Troppi i decreti e lentezza delle Camere Polemica tra Ingrao, Andreotti, Pertini

Troppi i decreti e lentezza delle Camere Polemica tra Ingrao, Andreotti, Pertini Una vicenda politico-costituzionale; quali conseguenze avrà? Troppi i decreti e lentezza delle Camere Polemica tra Ingrao, Andreotti, Pertini L'intervento del Presidente della Repubblica prende spunto dalla riforma sanitaria: il governo non ha indicato l'ammontare della spesa - Il Capo dello Stato ha invitato il presidente del Consiglio a presentare subito una nota di variazione del bilancio statale per rimediare ROMA — Per l'abuso dei decreti legge, ma forse non solo per questo, si è abbattuto su Palazzo Chigi, dopo quello di Ingrao, un nuovo, ancor più autorevole rimprovero: quello del Presidente della Repubblica. Stavolta, la molla formale della polemica tra il Quirinale e la presidenza del Consiglio è la riforma sanitaria, per la quale il governo non ha indicato l'ammontare finale e complessivo della spesa. Con una lettera personale, ma giunta per vie misteriose anche alla redazione di «La Repubblica-, Pertini chiede ad Andreotti, in nome della «salute» del Paese, di presentare subito una nota di variazione del bilancio dello Stato del '79, per provvedere alle spese della nuova legge. «Poiché il bilancio dello Stato per il 1979 è stato predisposto prima dell'entrata in vigore della legge di riforma sanitaria, ma è tuttora all'esame del Parlamento — scrive Pertini ad Andreotti — sembra affatto opportuna la tempestiva predisposizione di una nota di variazione che svolga i presupposti e i conti indicati». «Ciò eviterà — precisa il Presidente della Repubblica — che la riforma decolli con un costo sommerso, non esplicitato contabilmente e politicamente non evidenziato, come inevitabilmente avverrebbe se ci si limitasse a spendere l'autorizzazione recata dall'articolo 82 a che il ministro del Tesoro provveda con propri decreti alle occorrenti variazioni di bilancio». «Ciò consentirà—conclude Pertini — di provvedere nel modo più adeguato e corretto a ottemperare al dettato dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione». A tale richiamo, Andreotti ha reagito con diplomazia, facendo diramare una «noticina», dimessa nel tono e che tuttavia scarica la responsabilità dell'abuso dei decreti legge sulle Camere, costantemente in ritardo, secondo la

Persone citate: Andreotti, Ingrao, Pertini

Luoghi citati: Roma