Questa volta il cliente non ha proprio ragione

Questa volta il cliente non ha proprio ragione Questa volta il cliente non ha proprio ragione Un'investtgatrice in gonnella è stata licenziata dall'agenzia privata «Cittadini dell'ordine» che si giustifica: -Per noi andrebbe benissimo, ma sono i clienti che non si fidano: cosi non sappiamo come impiegarla*. Il caso è ora davanti alla Corte Costituzionale. E' ammissibile una discriminazione tra i sessi, applicata questa volta non dal datore di lavoro, ma dai suoi clienti? Chissà se esistono argomenti giuridici per dirimere la questione. Su un piano diverso, però, questo è un caso in cui il cliente, che come si sa ha sempre ragione, ha patentemente torto. Lo condanna la sapienza popolare: la donna ne sa una più del diavolo, è lei che dove il marito si lascia ingenuamente compromettere ristabilisce la situazione, rispedendo scornato all'inferho il maligno orditore di trame. Lo condanna la Bibbia: basti pensare a come Giuditta sistemò Oloferne. Lo condanna la stessa letteratura poliziesca: Miss Marple è soltanto la capostipite di una lunga teoria di adorabili e sagaci vecchiette che arrivano alla soluzione del «giallo» molto prima dello sprovveduto ispettore di Scotland Yard. Ma soprattutto lo condanna l'esperienza quotidiana: se il marito è l'ultimo a sapere, la moglie è sempre la prima. Non le sfugge il minimo indizio, dal capello biondo sul bavero della giacca, alla impercettibile traccia di rossetto, al vago aleggiare di un insolito profumo. In confronto, Sherlock Holmes è un dilettante alle prime armi. g. mart.

Persone citate: Miss Marple, Sherlock Holmes