Sparano e feriscono 2 carabinieri un uomo moribondo: è terrorista?

Sparano e feriscono 2 carabinieri un uomo moribondo: è terrorista? Milano: scontro a fuoco vicino a una grande cabina Enel Sparano e feriscono 2 carabinieri un uomo moribondo: è terrorista? I complici fuggono in auto abbandonando cinque bombe a mano e diverse rivoltelle - Ma gli inquirenti non escludono l'ipotesi della delinquenza comune,forse "un regolamento di conti,, DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MILANO — Ancora un conflitto a fuoco in Brianza. Questa volta è avvenuto tra una pattuglia di carabinieri e cinque persone che potrebbero essere terroristi. Il bilancio è di due carabinieri feriti e di uno sconosciuto colpito da un proiettile alla testa che adesso versa in fin di vita. La drammatica sparatoria è avvenuta verso le 12,30 di ieri a Santa Margherita di Lissone, località del Milanese ai confini dei comuni di Macherio e Sovico. A quell'ora una «127» militare targata «Esercito italiano», con a bordo i carabinieri Angelo Guida, 20 anni, e Michele Guglielmini, di 28. di pattuglia nella zona, si è fermata a una decina di metri da una cabina di trasformazione dell'Enel. L'attenzione dei due militi, infatti, era stata attirata da alcune persone che cercavano di raggiungere un boschetto di robinie dietro al quale era stata seminascosta una «124» beige. All'intimazione di fermarsi uno dei quattro sconosciuti si è inginocchiato e ha cominciato a sparare all'impazzata con la pistola. Il carabiniere Guida è stato subito colpito e si è accasciato sul sedile dell'auto; il suo collega ha imbracciato il mitra e ha risposto al fuoco con una raffica falciando lo sconosciuto che, prima di cadere, è riuscito a ferire anche il Guglielmini. Mentre la sparatoria era in corso i complici del ferito hanno raggiunto la loro vettura (al cui volante c'era un complice) e si sono allontanati a tutta velocità, lasciando sul terreno una valigetta tipo «24 ore». L'allarme è stato dato dal carabiniere Guglielmini. Poco dopo sul posto sono accorse pattuglie del pronto intervento e della Digos. I due militari feriti sono stati portati all'ospedale di Carate Brianza da dove i medici li hanno dirottati al «Niguarda» di Milano. Nello stesso nosocomio è stato portato anche lo sconosciuto ferito: si tratta di un uomo sui 35-40 anni, alto, stempiato, capelli rossicci, che indossava un «loden» grigio scuro. Addosso non aveva documenti. I medici hanno stabilito che un solo colpo di mitra lo aveva raggiunto in piena fronte (secondo i sanitari l'uomo è come morto, anche se il decesso clinico non è ancora avvenuto). Dei carabinieri feriti il più grave è Guida: è stato sottoposto a intervento chirugico per l'asportazione della milza e per la suturazione di ferite al fegato e allo stomaco. Michele Guglielmini è rimasto invece ferito alla spalla sinistra: guarirà in 30 giorni. Nella valigetta «24 ore» c'erano cinque bombe a mano tipo Srcm, una pistola calibro 38, una «P 38», una «44 Magnum», una «7,65» di fabbricazione belga, alcuni passamontagna e dei guanti. Proprio questa specie di arsenale ha fatto avanzare l'ipotesi che si tratti di terroristi, i quali si accingevano a compiere un attentato alla cabina dell'Enel. Altri dati non sono emersi per suffragare solo questa tesi, per cui gli inquirenti non scartano quella del¬ la delinquenza comune. Il colonnello Mazzei, comandante della legione carabinieri di Milano, avvicinato dai giornalisti, si è limitato a dichiarare: «Per il momento non possiamo dire nulla. Le indagini sono in svolgimento e ogni ipotesi sarebbe azzardata». Gino Mazzolai

Persone citate: Gino Mazzolai, Guglielmini, Mazzei, Michele Guglielmini

Luoghi citati: Lissone, Macherio, Milano, Sovico