Cattura, processo, condanna e scarcerazione in dodici ore

Cattura, processo, condanna e scarcerazione in dodici ore Giustizia rapida: ma solo perché è Capodanno? Cattura, processo, condanna e scarcerazione in dodici ore Venerdì notte 4 ragazzi spaccano una vetrina - Arrestati - Ieri mattina il pretore li ha giudicati - Bomba-carta contro parrucchiere La macchina della giustizia funziona bene solo alla vigilia di Capodanno? Sembra cosi, visto che ieri 4 giovani arrestati per danneggiamento aggravato sono stati processati nel volgere di 12 ore e messi in libertà provvisoria. La notizia anche se incredibile per una società con un sistema giudiziario che impiega anni per giudicare un imputato di furto, è vera e viene dalla Pretura dove verso mezzogiorno sul banco degli accusati sono comparsi i responsabili di un atto di teppismo compiuto nella notte fra venerdì e sabato in via Volta angolo corso Matteotti ai danni del ristorante «Gran Turin». Ecco i fatti. Alle 24 quattro giovani scesi da una «A 112» mandano in frantumi, dopo avere lanciato alcune pietre, le vetrate del locale. I clienti pensano a colpi di pistola e un agente della Questura, a cena con degli amici, esce in strada e spara alcuni colpi a scopo intimidatorio. Si fa immediatamente strada l'ipotesi di un attentato compiuto dal racket dei ristoranti e sul posto la centrale dei carabinieri dirotta tutte le radiomobili. Nel frattempo i quattro fuggono terrorizzati. I proiettili sparati dalla guardia li hanno sfiorati e il guidatore perde il controllo dell'auto. La «A 112» striscia una vettura in sosta, poi si schianta contro la 128, anch'essa parcheggiata in via Volta, di Vincenzo Buffo, via XX Settembre 3. Nonostante i danni alla carrozzeria l'automobile dei teppisti riprende la marcia, inseguita dalle gazzelle. In piazza Adriano la folle corsa della «A 112» viene interrotta dalla Giulia del comandante del nucleo radiomobile, maggiore Romano e i quattro finiscono in caserma. Sono Giovanni Spurgo. 22 anni, via Baveno 7, Claudio Tinelli, 20 anni, via Cesana 42, Antonio Rosato, 18 anni, via Valdieri 20 e Gian Franco Runza. anch'egli diciottenne, via Di Nanni 9. Il maggiore Romano contesta loro il danneggiamento delle vetrate del ristorante di proprietà di Rosario Bosso, 22 anni e il pp possesso ingiustificato di una pistola lanciarazzi di genere non consentito dalla legge. Li dichiara in arresto e ieri mattina tutti finiscono in Pretura per essere interrogati. A questo punto la sorpresa. Manette ai polsi i quattro vengono accompagnati in aula e giudicati per «direttissima». Una sentenza severa, da 6 a 4 mesi di reclusione, pronunciata dopo meno di un'ora di dibatti- mento. Giustizia rapida, benissimo; ma solo una volta all'anno? ir Spavento ieri pomeriggio nel negozio di parrucchiere di corso Siracusa 200, di Santo Cuf fari, 33 anni. Si è pensato subito ad un attentato, ma probabilmente è stato solo un gesto teppistico. Verso le 17 un'esplosione ha sfondato la vetrina del negozio, mandandola in frantumi. Racconta il Cuf fari: -Un gran botto e la vetrina è saltata in mille pezzi, che sono stati scaraventati dentro il locale». In quel momento, oltre al titolare, c'erano due aiutanti e 5 clienti. Fortunatamente nessuno si trovava vicino alla vetrina. Sul posto sono giunti polizia e carabinieri. Dalle prime segnalazioni si temeva un attentato, nella sede della de, distante 50 metri. Vicino alla vetrina sfondata, sono stati trovati i resti bruciacchiati di un grosso petardo o di una bomba carta. Il Cuffari ha detto di non avere nemici. fL fL Il parrucchiere Santo Cuffari interrogato dalla polizia

Persone citate: Antonio Rosato, Claudio Tinelli, Cuffari, Gian Franco Runza, Giovanni Spurgo, Rosario Bosso, Vincenzo Buffo