Una musica per la corazzata Potemkin di Massimo Mila

Una musica per la corazzata Potemkin CERCANDO LA COLONNA SONORA PER UN CAPOLAVORO DEL CINEMA MUTO Una musica per la corazzata Potemkin TORINO — Nel corso della rassegna di «Musica da film», promossa dal Goethe-Institut di Torino, dal Movie Club, dall'Università e dal Teatro Regio, due giornate sono state dedicate rispettivamente allo spinoso problema della sonorizzazione a posteriori del capolavoro di Eisenstein La corazzata Potémkin, e alla produzione cine-musicale di Hanns Eisler. che insorge coraggiosamente contro le abitudini gastronomiche dell'industria hollywoodiana. Della Corazzata Potémkin è stata proiettata tre volte la straordinaria scena della repressione sanguinosa sulla scalinata di Odessa, rispettivamente con tre colonne sonore: quella, diciamo cosi, stalinista, del 1950. dovuta al compositore Kriukov. quella apprestata in Urss nel 1976 con un collage di brani sinfonici tratti da opere di Shostakovic, e infine — rarissimo cimelio — quella composta nel 1926 da Edmund Meisel. la cui esecuzione, dal vivo, era stata proibita nella stessa Germania pre-hitleriana, per timore dell'effetto sconvolgente e insurrezionale ch'essa avrebbe potuto avere. Nessuna delle tre proposte sembra adeguata all'altezza del capolavoro filmico, pur mostrando tutte tre — ma specialmente quelle di Kriukov e di Meisel — tratti compositivi comuni. Un curioso esperimento è stato presentato dall'anziano pianista Arthur Kleiner. veterano della musica per cinematografo: con un'esecuzione coraggiosamente improvvisata egli mostrò come la Ciaccona in re minore di Bach, nella tremenda trascrizione pianistica di Busoni. copra esattamente la durata della scena, proiettata per la quarta volta, muta, e possa almeno saltuariamente convenire in maniera non troppo insoddisfacente al movimento delle immagini. All'elevato dibattito che ne segui, sotto la guida di Hans Jòrg Pauli, presero parte i critici musicali Wolfgang Schreiber e Enzo Restagno, e i critici cinematografici Gianni Rondolino e Marco Vallora, nonché il compositore Luca Lombardi, che nella seconda giornata illustrò con profonda conoscenza di causa la teoria e la prassi della musica cinematografica di Hanns Eisler, col quale egli aveva lavorato durante i suoi studi musicali in Germania. La proiezione di alcune sequenze del Film Kuhle Wampe, di Slatan Dudow (1932). già presentato per intero nelle precedenti tornate, e del famoso documentario di Joris Ivens Nuova terra (1934), permise di comprendere quale fosse la via proposta da Eisler nel suo libro Komposition fili den Film, scritto nel 1949 in collaborazione con Adorno e solo recentemente tradotto in italiano. La sua soluzione consisteva nello scrivere del solido contrappunto di stile neoclassico, che può avere una sua autonomia, e nella sua imperturbabilità sorregge l'immagine senza contraddirla, né pretendere di commentarla. Come esempio dell'opposta soluzione hollywoodiana, quella di una parafrasi illustrativa dell'immagine ad opera della musica. Hans Jòrg Pauli fece maliziosamente vedere e ascoltare le sequenze iniziali del film /( traditore di John Ford (con Victor Mac Laglen indimenticabile protagonista), naturaI listicamente sottolineata dal¬ l'abile e «culinaria» colonna sonora di Max Steiner. Grazie a Luca Lombardi si potè poi sentire una registrazione del rarissimo lavoro di Eisler Quattordici maniere d'illustrare la pioggia, dedicato a SchOnberg: nella sua finissima innervatura di scuola viennese presenta del compositore un'immagine ben più valida e lusinghiera che non il massiccio contrappunto proletario delle colonne sonore e delle canzoni di massa. L'interessante rassegna, al cui successo ha portato un contributo decisivo la costruttiva presentazione del musicologo e cineasta Hans Jòrg Pauli, si è conclusa ieri con l'intervento del compositore hollywoodiano Paul Glass, e con la proiezione in anteprima del film Idillio di Nelo Risi, presente alla manifestazione, con musica di Luca Lom., i . Massimo Mila

Luoghi citati: Germania, Odessa, Torino, Urss