente è il numero del magistrati che lo compongono rlspetlo all'organico di tutti gli altri uffici Istruzione del maggiori tribunali Italiani ». Particolarmente preoccupante la situazione del tribunale dei minorenni, oberato da Incombenze non soltanto In materia penale e civile, ma ammlnl1 stretlva e sociale. • Per questo I orpano cosi Importante al Uni della prevenzione, è assolutamente deficitario ti personale qualificato per l'assistenza iodate. Bisogna avere II coraggio — ha detto 11 procuratore — di operare una radicale soppressione di quegli uffici giudiziari la cut estitenza non tt giustifica con ragioni di effettivo volume di lavoro, o almeno provvedere alla loro tratformazlone In tedi ttaccate con utilizzo di magittratl Itineranti ». Visto che, come sottolinea lo stesso procuratore, esistono al riguardo studi e ricerche di carattere autistico Immediatamente utilizzabili, sarebbe auspicabile fare 1 nomi di questi uffici e tradurre questi propositi in realtà. Accanto alle cause esteriori più evidenti che afSiggor.c la macchi na giudiziaria vi sono poi • i vizi del sistema », come li ha definiti lo stesso procuratore. li loro elenco è lunghissimo. • L'Indizia fo o l'Imputato non hanno l'obbligo di eleggere un domicilio valido a tutti gli effetti — ha sostenuto 11 procuratore —, cosicché qualsiasi mancata notifica di un atto può portare alla nullità del procetso. Il giudizio per direttissima, predilo ormai per una pluralità di casi (e che ttranamente continua a topravvivere — ma toltanto In teoria — per I reali commetti col mezzo della tlampa) non è ttato Invece esteso agli imputati minorenni. Eccessivamente ampio è l'uso dell'Istituto della connetttone (che | ha fatto saltare 11 processo di piazza Fontana e che sta ritardando quello delle "Br" a Torino, come a Milano, n.d.r.) il ritardo eccenlvo nell'esecuzione del procetto, per ti troppo tempo che intercorre tra la data del reato e ti passaggio in giudicato delta sentenza. V atteggiamento dilatorio concetto nel processo civile a una delle parti, l'adempimento di garanzie lormalt che non corrispondono a garanzie sostanziali del diritto di difesa ». • Una serie di moliti — ha commentato 11 procuratore —, che obbligano ad attese torturanti per chi sta detenuto e riconosciuto poi Innocente e che sconta In antldpo la pena. Il sistema giudiziario è condizionato da lentezze Inaccettabili — ha detto Martino —, che portano a conseguenze aberranti come la scarceratone di pericolosi delinquenti (gli esempi recentissimi — da Prospero Gal lina ri a Domenico Napoli — non mancano) per decorrenza dei termini della carcerazione preventiva, una bruciante sconfitta per la giustizia ». La riforma del codici e del processo penale, alla quale da anni si va lavorando, dovrebbe rimediare a questi « vizi » del sistema, t Ma i potttbtle fare qualcosa tubilo », ha detto 11 procuratore. « La prevenzione Inteta come bonifica sociale per l'eltmtnazione delle spinte alia delinquenza ( miseria, disoccupazione. Ignoranza, immoralità) per produrre effetti tangibili richiede tempi essai lunghi. E' quindi necessario un cammino contemporaneo della prevenzione (con 1 suoi fempi lunghi) e della repressione, con tu sua immediatezza nell'applicazione delle leggi In rigore ». « La crisi dell'amministrazione della giustizia — ha concluso Martino — non deve far dimenticare ti rilevante lavoro svolto dal magistrati del Distretto: 2300 sentenze penali (oltre 31.000 decreti) e drca 11.000 sentenze ddlt del pretori; SOOO sentenze penali, 4000 Istruttorie e 7500 sentenze dvilt del tribunali; più di 2000 sentenze penati e 2000 sentenze ddlt della corte d'appello. Un lavoro non cospicuo in senso assoluto ma più che apprezzabile per le condizioni negative che l'hanno ostacolato ». Claudio Ceraiuolo I , ! Un momento dell'apertura dell'anno giudiziario nell'aula della « Curia maxima »

Luoghi citati: Genova, Milano, Piemonte, Prato, Torino