I Natali di dieci, di venti e treni'anni fa di Luciano Curino

I Natali di dieci, di venti e treni'anni fa SONO DIVERSI L'UNO DALL'ALTRO: IMMAGINI DI COME ERAVAMO I Natali di dieci, di venti e treni'anni fa Quello del 1948 trova ancora le macerie della guerra - Nel 1958 avviene in pieno «boom»: doni per tutti - Il '68 porta abeti di plastica, insicurezza economica, contestazioni studentesche Il nostro ieri: Natali dì dieci, di venti, di trent'anni fa. Ricordarli significa vedere come eravamo. Sono tre Natali molto diversi. Quello più lontano, con le macerie della guerra. Quello di dieci anni dopo, «tutto d'oro». E quello con le luci del consumismo ancora accese, ma con le prime scritte della contestazione sui muri. Vediamoli, questi Natali. 1948 Non è stato un anno facile, ma le ferite della guerra cominciano a rimarginarsi. I disoccupati e i sottoccupati sono ancora milioni, ma l'area del benessere si allarga. Scrive l'inviato del Figaro: «Gli stranieri che vengono in Italia sono stupiti dell'abbondanza che regna in questo paese. La ripresa è piti sensibile che in Francia e la ricostruzione più rapida-. Il costo della vita è superiore di 50 volte rispetto all'anteguerra, mentre i salari lo sono 60 volte. Resta comunque la paura dell'inflazione e chi può compra oro (960 lire al grammo). Si conclude nel 1948 il periodo più burrascoso del -dopoguerra. Il Natale è ancora quello tradizionale, casalingo,' molto intimo. Ma già un poco «americano», con qualche1 Presepe in meno, qualche Abete in più. Restano gli zampognari, ma si sente anche Bing Crosby che canta «White Christmas- e «Silent Night-. Il messaggio di Pio XII ammonisce: «Dalle rovine dell'ultima guerra, dai grandi cimiteri sale silenziosa una condanna: bisogna destarsi dall'indifferenza-. Ci si accontenta di poco, si pensa soprattutto ai bimbi. C'è la «Catena della solidarietà» lanciata dalla Radio Svizzera: «Salvate stanotte diecimila bimbi d'Europa che soffrono-. Il pre¬ sidente Einaudi offre al Quirinale un pranzo a trecento bambini. Don Gnocchi è premiato per l'aiuto ai mutilatini. Il giornale costa 15 lire, ha quattro pagine. Titoli di questi giorni: «Bisogna finirla col bandito Giuliano»; «Il 50 per cento degli italiani crede innocente Graziosi»; «Ecco come spenderemo i denari dell'aiuto americano». Una fotografia da New York mostra il maestro Toscanini con Carnera. Si diffonde il rotocalco e personaggi celebri e oscuri portano a conoscenza del pubblico le loro immagini, la loro intima esistenza. Scrive Renato Serra: «E' sorta una legione di moralisti senza macchia e di fotografi senza paura. Le case hanno pareti di vetro. Mogli e amanti scrivono memoriali, i banditi concedono interviste, ministri e attrici vengono pedinati-. Ci lasciamo alle spalle un anno difficile. Il blocco sovietico a Berlino, l'attentato a Togliatti, il colpo di Stato comunista a Praga. Da Parigi è arrivata una parola nuova: esistenzialismo, e subito la filosofia di Sartre diventa costume, modo di vivere, canzonetta. Da Parigi arriva anche, per le donne, che nella guerra avevano adottato uno stile d'austerità, il New Look di un sarto sconosciuto, Christian Dior: una gonna lunga e maestosa che evoca i tempi della regina Vittoria. Dall'America arriva il Rapporto Kinsey sul comportamento sessuale. Finisce il 1948 con una spensieratezza sconosciuta da tanti anni. Molti teatri sono accaparrati da spettacoli di rivista (Macario, Wanda Osiris, Isa Barzizza, Totò, le sorelle Nava, Rascel, Dapporto). Una poltrona costa duemila lire, ma i teatri sono gremiti. I film del giorno: Duello al sole e Ladri di biciclette. Uno dei motivi più cantati è Maria di Bahia. Nelle librerie: Il sentiero dei nidi di ragno di. Calvino e Altre voci, altre stanze di Capote. 