Con Boumedienne l'Urss perde un amico sincero di Livio Zanotti

Con Boumedienne l'Urss perde un amico sincero Con Boumedienne l'Urss perde un amico sincero DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Da due giorni i giornali, la radio e la televisione dedicano grande spazio alla morte del presidente algerino Boumedienne. Nei telegrammi di condoglianze al presidente dello Stato e al governo dell'Algeria, alla vedova dello statista scomparso, Breznev e Kossighin definiscono il leader «figlio fedele del popolo algerino, notevole uomo di Stato, personalità del mondo arabo e africano, amico sincero dell'Unione Sovietica». Certamente la sua perdita è avvertita al Cremlino. Sebbene avesse conservato una propria autonomia di giudizio e di azione, Boumedienne era il leader arabo sul quale il Cremlino faceva maggior affidamento. Il presidente algerino, non a caso, ha scelto l'Urss quando, consapevole del terribile male che lo minava, volle affidarsi a medici stranieri. Apparve a Mosca inaspettatamente a metà dell'ottobre scorso. La stampa sovietica annunciò la sua presenza nella capitale, ma nessuno lo vide. I comunicati ufficiali parlavano di colloqui politici tra i rappresentanti dei due Paesi, il che sembrava smentire l'allarme provocato ad Algeri dall'improvvisa partenza del capo dello Stato. Protetto da un riserbo assoluto, invece, il presidente sta¬ va cercando scampo alla morte. Si è saputo più tardi, soltanto dopo il suo ritorno in patria, che per lui era stata allestita un'attrezzatissima sala medica in una delle residenze statali disseminate tra il verde delle colline di Lenin. Un'equipe di otto medici, tra cui due cubani, lo assisteva giorno e notte. E all'inizio dovevano avere avuto qualche speranza, se i primi comunicati parlavano di una «breve visita». L'ipotesi della gravità della malattia prese consistenza qualche giorno dopo, quando, conclusi i colloqui ufficiali, le autorità sovietiche dovettero comunicare che Boumedienne restava ancora a Mosca per ragioni personali e di salute. La stampa ricorda ora altre sue visite, gli incontri con i massimi dirigenti del Cremlino, e riporta brani dei documenti comuni, a testimonianza dei legami esistenti ormai da anni tra l'Algeria e l'Urss. Particolare rilievo viene dato alla posizione assunta da Boumedienne verso la questione mediorientale, e in particolare verso gli accordi di Camp David. E' anche un modo per ricordare ai dirigenti algerini che prenderanno il posto del presidente scomparso quelle che sono state le sue scelte internazionali di fondo, e possibilmente ad esse vincolarli con la stessa fedeltà. Livio Zanotti

Persone citate: Breznev, Kossighin, Lenin

Luoghi citati: Algeri, Algeria, Mosca, Unione Sovietica, Urss