Costa troppo leggere in inglese di Alfredo Venturi

Costa troppo leggere in inglese IL CURIOSO MERCATO ITALIANO DEI LIBRI PUBBLICATI ALL'ESTERO Costa troppo leggere in inglese Sette miliardi di lire l'anno il giro d'affari, diviso fra 1 tre grandi filoni linguistici, inglese, francese e tedesco. Il libro straniero ha in Italia un suo curioso mercato. Trecentocinquanta, poche più poche meno, le librerie che tengono anche lo scaffale estero, quasi esclusivamente riservato ai tascabili in lingua inglese e francese. Ci sono poi centinaia di edicole, soprattutto le centrali delle grandi citta e dei luoghi turistici, e quelle in posizione strategica negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie. In edicola si vende un cinquanta per cento dei tascabili inglesi globalmente smerciati in Italia, un venti per cento dei francesi, praticamente la totalità dei tedeschi. Questi ultimi sono quasi tutti acquistati da stranieri: ad eccezione dell'isola linguistica altoatesina, infatti, la conoscenza della lingua di Goethe non è tale, in Italia, da «fare mercato». Sono invece italiani al novanta per cento gli acquirenti dei pocket francesi, all'ottanta per cento quelli che si affidano al tascabile inglese. Fino a venti-quindici anni fa, fino a quando cioè il tascabile italiano non ha avuto la sua diffusione di massa (si fa per dire: la «massa» dei lettori italiani è in realta ben poca cosa, se confrontata agli altri mercati europei), questo specifico settore del commercio librario aveva dimensioni maggiori. «Di certi Fleming vendevamo anche trentamila copie: avevamo gli edicolanti che sollecitavano forniture al telefono», ricorda Giorgio L'Ecrivain, direttore dell'Agenzia internazionale di distribuzione. L'Aid, sede a Milano, controlla quasi un terzo del mercato italiano dei tascabili stranieri, è uno dei tre o quattro importatori più grossi, gli altri sono la Inter' orbls, le Messaggerie interna' zionali, la Intercontinental. Il libro francese, in particolare, cosi come quella stampa periodica, ha conosciuto un brusco ridimensionamento della sua udienza italiana attorno al '68: all'indomani del «maggio», si direbbe. Ma più tardi c'è stata una lenta ripresa, che dura tuttora, che coinvolge anche il pocket inglese, e che sembra in qualche misura legata alla progrediente conoscenza, almeno a livello di lettura, delle due lingue. Diverso il discorso del libro tedesco, che come si è visto è quasi esclusivamente legato al moviménto turistico: caso singolare che vede l'importazione contemporanea del prodotto e del suo mercato. La più massiccia concentrazione di vendite dei tascabili in lingua tedesca si registra infatti sulla riviera adriatica. «£' curioso notare — dice L'Ecrivain —che un'estate piovosa spinge all'insù il nostro fatturato; che vendiamo più libri nelle località meno assolate e più dotate di spazi verdi: c'è qualcosa di simile a una meteoropatia della letturam. In librerìa, attorno agli scaffali che allineano i tascabili stranieri, il lamento generale riguarda i prezzi. «Non c'è rapporto fra il prezzo in lire e la quotazione originaria in valuta estera: In realtà il rapporto c'è, ma è determinato da un meccanismo abbastanza perverso che si chiama cambio librario. C*ie cos'è il cambio librario? E' quella convenzione per cui, secondo i tassi di questi giorni, a ogni sterlina si fanno corrispondere 2600 lire, a ogni dollaro americano 1300 lire, 280 lire a ogrj franco francese. Come si vede, siamo oltre i tre mezzi rispetto a! cambio valutario puro e semplice, «ivon si tratta certo di speculazione — dice L'Ecrivain —: il cambio librario è fissato sulla base di un utile ragionevole, che tenga conto delle spese di trasporto e di magazzino'. E delle rese, che si aggirano attorno al 10-15 per cento in librerìa, per raggiungere e spesso superare il 40 in edico-' la. Il fatto è che «ti libro straniero, o lo si vende in grandi quantità o lo si vende in perdita: Il cambio librario, evidentemente, riduce in ogni caso questo rischio. C'è poi un altro mercato, marginale rispetto a quello dei tascabili, che è il mercato dei libri hard cover. Anni fa andavano moltissimo certi costosi libri illustrati, inglesi e francesi soprattutto, d'arte o di giardinaggio, geografici o naturalistici. E' un mercato quasi scomparso, che sopravvive soltanto, e in misura ridotta, nell'occasione natalizia Modesta anche l'udienza italiana del hard cover normale, cioè delle edizioni rilegate delle opere di narrativa o saggistica corrente. C'è anche da considerare che, a differenza da quanto accade da noi, dove si lascia trascorrere un anno o due, di solito, fra l'edizione rilegata e l'economica, in Inghilterra il hard cover e il pocket escono contemporaneamente, e in Francia l'intervallo non supera generalmente i tre o quattro mesi. In queste condizioni, non ha molto senso pagare carissima la rilegatura, con il cambio librario che impazza, quando magari è già pronto il relativo tascabile. Questo mercato del libro straniero in Italia ha un altro caratteristico risvolto: In molti casi esso serve da orien¬ tamento per l'editore che ha in mente la traduzione. L'Ecrivain fa due nomi: uno di ieri, Francoise Sagan, l'altro di oggi, Erica Jong. .In questi due casi siamo stati noi a dare agli editori italiani il senso del' mercato: Ogni tanto arriva alla Aid, o alla Interorbis, la telefonata della casa editrice che progetta una traduzione: .11 tale, come lo vendete?: Ciò non toglie che si tratti, globalmente parlando, di un'attività scoordinata. •Purtroppo manca — dice L'Ecrivain —uno tavola rotonda degli importatori, che definisca e razionalizzi l'approvvigionamento ai chioschi: Siamo in regime di concorrenza pura: ogni distributore ha l'è sci usi va con un editore o un gruppo di editori stranieri, e cerca di assicurare ai suoi prodotti i preziosi spazi in edicola. E' la filosofia del .chi più espone, più vende»: che contribuisce mica poco agli alti prezzi necessari per rendere l'operazione remunerativa, e alle alte rese che a loro volta si ripercuotono sui prezzi. Alfredo Venturi Erica Jong: un caso letterario

Persone citate: Erica Jong, Fleming, Francoise Sagan, Goethe

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Italia, Milano