Andrà all'asta in gennaio una divisione della Venchi Unica: già venduti i negozi

Andrà all'asta in gennaio una divisione della Venchi Unica: già venduti i negozi Mentre si tenta inutilmente di cercare un imprenditore Andrà all'asta in gennaio una divisione della Venchi Unica: già venduti i negozi Il patrimonio della società si sta via via riducendo - Ennesimo incontro in Comune alla ricerca di una società di gestione - Olivetti: in sette mesi, mille pensionamenti volontari La «Venchi Unica» è condannata a sparire? Mentre si tenta inutilmente dì trovare un imprenditore disposto a partecipare al salvataggio, continua lo smembramento della società. A metà gennaio sarà posta all'asta la divisione caffè di Novate Milanese. La vendita, che segue quella fatta alla spicciolata dei negozi riduce il patrimonio della «Venchi» agli stabilimenti di Collegno e di Piazza Massaua. La decisione del curatore fallimentare Nicodano e del giudice delegato Corradini era attesa da tempo. Sino ad oggi però si era preferito attendere nella speranza che qualcuno riuscisse a costituire la tanto attesa società di gestione. Ma si erano dimenticati in questa valutazione oggettive difficoltà che hanno un peso non indifferente. Ogni giorno che passa va ad aggiungersi ai non pochi mesi di inattività degli impianti e avvicina la scadenza della terza cassa integrazione speciale. A fine anno diventerà problematico ottenere, senza considerevoli contropartite, un impegno imprenditoriale in un'azienda fuori dal mercato, da ristrutturare e con un'esuberanza di personale da eliminare. Ieri, presso il Comune di Torino, si sono incontrati i rappresentanti degli istituti bancari San Paolo, Cassa di Risparmio, Popolare di Novara, la Finanziaria Piemontese. l'Unione Industriale, la Finanziaria Caboto, la Confederazione delle Cooperative con gli amministratori della città e della Regione. Si è verificata la possibilità di costituire una società di gestione e ripristinare le condizioni per la r•èvibsMfctnczdlaeftzdegczmsclalatlltIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIlllIfMIIIf lllltMIIIIMlllllItlHIIll ripresa produttiva dell'azienda. •La costituzione della società — è detto in un comunicato — dovrebbe consentire di riprendere il dialogo interrotto con la Caboto per la costituzione di una società di commercializzazione». Ma ancora una volta sono state formulate solo ipotesi da verificare venerdì in un nuovo incontro. OLIVETTI — I sindacati hanno valutato ieri la situazione che si è venuta a creare nell'azienda. Dopo aver ribadito le posizioni già espresse nei giorni scorsi è stato decìso uno sciopero di due ore da effettuare in settimana. Lo scopo: discutere con i lavoratori le possibili risposte da dare alla società e preparare un'assemblea nazionale da tenere entro il 20 gennaio. Le novità vengono invece da parte aziendale. Si è saputo infatti che in sette mesi di «gestione De Benedetti» circa mille lavoratori hanno scelto il pensionamento volontario. Il dato è notevole se viene rap¬ portato ad una accertata «eccedenza strutturale» di personale che poteva essere valutato in circa 6500 unità. Ordine dei farmacisti — E' stato eletto il consiglio direttivo. Presidente, Gustavo Doglia; vice presidente, Piero Chiassa; segretario, Giuseppe Gregorio; tesoriere, Francesco Ferrerò. Consiglieri: Benso, Bezzo, Chiriaco, Gussoni. Maccari, Platter, Ponte, Raviola. Sampietro, Scotti. Vecco. Revisori dei conti: Brachetti, Motti, Risso.

Luoghi citati: Collegno, Comune Di Torino, Novara, Novate Milanese, San Paolo