Si tratta a Milano la sorte di Sara Pronta solo una parte del riscatto

Si tratta a Milano la sorte di Sara Pronta solo una parte del riscatto Alassio: i legali della famiglia chiedono il silenzio stampa Si tratta a Milano la sorte di Sara Pronta solo una parte del riscatto La vicenda è in una fase molto delicata - Si studiano le modalità del pagamento - I contatti avviati con la telefonata a un sacerdote e l'annuncio su di un quotidiano (Dal nostro inviato speciale) j Alassio, 7 gennaio. « Non si registrano novi- ' Ifà.'»: sono le prime parole ! di ima dichiarazione dattilo- scritta che l'avvocato Dome- n|co D'Onofrio, uno dei due ieBali che assistono la madre della piccola Sara Domini ( rapita la sera del 30 dicem- t>re) nelle trattative con i banditi, ha consegnato ai giornalisti in attesa davanti | i ai cancello del castello Ge- ! j ioso. sulla collina di Alassio. | ; Il testo prosegue, drammnti Co nella sua laconica: ristagno della situazione | motivo di più grave prcoccu i pozione per la famiglia c di tale stato di cose riteniamo ! abbia preso atto l'autorità in , quirentc » Niente di nuovo, dunque, noa tanta paura per il prò | trarsi della prigionia della bimba, per l'assoluta mancan ; », di sue notizie. La dichia razione si conclude con un ; accorato invito alla stampa: I « Perdurando questo stato di • cose. I legali della famiglia ] pregano vivamente i signori j giornalisti di voler osservare. almeno per questa fase, il si tornio stampa. Facciamo pre | iente che notizie inesatte, for nife anche in buona fede, possono volgersi in danno per la bambina ». Da queste ultime righe traspare l'unica nota positiva: qualcosa si sta muovendo, un primo contatto, almeno, è avvenuto fra i familiari ed i rapitori, siamo in quella «fase» delicata che precede forse la conclusione del dramma. L'avvocato D'Onofrio lo ha ammesso, parlando con * 111 ! noi. quando ha detto che l'ai Uro legale della famiglia, av vocato Alberto DeU'Ora. è tor- nato a Milano per prosegui re le trattative. E' in pieno svolgimento, dunque, la fnse più delicata dell'operazione, il denaro (o parte di esso) è stato trovato, si tratta di studiare le modalità per il pa- I gamento del riscatto, 1 banditi vogliono, pretendono le più ampie garanzie di sicu- | rezza, non hanno fretta, I rapitori hanno chiesto | due miliardi in cambio della ! liberazione della piccola Sara Quattro anni, cinquecento milioni per ogni anno di vita. La richiesta è stata fatta di- rettamente alla madre prima di abbandonarla sul viottolo della collina, poi è stata ri-confermata domenica 2 gen- naio con una telefonata ad un lsi iiuto religioso. Il sacerdote che aveva risposto non si è reso conto subito di che cosa ' si trattava. Ha pensato ad uno scherzo di cattivo gusto, sol■ tanto il mattino dopo ne ha I parlato con il superiore, che ha avvertito la signora Domi ni. Con quella telefonata, i rapitori hanno anche indicato alla madre di Sara il mezzo che doveva usare per mettersi In contatto con loro. Un annuncio da pubblicare SU un quotidiano milanese re- lativo allo smarrimento di un I cane spinone, chiamato Ne- rone. Lo stesso che trascorre I le sue giornate dietro al can- — cello di Castello Geloso, unico compagno di gioc..< di Sa ra. L'annuncio è stato pobbli calo martedì scorso: ciò sl gnifica che i familiari hanno accettato le richieste del ban diti e si sono procurati il de naro del riscatto. Non tutti i duemila milioni pretesi: al cune frasi aggiunte al testo dettato dai rapitori lasciano intendere che la famiglia non è riuscita a trovare tutti i soldi » siamo all'affannosa ricer ca del denaro ». ha detto og gi pomeriggio l'avvocato D'Onofrio, sottolineando che le disponibilità economiche del- ! la famiglia Domini sarebbero relativamente modeste. Il padre, l'avvocato Edgardo Domini, amministratore delegato dell'industria Geloso all'epoca del fallimento, si dichiara nullatenente. Separato dalla moglie, vive a Trieste dove assiste un fratello paralitico. Si dice che la nonna materna, la quale vive a Lugano, in Svizzera, sia molto ricca; si mormora di favolosi conti in banche straniere (in Perù, in Uruguay), ma nessuno è in grado di provare l'esistenza di queste ricchezze. L'esperienza, tuttavia, insegna che le bande che architettano i sequestri di persona a scopo di estorsione, sinora I non hanno mai sbagliato. E' certo, comunque, che trovare in poco tempo due miliardi (oltretutto in banconote di piccolo, anzi piccolissimo taglio) non è impresa facile. E' I Ammettendo ancora una e i i ae. volta che il riscatto sia già stato pagato, voce che si era diffusa due sei e tv, quasi confermata dai cai-'..inleri. l'avvocato D'C^iofrio ha ammesso che esiste qualche attrito fra la famiglia Domini e gli inquirenti, i quali « non sta| rebbero ai patti ». Secondo il legale, sarebbe estremamente difficile stabilire del contatti con i banditi perché « ogni che ci muoviamo, ci piomba addosso mutilo :el polizia ». I C'è grande confusione intor' no a questa triste vicenda. | Conflitti di interessi, rivai'»»* fra gli organi di polizia, , no finito col prendere ii ». pravvento sul dramma dell» 'piccola Sara, da otio ai;>.: ' | prigioniera dei bsuvìiti. | no dalla madre. (\:.:.. .,,»;•>,: intanili) della prima giornata di sole dopo una settimana di pioggia, molte persone sono salite fino al castello, alcune attratte soltanto da morbosa curiosità, altre spinte dal desiderio di avere notizie della povera « rigetta ». j Ma dietro alle sbarre del cancello non c'era nessuno: solfali ».> il cane Nerone che salutava scodinzolando in cerca di carezze ed un carabiniere in borghese, un po' annoiato, che guardava dall'alto di un terrazzo. f. for. glio) non è impresa facile. ! ' Sara Domini

Persone citate: Alberto Deu'ora, D'onofrio, Edgardo Domini, Nerone, Sara Domini, Sara Pronta

Luoghi citati: Alassio, Lugano, Milano, Perù, Svizzera, Trieste, Uruguay