1958 «Auguri per un Natale tutto d'oro- è il motto adottato dalla Rinascente. Siamo nel boom, anni di consumismo. Festoni, luminarle, abeti decorati ovunque, barbuti e rubizzi Babbi Natali con doni per tutti. Dicono gli esperti di pubblicità: «Prima era facile stabilire che cosa voleva la gente. Bastava partire dal principio che ognuno dì noi stava ricostruendo la propria vita, colmando i vuoti molto evidenti provocati dalla guerra e dalle sue conseguenze-. Oggi la situazione è cambiata.. Le esigenze dell'individuo partono dal bisogno di apparire, di essere considerato e invidiato, dal desiderio di approvazione. I giornali consigliano quelli che sono incerti sul bel regalo: «Non donate un vaso cinese allo scapolo che vive in pensione. Ai vostri superiori'non mandate oggetti utili, né intimi alla moglie del vostro amico-. Tutti fanno regali a tutti. Qualsiasi cosa: l'abbonamento alla Scala o l'ombrello dal manico di quarzo rosa. Le librerie vendono a carrettate il Dottor Zìvago di Pasternak, premio Nobel. Per le vie, folla con pacchi, pacchetti, pacchettini. Da due mes^ c'è un nuovo Papa, Giovanni XXIII, e per Natale va a Regina Coeli, chiede ai detenuti: «Siete contenti che io sia venuto? Siete contenti?-. Sono contenti. Sembra proprio che tutti stano euforici, in questi giorni, e il giornale (costa 30 lire) porta notizie favolose e distensive, che accrescono l'ottimismo. A Saint-Tropez il pittore miliardario Buffet sposa l'indossatrice Annabella. L'Enciclopedia sovietica riabilita i comunisti eliminati da Stalin. Si distribuisce ai bambini della provincia il vaccino antipolio. La Borsa continua a salire. La «500» costa 395 mila lire. In montagna c'è il tutto esaurito, folla anche al mare. Al cinema c'è Marylin Monroe e c'è Cenerentola di Walt Disney a ricordare che il Natale è anche festa dei bambini. Alla televisione, Lascia o raddoppia? di Mike Bonglorno e II musichiere di Mario Riva, ci sono Teddy Reno e Dallara, Buscaglione e Celentano. Nel blu dipinto di blu ha lanciato Modugno. Lo spettacolo più mondano: la Callas a Parigi, e si pagano 200 mila franchi per un posto. A Milano si va ad ascoltare la «contante della malavita-, Ornella Vanoni. 1968 Gli abeti sono ora anche in plastica, tristissimi, con i rami di ogni colore. Sembrano quasi simboleggiare questo Natale: una festosità innaturale, un poco falsa. C'è vaga in-, quietudine, c'è insicurezza. Il costo della vita nel 1968 è salito dell'1,65 per cento: l'incremento più basso del dopoguerra. Però, dicono 1 commercianti, «la gente ha imparato a non sciupare la "tredicesima" e quest'anno abbiamo venduto di meno-. Mai come in queste ultime settimane il giornale (costa 60 lire) ha dato notizie straordinarie, sembra che niente sia ormai impossibile all'uomo. Il 3 dicembre il chirugo Barnard trapianta un cuore. Il 21 dicembre l'.Apollo» con tre uomini parte per la Luna, compie dieci giri attorno al satellite. Un'altra notizia importante: il 20 dicembre la Corte Costituzionale dichiara che ma¬ rito e moglie sono eguali davanti all'adulterio. Papa Paolo VI celebra la Messa di mezzanotte nel laminatoio del centro siderurgico di Taranto, tra gli operai. Vi sono altre notizie positive e buone. Ma ve ne sono parecchie che turbano e spaventano. Intanto, ci sono due.i sporche guerre: Vietnam e Blafra. C'è stata l'invasione russa in Cecoslovacchia. Si afferma che un po' tutto è inquinato, «il veleno in cui viviamo» scrivono i giornali. Ora la malavita (banda Cavallero) spara e uccide. C'è angoscia per Maria Teresa Novara, una ragazzina scomparsa nell'Astigiano. C'è da qualche mese la contestazione. E' l'«anno della contestazione». E' esplosa in America, è passata a Parigi, a Berlino. Da qualche mese, in. Italia i giovani chiedono la riforma radicale della scuola. Le occupazioni di edifici scolastici, gli scioperi e i cortei, gli scontri tra studenti di opposte tendenze, i conflitti con la polizia, le manifestazioni contro presidi e insegnanti sono fatti quotidiani, sempre più violenti. Appaiono scritte sui muri: «Riempite le carceri, riempiremo le piazze»; «Il potere sta sulla canna del fucile»; «No alla scuola di classe. No alla scuola dei padroni» ; «E se la Cina ci dà il fucile, guerra civile. E se la Cina ci dà il cannone, rivoluzione rivoluzione». A Roma, contro il «Natale borghese» gruppi di studenti bloccano via Frattina. - «Lasciamo le città fredde e nebbiose per correre al mare e sui campi di sci-, suggeriscono le compagnie turistiche. Un rotocalco informa che «a Cortina, quest'anno, è di moda trascorrere la notte di Natale accanto al fuoco in baita-. Luciano Curino