Un pazzo accoltella tre bambini

Un pazzo accoltella tre bambini Momenti di terrore alle 12,50 di ieri all'uscita della elementare De Amicis Un pazzo accoltella tre bambini Hanno 9 e 10 anni- Due sono ricoverati al Maria Vittoria con lesioni alla testa e alle mani: sottoposti a delicato intervento chirurgico, guariranno in un mese - II terzo, ferito di striscio, se la caverà in 15 giorni - L'aggressore, 37 anni, si è avventato su di loro con una mannaia da macellaio gridando alcune frasi insensate - Un'ora dopo si è costituito alla polizia Un uomo, con In pugno una mannaia da macellaio, insegue tre bambini urlando insulti e minacce di morte: li raggiunge, incomincia a vibrare fendenti all'impazzata, un bimbo riesce a sottrarsi alla micidiale gragnuola. fugge co! volto rigato da una scia di sangue. I compagni invece cadono, l'uomo si accanisce su di loro, calando più volte la scure, continuando a gridare frasi sconnesse. Poi, all'improvviso, la furia si placa, lo sconosciuto fugge, a piedi, scompare. Soccorsi da un automobilista i bambini vengono portati al Maria Vittoria, sanguinanti e terrorizzati. Una sequenza di follia omicida si è svolta ieri mattina in via Cine, davanti all'istituto professionale Baldracco: per fortuna, non è sfociata in tragedia. I tre bimbi, feriti alla testa ed alle mani, guariranno in un mese. Il' loro aggressore si è presentato, mezz'ora dopo il raptus, in questura; in lacrime ha farfugliato il suo rimorso ed i motivi per i quali ha messo mano alla mannaia e si è avventato contro piccoli inermi. «Sono un perseguitato politico, volevo vendicarmi in qualche modo della crudeltà degli altri verso di me». SI chiama Vincenzo Rindone, 37 anni, disoccupato, via Madama Cristina 83. E' stato arrestato per il tentato omicidio di: Vittorio Popolo, 10 anni, strada del Fortino 27; Arcangelo Cagnina, 10 anni, via Urbino 34; Paolo Manfrinato, 9 anni, via Ciriè 41. I bimbi sono compagni di classe, frequentano la quinta elementare alla De Amicis di via Masserano 4. Ore 12,50: i tre amici escono di scuola, ridendo e giocando si avviano lungo via Salerno verso casa. Svoltano in via Ciriè, passano davanti all'istituto Baldracco. Scherzano, non prestano attenzione ad un individuo' mingherlino, baffi e barba, curvo in un giubbotto grigio che li osserva dall'altro lato della strada. •£' successo tutto d'un colpo — ricorderà al pronto soccorso Arcangelo Cagnina —. Abbiamo sentito urlare, ci siamo voltati. Un tizio ci stava correndo incontro, nella destra aveva una lama che luccicava». Una piccola scure, di quelle usate dai macellai, nuova di zecca. I bambini sono impietriti dallo sgomento, l'uomo si avventa su Paolo Manfrinato. •Maledetto, adesso me la paghi» inveisce, menando fendenti con la mannaia. Paolo trova la forza di scappare, il folle lo insegue per una decina di metri, la lama sfiora il cranio dello scolaro, gli apre una larga ferita, superficiale. Paolo continua a correre, si mette in salvo, con la faccia ridotta ad una maschera di sangue piomba in casa, piange: 'Uno voleva farmi la pelle». La madre, Silvia, 33 anni, Io porta all'Astanteria Martini, occorrono sei punti per suturare il tale »Un colpo più forte e gli avrebbe spaccato la testa» dicono i medici, nel referto scrivono: 15 giorni di guarigione. Vittorio Popolo e Arcangelo Cagnina, Invece, non hanno avuto la presenza di spirito del compagno, restano in balla del pazzo. Si difendono con le mani, oppongono come possono alla mannaia le cartelle, cadono, la' lama continua a volteggiare su di loro. Le grida richiamano l'attenzione del custode del Baldracco, Romeo Marcomini, 61 anni. •Sono uscito nella via — racconta Marcomini — subito non mi sono reso conto di che cosa stava accadendo». La sua comparsa però placa la furia: il pazzo si volta di scatto, fugge verso corso Regina Margherita. Si disfa dell'arma, pochi metri oltre si libera anche del giubbotto. Vittorio ed Arcangelo, distesi sul marciapiede si lamentano, perdono sangue dalle mani, dai capelli. Al custode dicono: »Se torna ci ammazza, ce l'ha con noi». Guariranno entrambi in quattro settimane: Vittorio ha ferite multiple al cranio, un fendente gli ha reciso i tendini del polso destro. E' stato sottoposto ad un intervento durato 3 ore.' Arcangelo, oltre a due profondi tagli alla nuca ed uno In fronte, ha avuto due dita della sinistra fratturate, anche per lui la per- manenza in sala chirurgica è stata molto lunga. , La notizia che un maniaco omicida si aggira nei dintorni di via Ciriè si sparge rapida per tutto il quartiere Valdocco, la paura si diffonde. Gruppi di ge nitori e volontari, perlustrano le vie. invano. Pietro Daniele, 53 anni, via Pesaro 7. che da lontano aveva assistito all'aggressione ma non aveva fatto in tempo ad intervenire, consegna la mannaia agli agenti, indica loro il percorso di fuga dello sconosciuto: 'L'Iio visto imboccare via Salerno». Del folle, però, nessuna traccia. La psicosi del pazzo con la scure dura fino al pomeriggio inoltrato, poi la radio porta la notizia dell'arresto, la tensione svanisce. Vincenzo Rindone sarà sottoposto a perizia psichiatrica. .Originario di Riesi (Caltanissetta) — dicono di lui in questura — è incensurato. Impossibile seguire i suoi discorsi, parla sempre e solo di persecuzione, di gravi torti sofferti in Francia. La mannaia l'aveva comperata proprio stamane (ieri mattina, n.d.r.). Sembra che poche settimane fa l'abbiano dimesso da una casa di cura». Servizio a cura di: Claudio Giacchino, Franco Badolato, Giuliano Dolfini Paolo Manfrinato: «Sono riuscito a scappare; voltandomi, ho visto l'uomo colpire i mici amici» - Arcangelo Cagnina e Vittorio Popolo - I genitori di Arcangelo - Pietro Daniele, un testimone

Luoghi citati: Caltanissetta, Francia, Riesi