Germi resistenti

Germi resistenti Germi resistenti Paolo Gictinnini ilell'Univervlà di Torino Molti ceppi di più specie batteriche sono divenuti resistenti ad antibiotici cui orano precedentemente sensibili. Sono interessali, ad esempio, anche germi responsabili di forme dissenteriche ed il fallo ha altirato da tempo anche la nostra attenzione senza però destare finora allarmi eccessivi. Si traila infatti di germi poco diffusi in Italia. Ora però questa evoluzione sembra interessare anche micro-organismi ben presenti fra noi, corno è slato detto in un recente congrosso da noti studiosi (professori Alluce!, Andreoni, Di Nola, Ciammanco, Mingrino, De Uac 0 Ricci). Fra lo famigerate salmonolle molti stipili isolali di recente in Europa presentano una netta antibiotico resistenza. Ouesta spiacevole proprietà è condivisa anche da alcuni ceppi italiani che. seppure non annoverabili fra quelli ora più diffusi, potrebbero divenirlo prossimamente. Potremmo ugualmente trovarci di fronte a forme tifoidee da s fvp/ii resistenti al cloramfenicolo e all'ampicillina, già numerose in vari continenti (32 por cento dei ceppi isolati da bambini di Bangkok). Il problema non sarà da poco nel nostro paese ove la carenza di strutturo garantisco una florida diffusione della tifoide. Si pensi al Meridione. La resistenza nell'ambito di una specie batterica si stabilisce mediante meccanismi diversi, fra i quali il più rilevante e il trasferimento da una cellula batterica all'altra di strutture portatrici del carattere, dotte «epitomi». Si tratta di una vera coniugazione, realizzala tramito un ponto («pilo») che si gotta dalla cellula donatrice alla ricevente. Il processo, una volta avvialo, si propaga con la rapidità di una epidemia fra la popola¬ zione batterica. Il carattere di resistenza cosi trasmosso riguarda sempre più antibiotici. L° poi possibile che la coniugazione avvenga fra specie batteriche diverso. Ad esempio, un germe innocuo presento nell'intestino e dolalo di questo carattere può trasmetterlo a germi eventualmente patogeni già presemi o provenienti dall'esterno. La trasmissione della antibiotico-resistenza e lu seleziono di ceppi batterici insensibili hanno causo molteplici. Lu più importante è però l'uso smodato e sposso scriteriato dei chemioantibiolici. specie di quelli a largo spettro di azione. Questi infatti promuovono più degli altri la distruzione della flora saprofita sensibile a vantaggio della proliferazione di specie insensibili e della seleziono di roppi resistenti nell'ambito di ogni specie. Ciò ò tanto più grave in quanlo. come detto, la resistenza trasmessa riguarda non soltanto l'antibiotico somministrato ma anche altri. Ricordiamo quanto sopra all'inizio della stagione delle infiammazioni dello vie aeree, uno dei eampi di più incauto uso degli antibiotici. Non si accolta che uno stalo febbrile sia lasciato evolvere senza questa terapia di decantata infallibile offieaoia. e il modico è sposso indotto a proscrivere antibiotici, con preferenza per quelli a largo spettro (por parare ogni eventualità!), nella cura di affezioni che. essendo perlopiù di natura viralo, non ne risentono. Sarebbe meglio ricorrere a semplici sintomatici e soltanto in caso di complicazioni batteriche ad un trattamento antibiotico più miralo. Il -piazzo dell'uso superfluo di antibiotici a largo spettro, a parlo lo considerazioni di ordine economico, ò un contributo allo sconvolgimento microbiologico.

Persone citate: Andreoni, De Uac, Di Nola, Mingrino, Paolo Gictinnini, Ricci

Luoghi citati: Bangkok, Europa, Italia, Torino