Il premio «sgradevole» che incassano i vigili

Il premio «sgradevole» che incassano i vigili E' quello sulle multe per alcune infrazioni Il premio «sgradevole» che incassano i vigili A ognuno, per il '77. sessantamila lire - Ma la cosiddetta «tangente» non riguarda la circolazione - Comunque è «una voce antipatica» dice un ispettore, e «vera ingiustizia» I vigili urbani prendono una -tangente, sulle multe riscosse? La domanda inquietante è stata posta da un lettore di -Specchio dei tempi-, preoccupato dello zelo, secondo lui eccessivo, con il quale un -civich- gli ha fatto una multa. La Stampa ha già indirettamente risposto all'interrogativo pubblicando il bilancio dei compensi spettanti al vigili di Nichelino sulle multe ri-, scosse nei primi otto mesi di quest'anno: 797.333 lire, ossia un terzo di 2 milioni e 392 mila, che divisi per 1 26 -civich- di Nichelino, fanno 28 mila e 473 lire a testa. La sensazione nel leggere le cifre di questo insolito •budget. è stata tale, tra i lettori, che il comandante di Nichelino, Salesio, ha ritenuto opportuno chiarire: -La notizia è stata male interpretata, soprattutto dagli automobilisti..' (che non hanno perso l'occasione per accusare i vigili di darsi da fare per via della percentuale). -E' bene invece che i cittadini sappiano — incalza 11 comandante del vigili —che le percentuali non riguardano le violazioni alla viabilità, ma quelle di alcuni regolamenti comunali 126 agenti di Nichelino — ha sottolineato Salesio — agiscono nel modo più corretto verso la cittadinanza, adoperandosi in tutti i modi per prevenire, non per reprimere'. Ingiusti sospetti La chiarificazione non ha calmato le ansie degli automobilisti, né fugato i sospetti alimentando al contrario una malevola curiosità. Se a Nichelino prendono la - tangente' sulle multe, se la prendono a Moncalierl (110 mila lire a testa per 38 vigili nel '77), quanto prendono, di tangente, i 1100 vigili di Torino? Ma soprattutto: è giusto che una guardia, che in quanto tale, è tenuta a colpire determinate infrazioni, sia ricompensata, sia pure in parte, coi proventi delle sanzioni, quasi ci fosse un •premio di produzione- sulle multe? Abbiamo rivolto la domanda ai diretti interessati, i vigili di Torino. Sono tutti d'accordo nel definire il .premio di diligenza. (cosi viene ufficialmente definito, dalla legge regionale e provinciale in vigore, il compenso spettante agli agenti per avere inflitto determinate sanzioni), una componente -sgradevole. del loro stipendio: -retaggio dell'antico Stato liberale- lo chiama il vicecomandante Della Corte, -voce antipatica- sottolinea l'ispettore, dottor Pantano, -vera e propria ingiustizia- rincara Roberto Bonelli, delegato della Sezione Autoradio e segretario del Sindacato autonomo vigili urbani. A nessuno di loro infatti sfugge la contraddizione tra il dovere di svolgere una determinata, funzione, pena una denuncia per omissione di atti di ufficio, e l'imbarazzante incentivo economico. Anche se. naturalmente, nessuno si dichiara disposto a rinunciare a quella voce, erogata magari sotto un titolo diverso. E' vero, come dice la legge, che la percentuale del 33 per cento non deriva direttamente dagli introiti per infrazioni al traffico che è la fetta più grossa, come è noto dei proventi di vigilanza (1200 milioni, nel '77, sui 1800 complessivamente incassati dal Comune di Torino), bensì da altre infrazioni assai meno -redditizie- e meno colpite, come si sa. a causa della minor attenzione ad esse dedicate: l'occupazione di suolo pubblico, ad esempio, le discariche abusive, le attività rumorose, il lavaggio delle auto alle pubbliche fontane, i fuochi accesi senza per¬ messo. Oppure: il volantinaggio non autorizzato; l'affissione fuori degli spazi consentiti, lo speakeraggio abusivo, la mancata esposizione al pubblico della licenza, la manutenzione dei marciapiedi (e Dio sa come di sorveglianza su quest'ultima norma ci sarebbe bisogno), ecc. L'anno scorso l'ammontare complessivo di queste infrazioni ai regolamenti comunali è stato di 200 milioni, un terzo del quali finiti nelle tasche del vigili, nella misura fissa di 60 mila lire ciascuno, indipendentemente cioè dall'anzianità e dal grado. A differenza — ci dicono — di quanto avviene in altre città, specialmente meridionali, dove questi parametri, invece, contano moltissimo. Meglio prevenire L'esiguità di tale somma (5 mila lire al mese, pari all'assegno per una medaglia al valore o per il cavalierato di Vittorio Veneto) se fa venir meno ogni accusa di eccessiva fiscalità dei vigili torinesi in vista della famosa percentuale che potrebbero incassare alla fine dell'anno, fa caso mal sorgere un altro interrogativo, altrettanto importante. Come mal i vigili appaiono cosi poco solleciti nel punire determinate infrazioni -non automobilistiche- (visto che alla fin fine potrebbero avvantaggiarsene) invece di colpire sempre i divieti di sosta? La risposta la conosciamo: -Meglio prevenire che punire-. In ogni caso sembra assai più facile multare un'auto in sosta vietata (come del resto dimostrano ampiamente le cifre) che un cane che lorda il marciapiede o un negoziante che bara sul peso. Massimo Boccaletti

Persone citate: Boccaletti, Della Corte, Pantano, Roberto Bonelli

Luoghi citati: Comune Di Torino, Moncalierl, Nichelino, Torino, Vittorio Veneto