L'aereo precipitato: dopo una settimana ancora confusione nell'elenco dei dispersi

L'aereo precipitato: dopo una settimana ancora confusione nell'elenco dei dispersi Dei 27 viaggiatori partiti da Caselle, solo 8 corpi recuperati L'aereo precipitato: dopo una settimana ancora confusione nell'elenco dei dispersi 1/ A li talia ha comunicato la lista ufficiale: ma molti dubbi e incertezze non sono stati dissipati - Tra le altre vittime identificate: un impiegato di Chieri e un architetto di Torino Dopo quasi una settimana dal disastro aereo di Palermo, solo otto morti dei 27 passeggeri partiti da Caselle sono stati identificati (oltre, naturalmente, alle due persone scampate). Altri 17 corpi giacciono ancora sul fondo del mare imprigionati dalle lamiere a poche miglia dall'aeroporto di Punta Raisi. L'Alitalia ieri ha comunicato l'elenco ufficiale dei dispersi. Per molti non sono state fornite indicazioni precise circa l'indirizzo e l'età. Ne pubblichiamo i nomi in ordine alfabetico: A. Bonvissuto; S. Bortolozzo: Salvatore Compagnino; Attilio Dell'Utri; Anastasia Anna Dell'Utri; Silvia r°U'Utri; Claudia Dell'Utri (per questa famiglia nei giorni scorsi era stata erroneamente data notizia del recupero e identificazione); Antonino Di Pino; Simone Federico: Claudio Giacalone; Mario Giacalone; Gaetano Leto; M. Pellicani; Pennisi; Rossi Boria; Rossi: Michele Salerno. Le salme recuperate ed identificate sono quelle di: Adele Giacalone, 25 anni; Federico Giacalone, 8 mesi: Giuseppe Giacalone, 39 anni; Rosario Amata, 66 anni; Giovanna Amata, 55 anni; Renata Gio- vannelli, 30 anni; Basilo Graziano, 39 anni: Giuseppe Passanisi, 35 anni. Inoltre nell'elenco figura anche Emilia Caruso, 40 anni, abitante a Torino ma partita da Roma. A fatica si è quindi riusciti a ricostruire i nomi dei passeggeri e a dare ordine alle notizie, spesso frammentarie e contraddittorie che giungevano da più parti. E' risultato che non esisteva alcun signor Brucato tra i partiti da Caselle ma il biglietto era stato venduto invece a Gaetano Leto di Palermo. Questi, cugino di un avvocato torinese, lavorava da tempo presso la «Simca Chrysler» di Villastellone. Dì altri passeggeri, amici e familiari hanno dato un volto, ricordando momenti della loro vita. Sante Bortolozzo, 39 anni, abitava a Chieri, in regione Campo Archerò. «In una casetta nuova alla periferia — dice un conoscente —. Insegnava meccanica di laboratorio nella scuola professionale Enaip di via De Maria e andava in Sicilia a trovare la fidanzata con la quale avrebbe dovuto sposarsi a Pasqua». Da tempo abitava a Chieri. «Lo conoscevano in molti — prosegue un amico — perché era sempre in prima fila nelle battaglie sociali. Frequentava il circolo Don Milani e non mancava alle assemblee di quartiere». Ufficialmente Sante Bortolozzo risulta «disperso», anche se i conoscenti sostengono che il suo corpo è stato recuperato e identificato mercoledì mattina. Giuseppe Pennisi, 29 anni, architetto, era originario di Catania e abitava in corso Einaudi 65. Dice un amico: «Anche se non abbiamo nessuna comunicazione ufficiale, siamo sicuri che è una delle vittime. Era partito per raggiungere in aereo i parenti al paese d'origine. Non ne abbiamo saputo più niente». A distanza di sei giorni molte cose sono ancora avvolte dal dubbio. Perché? Ce l'hanno domandato molti lettori. Per quale motivo i parenti che hanno ottenuto il biglietto di viaggio per Punta Raisi non sono stati inclusi in un dettagliato elenco e perché, tramite loro, non sono state completate le generalità dei passeggeri dispersi? Tutto ciò avrebbe evitato per molte famiglie ansie e trepidazione. Ma, come qualcuno ha sostenuto, era un «particolare» a cui nessuno aveva pensato, un dettaglio insignificante di fronte all'enormità della tragedia. coniugi Rosario e Giovanna Amata - Sante Bortolozzo, 39 anni

Luoghi citati: Catania, Chieri, Palermo, Roma, Sicilia, Torino, Villastellone