Settimo: per 1800 disoccupati domarti si assegnano 10 posti

Settimo: per 1800 disoccupati domarti si assegnano 10 posti Settimo: per 1800 disoccupati domarti si assegnano 10 posti Domani mattina alle dieci, i I Domani mattina alle dieci, i disoccupati di Settimo, quelli iscritti alle liste giovanili e gli altri alle graduatorie normali, occuperanno la sala del Consiglio comunale nella speranza di ottenere un posto di lavoro. Un'occupazione simbolica, che potrebbe durare anche solo pochi minuti: il tempo necessario per assegnare, con le normali procedure, a dieci •■nullafacenti» che magari sono in attesa da due anni, un'occupazione. Il mercato del lavoro, che d'ora in avanti si svolgerà sempre nell'aula del Consiglio comunale ogni giovedì, offre per questa settimana cinque posti da sbavatore, due da tubista, uno da aggiustatore meccanico, uno da elettricista ed uno da carpentiere. Le richieste provengono da quattro piccole aziende. • Saranno assegnati — dice il presidente della commissione comunale di collocamento. Polito Manente —ai primi delle graduatorie nelle rispettive categorie, ad una condizione però: che siano presenti alla cliiamata. Dei'ono. cioè, assistere alle operazioni di assegnazione per rispondere immediatamente se accettano o rinunciano. In caso di assenza, il disoccupato perde di assenza, il disoccupato perde purtroppo il posto. Questa e la legge». Anche se giovedì dieci disoccupati saranno cancellati dalle cosiddette «liste della disperazione», il numero di coloro che sono in attesa di lavoro resta ancora alto, molto alto. Settimo, il terzo centro del Piemonte per peso produttivo con i suoi ventiduemila addetti, ha circa mileottocento disoccupati. Rispetto ad un anno fa. sono in aumento: accanto ai giovani in attesa della prima occupazione (260), c'è stato un incremento di coloro che sono passati dall'occupazione alla disoccupazione. E' il caso dei trecento operai della Far, la fabbrica di penne a sfera fallita un anno fa. Dava lavoro a quasi tutte donne, che sono andate ad ingrossare le fila della disoccupazione femminile: il settanta per cento degli iscritti alle liste di collocamento sono infatti donne. Fabbriche in grave crisi, se si eccettua la Gimac sull'orlo del fallimento con i suoi cinquecento dipendenti, non ce ne sono, ma le assunzioni avvengono con il contagocce. «Quelle poche richieste vengono tutte dalle pic¬ cole aziende!, dice Manente. I cole aziende,, dice Manente. I colossi dell'industria della chimica, della gomma e dell'abbigliamento (Farmitalia. Oreal, Pirelli. Ceat, Facis). alle prese con ristrutturazioni varie, non hanno bisogno di nuova manodopera se non per la sostituzione di coloro che vanno in pensione (il cosiddetto turn-over). Alla Ceat. cinquecento operai sono in cassa integrazione sino alla fine dell'anno: alla Pirelli esiste il problema dell'assorbimento delle 140 operaie della Superga di Torino che da quasi tre anni sono sospese dal lavoro. Per loro, la cassa integrazione scade a fine marzo: l'azienda chiede il trasferimento a Settimo, ma nel turno di notte, quello che va dalle 22 alle 6 del mattino, finora riservato ai soli uomini. I sindacati sembrano contrari, ma la prospettiva della disoccupazione per tutt'e centoquaranta pone inquietanti interrogativi. Anche cinquecento lavoratori della Gimac s'interrogano sul loro futuro: un futuro senza speranza. Sembra ormai certo che a fine gennaio ci sarà il fallimento, perché nessuno è disposto a rilevare l'azienda.

Persone citate: Manente, Polito

Luoghi citati: Piemonte, Torino