Specchio del tempi

Specchio del tempi Specchio del tempi "Sono perplesso, onorevole Moro" • Un brivido pensando a quelle tetre prigioni di vecchi - Costruttore sfiduciato - "Bon, ma non bon-bon" monito acuta, invece con potenti antibiotici Un lettore ci scrive: • Mi permetto fare un commento sull'articolo dell'onorevole Aldo Moro apparso su La Stampa del 28-12 u. s. Mentre credo non ci sia nulla da eccepire sul contenuto squisitamente politico, ritengo di duver osservare che ogni ulteriore "pausa e riflessiti ne" sui gravi problemi dell'ordì ne pubblico e della crisi econo mica, accelerino il processo di disgregazione delle istituzioni democratiche e ci conducano alla rovina. •E' come se il medico, di fruii te al malato affetto da broncopoldi curarlo | "riflettesse nel profondo", continuando nel frattempo a prescrivergli l'aspirina. L'Italia ha oggi, più che mai. bisogno di una 'terapia d'urto": gli eventuali " effetti collaterali degli antibiotici " non devono de stare remore quando è in gioco la salvezza dalla Nazione». Ferruccio Priogllo Una lettrice ci scrive: • Sono una nonna vedova di 65 anni, e mi hanno profondamente colpito la maturile e la sensibilità del bimbi della 5' C della Carducci che vogliono adottare un nonno perché non soffra di solitudine. • Per ora sono autonoma, gra¬ »' CWo, e posso anche ren dermi utile ai miei figli: ma domani? Una tetra "prigione", magari un po' meno tetra di altre: una solitudine fatta di attesa di una visita, che non viene, di una telefonata d'obbligo e non sen- tu., e allora... allora oggi, luci da e cosciente, prego Dio di farini morire in tempo. • Ma tornando a questi cari bambini (che debbono avere un'ottima insegnante educatrice) 6 penoso sentire con quanta lu- cidita giudicano I grandi. I quali (ora di 30-40 anni) sono I bambini che noi. poveri sfollati di allora, abbiamo allevato privandoci letteralmente anche del necessario; elemosinando (pagandolo carissimo) un pezzo di pane... che fosse pane; rinunciando alla pur minima porzione di carne, d'olio e di zucchero, che sarebbe stata nostra. Ho pagato 1000 lire un chilo di farina bianca (una volta soltanto ho potuto permettermelo), in tempo di guerra, e lo stipendio era. mi pare, sulle 6000-7000 lire il mese. • Il mònito e l'augurio di aprire gli occhi e soprattutto II cuore vada a questi " figli di guerra ". a cui abbiamo dato tanto e con tanto amore, a cui forse non abbiamo potuto dare di più, e che non hanno !a vita facile: come noi. del resto, allora e oggi. • Un vivissimo elogio per i bambini della Carducci e per tutti gli altri che si uniranno a loro, e un timido, pacato mònito agli adulti, al quali, credenti o no, ripelo l'augurio: " Pace in terra agli uomini di buona volontà " •. Segue la firma Un lettore ci scrive: • Forse non pubblicherai la presente, non importa, ma all'inizio del nuovo ai no uno sfogo lo voglio pjre prendere. • Sono un piccolo costruttore ' edile, conosco abbastanza a fon I do. perche li vivo, i problemi del- l'edilizia, voglio dire due parole sulla mancanza di appartamenti libar' In Torino: ciò è dovuto esci .ivamente alla mancanza di • licenze di costruzione», ossia II Comune di Torino v'efa la costruzione di nuovi edifici e ciò dall'anno 1B70 (approvazione della variante 17 al plano regolatore). Quindi mancano gli alloggi nuovi perche il Comune non ne autorizza la costruzione, ossia manca la volontà politica di problema. •Ora due parole sulla "strabiliante scoperta" della legge sull'equo canone. Il canone deve risultare equo in quanto II capitale impiegato nell'edilizia deve dare un reddito massimo del tre per cento. Mi chiedo: le banche investono il loro denaro al 20 per cento, lo Stato emette i "Bot" che rendono il 17 per cento e via di questo passo, ora perché il "gonzo" che investe nell'edilizia deve accontentarsi di un misero tre per cento e perdippiù lordo de imposte? Se cosi è. mi dico che e veramente venuto II tempo di gettare la cazzuola e piantarla di lavorare-. geom. Salvino Vercelllno Un lettore ci scrive da Sanremo Ho letto {Specchia del tempi del 28' dicembre) il decalogo della bontà. Ora vorrei dire che es¬ risolvere il ser buoni come è richiesto nella succitata lettera è molto difficile, per non dire Impossibili: tanto 6 vero che al decimo punto di essa si dice che " varamente buono è solo Iddio". • Comunque, appunto a proposito di bontà permettetemi uno scherzo. Vorrei ricordare un vecchio proverbio torinese. Esso dice: " Son va ben. Ma bon-bon, no. Parche I bonbon as mungiti ". Che significa buono sta bene. Ma due volle buono (bon-bon) no. | Perché i bonbon (I confetti) si mangiano». Andrea Cesa

Persone citate: Aldo Moro, Andrea Cesa, Carducci

Luoghi citati: Comune Di Torino, Italia, Sanremo, Specchia, Torino