Air Alfa Romeo di Arese, con le auto più celebri

Air Alfa Romeo di Arese, con le auto più celebri i motori Air Alfa Romeo di Arese, con le auto più celebri Un Museo della nostalgia FERRUCCIO BERNABÒ' ' . ; ik t */ mese iti dicembre è /V sialo inauguralo ad Arese il Musco storico Alfa Romeo, sintesi (con un po' di nostalgia) degli olire sessantacinque anni di attivila della grande fabbrica automobilistica milanese. A parte i musei genericamente dedicali all'automobile tira i più ricchi di pcz1 ri preziosi e di memorie non . occorrerà ricordare quello di l'orino, dedicato a Carlo Hiscuretti di Ruffial. parecchi sono quelli strettamente aziendali: della Fiat e della Lancia in Italia, della Ford, della Mercedes Henz. della Porsche, della Bmw e altri all'estero. Mancava un museo Alfa Romeo, e non era lacuna da poco, considerando la lunga serie di vetture famose uscite dai vecchi stabilimenti del Portello, le celebri ; macchine da corsa costruite fra ' il 1923 e il 1951. e soprattutto il prezioso contributo tecnico i che l'Alfa Romeo ha dato alj l'evoluzione dell'automobile. Alce orìgini, nel 1910, la lab- j | brica, sorta dalle ceneri della I Darracq Italiana per iniziati- j va di un gruppo di uomini di i affari milanesi, ebbe la ragione sociale A.L.I-'.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), con il marchio, mai più ab- j I j bandonalo, che abbinava la croce rossa in campo bianco e il biscione visconteo. Primo progettista della nuova società fu Giuseppe Merosi, che disegnò i modelli 24 HP. 15 HP. 20'50 HP, 40160 IIP (prima vettura sportiva della Casa). RI. normale e sport con motore a sei cilindri, e RM a 4 cilindri. Frattanto nel 1915, entrava all'A.L.F.A. un intraprendente imprenditore napoletano. /'mg. Nicola Romeo, e subito dopo la guerra, durante la quale- la fabbrica si era dedicala alla realizzazione di commesse militari, la ragione sociale diventava Alfa Romeo. Con un'Alfa HI.. Ugo Sivocci vinceva nel 1925 la Targa Florio, e con questo successo prendeva avvio la vocazione sportiva della Casa del Portello. Chiamato alla direzione tecnica Vittorio lana, che era cresciuto alla Fiat, veniva preparala I md! t: l' d\ c\ l| cj nI AgI A| aI dmcpMusgRnmala prima delle famose Alfa Ro- I meo da corsa: la P 2. che con motore a otto cilindri in linea di circa 2000 ce, doppio albero a camme in testa, e compresso| re volumetrico, erogava la potenza di 165 cavalli a 5500 giri e raggiungeva i 220 chilometri l'ora. Con i piloti Brilli Peri, I Antonio Ascari, Compari, la ! /'vinse quasi tutti i grandi I premi del 1924, e continuerà la sua carriera per parecchi anni, finché non sarà sostituita da \ un'altra Grand Prix non meno | famasti, la P 5. la prima monoposto nella storia delle corse. Con la P 5 colsero grandi vittorie piloti come Nuvolari, Varzi, Chiron, Caracciolo, Moli, Trossi, B.'ivio, mentre sulla spinta delle affermazioni nei grandi premi internazionali nascevano all'Alia Romeo, sempre sotto la direzione di lana. Fnsaa I modelli da turismo e sportivi di gran classe, tulli caratteriz! tati da motori (a sci e otto ci: lindri) con doppio albero di ' distribuzione in testa, sovente \ con compressore. Ricordiamo \ le 6C 1500. 1750 e 1900. le 8 | cilindri 2500 e 2900. In verstaj ne spinta, parecchie di queste I Alfa si affermarono nelle maggiori gare di lunga lenu degli ' I Anni Trenta, dalla Mille Miglia ! | alla Targa Florio, dalla 24 Ore • I di Le Mans al Tourist Trophx. Nel 1958. accanto ad altre monoposto a 8. 12 e 16 cilindri j costruite per contrastare lo stra- I potere sui campi di gara delle Mercedes e delle Aulo Union, usciva l'Allctta 158 di 1500 ce, I sempre sovralimentala, che do- ! veva iniziare la terza era delle grandi macchine da eorsa Alfa Romeo, Salvate dalle distruzio- | ni belliche, le 158 (poi 159) dominarono i grandi premi fino ' al 1951, guidale da assi come I Varzi e Wimillc. Nino Farina e Fangio. campioni del mondo nel '50 e '51. Tutti i modelli ricordati, da jturismo e da corsa, sono con- :servati nel nuovo Museo sto- | rico Alfa Romeo, e ne costituì- \scono i pezzi storicamente più limportanti e preziosi. Accanto \ad essi, quelli degli ultimi 25 anni, che hanno portato l'Alfa alle dimensioni industriali che sappiamo: dalla 1900 alla Giulietta, dalle Giulia alle 1750 e 2000. fino alla Montreal e ai modelli più recenti: le Alleila e naturalmente le Alfasud. Infine i prototipi realizzati dai più noti carrozzieri e stilisti italiani. Il periodo comincialo nel 1950 con la berlina 1900 ha avuto, dal punto di vista teenico-progettativo. l'impronta delt'ing. Orazio Satta, scotìi- parso Ire anni or sono, consideralo uno dei più versatili e preparati tecnici dell'automobile nell'ultimo quarto di secolo. Accanto a quelli di Merosi e di fatto, il suo nome è degnamente ricordalo nel Museo Alfa Romeo. Il quale, come gli altri dedicali all'automobile, non è una fredda antologia di ricordi, ma una testimonianza culturale di quei valori che hanno contribuito alla crescila della civiltà del motore. L'Alfa Romeo monoposto Achille Varai

Luoghi citati: Arese, Italia