Il prete disoccupato di Marinella Venegoni

Il prete disoccupato A Sassari dopo l'espulsione dal Cile Il prete disoccupato Il vescovo aveva dato a don Murineddu l'incarico come insegnante j_Orjaj^ieJoJia_jo^ fedeli (Dal nostro inviato speciale) Sassari. 3 gennaio. Espulso prima dui Cile, ed ors dalla scuola dove insegnava religione. Questa l'odissea di un giovane sacerdote, don Giuseppe Murineddu. che da qualche giorno è un disoccupato in più in quest'Italia in crisi. Ad espellerlo, la prima volta, dopo averlo tenuto in carcere per quasi due mesi, è stato il regime di Pinochet; tornato in Sardegna, l'arcivescovo di Sassari lo ha allontanato, dopo solo tre mesi di la voro, dal liceo scientifico, alla i vigilia delle vacanze di Nata- i le. La ?._ta sembra scelta con i grande abilità: ".a mobilitazio- ne degli studenti per il prov-1 vedimento bloccata dalle fe- ! ste, e chissà che al 7 gennaio tutti se ne siano dimenticati. Monsignor Carta non ha spie, gato in alcun modo la sua decisione. Ai giornalisti che gli telefonavano, ha risposto: «Nessun commento. Non prendetevela a male, ma preferisco tenere il riserbo più assoluto. Buon Natale». Trovare don Murineddu ' non è stato facile. La sua fa- miglia vive in aperta campa- gna, vicino a Sorso, un paese a undici chilometri da Sassa- ri, fra coltivazioni di carciofi.Spiega la sorella, Maria, un'insegnante dai modi battaglieri: «Giuseppe non lo vediamo da Natale. Vive ad Osilo, lassù sulla collina, con altri due sacerdoti, quello che hanno espulso con lui dal Cile e il parroco. Abitano in un appartamentino in affitto e mangiano all'asilo. Fanno cassa comune. Adesso, dovrà farsi mantenere dagli altri due». La vecchia madre anticipa: «Non riuscirà a farlo parlare. Lui non vuole scendere in polemiche». Don Murineddu è all'asilo di Osilo. Magro, jeans e maglione, una lunga barba nera, sta leggendo e commentando un libro sulla chiesa in America Latina, con altri sacerdoti e giovani. Don Giuseppe, come giudica quello che le sta succedendo? « in nessun modo. Non voglio fare polemiche. Alla decisione della Curia, rispondo: "Obbedisco". Sono un prete e devo obbedienza». Che programma svolgeva a scuola? « Un programma concordato con gli altri insegnanti di religione. Mi attenevo alle direttive impartite dai vescovi. In questi giorni, stavamo trattando dell'amicizia». C'è stata qualche lamentela, di genitori o di ragazzi della scuola, durante 1 tre mesi in cui ha insegnato al liceo? «Assolutamente no. almeno per quanto io ne sappia. Anche il preside non ha mai detto nulla, ed ù rimasto sorpreso quanto me dal provvedimento». Quanto guadagnava? « Per sei ore la settimana. 140 mila lire al mese». Ed ora. che cosa farà? « Rimango qui ad Osilo, con gli altri sacerdoti». Restio a parlare della vi. cenda. che ha provocato dibattiti al Consiglio comunale e provinciale di Sassari, don Murineddu racconta con entusiasmo la sua esperienza di vita in Cile: «Siamo arrivati là due mesi e dieci giorni prima del colpo di Stato. Abbiamo continuato normalmente la nostra missione, in una zona semidesertica, dove abitavano minatori e disoccupati. Durante la Messa, commentammo il Vangelo, spiegando che bisogna viverlo: fuori dalla Chiesa, si creavano spontaneamente aggregazioni di popolazione, che portavano il Vangelo nella realtà quotidiana: pane agli affamati, aiuto ai disoccupati. Questa, al regime fascista, è parsa una provocazione». Nel novembre del '75, don Murineddu e l'altro confratello, don Ruzzu, vengono prelevati e portati in prigione. Vi restano fino all'inizio di dicembre. «Ho chiesto Invano di essere regolarmente processato — dice don Giuseppe — ma non sono riuscito a sapere di che cosa fossi accusato. Naturalmente i! processo non è stato celebrato. Anche grazie all'intervento del governo italiano, hanno in preferito rispedirci in Italia». Amici della famiglia, a Sorso, raccontano che. durante laprigionia eli don Giuseppe,monsignor Carta arrivò irpaese a consolare i Murined du, portando una scatola dibrioche s Se il «prete scomodo» non parla, molti membri della comunità di base sono visibilmente turbati da questa vicenda. Spiegano che, appena tornato, don Giuseppe aveva chiesto al vescovo una parrocchia. Ma monsignor Carta aveva risposto che non ce n'erano: avrebbe dovuto insegnare. Il prete rimase senza lavoro fino ad ottobre, poi accettò una cattedra, nonostante fosse contrario all'insegnamento della religione nelle scuole. I membri della comunità di base di Ploaghe scrivono, in una lettera al vescovo per chiedere chiarimenti: «Ci ha lasciati molto turbati la probabilità che la sua decisione sia dettata, più che da motivi di fede, da motivi politici, perché Ella si è servita del Concordato che le dà potereinsegna la materia religione nelle scuole della diocesiQuesto potere le deriva quin di non dal mandato di Cristo.di nominare o sospendere chi ma dall'accordo che la Chiesa ' prese a suo tempo con uno Stato fascista, che ha dimo- ■ strato storicamente di fare un uso aberrante del Vangelo. Basti notare come, sempre tramite il Concordato, la nostra fede in Cristo sia stata ridotta a materia d'insegnamento, facendoci dimenticare che essa va testimoniata dovunque, in ogni momento ed i in mezzo a tutti gli uomini ». ; Molti sono convinti che la decisióne di monsignor Carta sia stata «suggerita» dai ! membri di Comunione e Libc razione, alla quale c'è chi so «tiene il vescovo sia legato, «Avrà dato fastidio, durante i dibattiti in pubblico — spie K»no in una comunità di base — che don Murineddu abbia espresso apertamente le sue idee a favore della resistenza cilena, e che abbia dimostrato dì non ricordare il nome del candidato democristiano di Sassari alle elezioni di giugno ». Intanto, nonostante le vacanze di Natale, gli studenti del primo liceo scientifico so- no ln fermento. In un'assem olea- hanno deciso di dare vi ta "ad uno stato di agitaz'to ne- nel Quale si giunga all'a stcnsionc generale dalla fre quenza dell'ora di religione per tutti gli studenti ». Alcuni ragazzi dicono: ../.,; posizione critica di don Murineddu nei confronti di una Chiesa completamente staccata dalla massa dei fedeli e indifferente ai più scottanti problemi sociali, 'a di lui un prete veramente "scomodo". Per que sto. la gerarchia ecclesiastica ha deciso di cacciarlo via ». Marinella Venegoni

Persone citate: Giuseppe Murineddu, Magro, Murineddu, Pinochet, Sassa