Ambulatorio per handicappati l'«offerta d'amore» è realtà

Ambulatorio per handicappati l'«offerta d'amore» è realtà È stato ultimato prima dello spirare del '78 Ambulatorio per handicappati l'«offerta d'amore» è realtà Un consorzio di imprese di verniciatura ha rifinito con incredibile rapidità l'edificio cos^u^^r^ded_te^^_di^Sje^»o dei tempi» «Un gesto d'amore» era stato battezzato dai nostri lettori nell'estate del '73: come l'atto di chi dona un fiore o una carezza. L'ambulatorio per l'integrazione degli handicappati, questo «gesto d'amore» nato dalla solidarietà di migliala di persone, è ora una realtà concreta, viva, funzionale. L'altra sera, alla luce dei neon, sono stati terminati anche gli ultimi ritocchi: tappezzerie, decorazioni murali, stuccature. A partire da quest'autunno, il centro, nel cuore della nuova zona E 8. accanto a via Bologna, potrà funzionare regolarmente ed occuparsi del recupero di bambini ed adulti meno fortunati. La storia di questo ambulatorio sembra una bella favola dei nostri tempi che molti definiscono crudeli ed egoisti e prende le mosse dalla generosità di un lettore che, 5 anni fa, lasciò a Specchio dei tempi un'eredità di 40 milioni chiedendo che -la somma fosse impegnata in un'opera duratura a beneficio di chi più ne avesse bisogno*. Furono gli stessi lettori, con uno spontaneo «referendum», a scegliere verso chi indirizzare questo denaro. E le offerte per la creazione di una struttura te- sa alla riabilitazione degli handicappati piovvero sino a raggiungere, in uno slancio senza flessioni, la cifra di 400 milioni. Cosi fu possibile incominciare i lavori su un terreno messo a disposizione dal Comune: l'architetto Manfredi elaborò gratuitamente il progetto e, sempre gratuitamente, lavorò ai calcoli per il cemento armato ring. Cappato. Il fabbricato, che copre un'area di 700 metri quadrati dotata di spazi liberi in cui si alternano parti a giardino e parti pavimentate, è cresciuto nelle due sezioni previste (settore diagnostico e settore per la rieducazione motoria) cui s'è aggiunto un seminterrato per ospitare i servizi medico-assistenziali del Comune. A lavori murari terminati è cominciata l'opera di «vestizione» delle strutture. E, a questo punto, ecco l'intervento dell'Ànvides (Associazione nazionale imprese di verniciatura, decorazione e stuccatura): -Hanno lavorato a questa iniziativa, che si è rivelata importante momento di incontro — spiega il presidente, geom. Tancredi Goglio —18 aziende contemporaneamente, gettando quello che potrebbe essere il primo seme per una collaborazione futura al servizio di complessi scolastici, aziendali ed ospedalieri». In due giorni i soci dell'Ànvides hanno portato a termine un impegno che normalmente avrebbe richiesto 80 giornate lavorative, incuranti di orari e sacrifici; E" un giusto riconoscimento ricordare i nomi di questi operatori che, grazie alla collaborazione delle ditte Braendli, Donati e Resinflex per le tappezzerie, Ard, Cri-Ver, Duco e Sikkens per le pitture, hanno reso possibile l'ultimazione del centro di via Bologna: Boella, Carparcelo. Edllplast Torino, Fehogllo & Merlino, Ferrante, Michele Giuliano, Guala, Ghezzo. Goglio, Ida di Erba, Malo di Quassolo. Mucci, Nicolandi, Ottino, Pertuslo, Porro e Ramazzo tu. Il «gesto d'amore» che vuole portare speranza ai soffétrenti è anche dono delle loro mani generose. ^^^^^^^j^ soci dell'Ànvides hanno lavorato gratuitamente per dipingere l'ambulatorio

Luoghi citati: Erba, Quassolo, Torino