Smascherata la centrale della droga di Ezio Mascarino

Smascherata la centrale della droga Dieci arrestati, tra cui i «boss» che organizzavano il traffico Smascherata la centrale della droga Gli uffici in un calzaturifìcio di via Cibrario e in una boutique di via Sacchi - La banda aveva ripartito la città in settori per lo smercio - La prima traccia scoperta nelle indagini sull'assassinio dello studente Fabrizio Pellegrin - Ieri l'irruzione della Mobile: il capo sorpreso mentre consegna cocaina a due gregari Avevano diviso la città in settori e ciascuno aveva compiti precisi: chi doveva spacciare la droga (droga pesante, eroina) negli esercizi pubblici, bar, alberghi, locali notturni; chi invece doveva tenere i contatti con alcune grandi fabbriche, un mercato nuovo e in espansione: chi infine era bene infiltrato nel mondo dei biscazzieri e smerciava la droea in quell'ambiente. Questa rete, fittissima, è stata smascherata dalla «mobile»:' tredici persone sono state denunciate per associazione per delinquere, detenzione e spaccio di stupefacenti. Nove sono già in carcere, le altre quattro ricercate. Le indagini: «Hanno preso il via due mesi fa — racconta il dott. Sassi, capo della sezione narcotici —. Dopo la tragica morte di Fabrizio Pellegrin, nel settembre scorso, abbiamo battuto a tappeto l'ambiente dei drogati. Abbiamo cominciato a pedinare una ventina di giovani, noti tossicomani, e tenuto sotto controllo una decina di persone, sospettate da tempo. Pregiudicati, ufficialmente sema lavoro, ma sempre in giro con auto lussuose. Due mesi fa appunto ab-: biamo localizzato un negozio in via Cibrario 14». E' stato il primo anello della catena. E' un negozio di calzature, proprietario Gian Piero Valloggia, 48 anni. Ogni giorno entravano volti noti, agli agenti;' confabulavano con il Valloggia, si appartavano in un ufficio accanto al locale. Poi uscivano. Ma nessuno comperava scarpe. «Tutti sono stati pedinati, identificati — aggiunge il dott. Pappalardo della Mobile —. Siamo riusciti ad infiltrare nell'ambiente due nostri agenti. Un la' voro delicato, ma rivaiatosi poi utile». Ieri è scattata l'operazione. Una trentina di poliziotti, contemporaneamente, hanno bussato alla porta delle persone snnVvt3HdmSgdesddavclinccCscsptntPrisndsrt sospettate e che venivani pedinate. La droga. Alle 10 irruzione nel negozio di via Cibrario. Con il Valloggia sono stati trovati Salvatore Facella, 24 anni, residente in Belgio e Giuseppe Miano. 31 anni, via San Domenico 32. Hanno tentato di nascondere delle bustine che tenevano in mano: era cocaina pura, tre etti. Se la stavano dividendo. Nel negozio sono stati trovati brillanti, diamanti ed orologi d'oro. Rolex e Cartier. Il Valloggia — si è poi saputo — abbinava il traffico della droga con il contrabbando di preziosi. Contemporaneamente gli agenti della .narcotici» fermavano Santo La Rocca, 44 anni, corso Francia 98 (la figlia Pa- squala, 20 anni, ha cercato di nascondere una pistola del padre ed è stata fermata anche lei); Girolamo Gullace, 30 anni, via Napione 36: Francesco Patania, 38 anni, via Nizza 18: Vincenzo Primiero, 48 anni, nella' sua lussuosa villa di Noie Canavese; Leo Boschi, 30 anni, via Ventimiglia 65 e Maria Laura Verbali, 40 anni, titolare di una boutique di via Sacchi 36. Sono invece riusciti a sfuggire e sono ricercati: Giovanni Bastone, 35 anni; Orazio Giuffrida, 34 anni; Vincenzo Calari, 26 anni e Giovanni Iovino, 34 anni. L'organizzazione. Dicono i funzionari: «Abbiamo le prove: sono i cervelli dell'organizzazione die controllava lo spaccio della droga pesante in Torino. Le indagini avranno sviluppi: abbiamo trovato tre agende con un centinaio di nomi. Molti saranno semplici tossicomani, ma tra quei nomi potrebbero anche esserci quelli degli spacciatori, gli intermediari, insomma». I capi sarebbero, secondo gli inquirenti, il Valloggia, il Primiero e Nuccio Miano. Un nome non nuovo alla cronaca torinese. Nel settembre del '76 fu ucciso sul Lungodora Colletta, vicino al cimitero, Carmelo Fogliano, 43 anni. I killer, due giovani, lo aggredirono tra vecchie auto semidemolite, sparando una ventina di colpi. Quell'omicidio, cosi emerse poi dalle indagini, era legato strettamente al mondo della droga. Il Fogliano aveva tentato di entrare nel mercato proibito degli stupefacenti. Per questo venne ucciso. Uno dei presunti assassini, arrestato poche settimane dopo, è Ciccio Miano. fratello di Giuseppe, coinvolto in quest'ultima inchiesta. • Le indagini su quel delitto e forse su tanti altri episodi di delinquenza cittadina potrebbero avere degli sviluppi nel sorso degli interrogatori dei nove arrestati — dicono i funzionari della "mobile" —. Le leggi all'interno dell'organizzazione capeggiata dal Valloggia, Primiero e Nuccio Miano, erano ferree. Chi sgarrava, veniva punito. Minacce, aggressioni sparatorie». I personaggi. Chi sono gli arrestati? «Tuttipregiudicati, tutte vecchie conoscenze, tutti appartenenti all'ormai noto "clan dei catanesi" che controlla la prostituzione e il racket dei negozi — dice il dott. Sassi —. I personaggi di maggiore spicco, certamente Gian Piero Valloggia e Maria Laura Verbali Tutti e due con un'attività commerciale, un negozio di scarpe e una boutique. Coperture, per celare i loro veri traffici. Gli altri, nullatenenti per il fisco, eternamente disoccupati. Francesco Patania e Leo Boschi erano già stati fermati alcune volte durante indagini per spaccio di droga. Ma non eravamo mai riusciti ad accusarli». II più giovane dell'organizzazione. Salvatore Facella, è «il braccio destro di Giuseppe Miano, uno dei boss, forse il suo guardaspalle. Li abbiamo trovati assieme, nel negozio di via Cibrario. Erano arrivati venti minuti prima della nostra irruzione, con una "Giulietta " nuova di zecca. La guidava il Facella». Gli arrestati verranno interrogati nelle prossime ore dal procuratore della Repubblica Franco Toninelli che ha seguito in questi giorni l'inchiesta e le indagini della «mobile». Ezio Mascarino Nel gruppo delle persone arrestate ci sono (in alto, da sinistra): Francesco Patania, Giampiero Valloggia, Maria Laura Verbali e Vincenzo Premiero. In basso, sempre da sinistra, altri 4 arrestati: Salvatore Facella, Leo Boschi, Santo e Pasquale La Rocca

Luoghi citati: Belgio, Torino