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Alle ex operaie della Superga proposto un turno di notte
Alle ex operaie della Superga proposto un turno di notte Sono 140, da tre anni in cassa integrazione Alle ex operaie della Superga proposto un turno di notte Dovrebbero però trasferirsi a Settimo - Giudizio negativo dei sindacati La Pirelli chiede al sindacato l'utilizzazione nei suoi stabilimenti di personale femminile nel turno di notte. E' una proposta quasi rivoluzionaria perché nel settore deirindustria il cosiddetto «terzo turno», quello che va dalle 22 alle 6 del mattino, è ancora riservato agli uomini. La legge Anselmi. che pone fine alla discriminazione tra i due sessi nei posti di lavoro, non vieta alla donna l'ingresso in fabbrica dopo le 22. ma lo subordina ad accordi aziendali e all'autorizzazione del ministero. La Pirelli è intenzionata a percorrere questa strada. L'ha detto chiaramente il direttore del personale della società milanese. Emanuele Loriga. nell'ultimo incontro con la federazione unitaria dei chimici nella sede della Confindustria, a Roma. Sul tavolo delle trattative il rinnovo del contratto per i 30 mila lavoratori del gruppo, di cui 4 mila nell'area torinese. Qual è il giudizio del sindacato? Dice Franco Macario, segretario provinciale dei chimici della Cgil: «Proprio per la dimensione del problema e le implicazioni che esso pone, non abbiamo ancora assunto una posizione ufficiale. Lo faremo in tempi brevi, entro dicembre. La nostra valutazione dipenderà in larga misura dalla possibilità d'incremento dell'occupazione femminile'. Secondo i piani della Pirelli dovrebbero essere due stabilimenti di Torino (Superga) e di Settimo (pneumatici e articoli industriali) interessati all'innovazione. Alla Superga di via Verolengo, oltre 330 occupati, ci sono 147 donne che sono in cassa integrazione da quasi tre anni. Altre cento sono state trasferite a Settimo e inserite in alcuni reparti. Il problema è ora di riammettere al lavoro nello stabilimento pneumatici anche le altre centoquaranta, secando l'accordo sindacale stipulato nel '76, quando venne attuato il piano di ristrutturazione della Superga. A Settimo, secondo l'azienda, non ci sono più possibilità di impiegare personale femminile nei due turni di giorno, se non aumentando le squadre. Dice Benito Ghirello, della segreteria provinciale Cisl e membro dell'esecutivo del consiglio di fabbrica di Settimo: «La proposta Pirelli ci viene posta in termini ultimativi, se non di ricatto, perché a fine marzo del prossimo anno scade la cassa integrazione. La direzione in sostanza ci pone di fronte a questo dilemma: o il turno di notte o il licenziamento'. Per le 140 donne sospese, l'eventualità del trasferimento a Settimo, per di più nel turno di notte, rappresenta certo un grosso sacrificio: la loro età media è di 42 anni, e molte abitano fuori Torino. «Noi siamo convinti — aggiunge Ghirello — che esista ancora la possibilità del loro impiego nel lavoro diurno, ad esempio nella guida di carrelli e al controllo di qualità. Ci batteremo per questa soluzione. Come si vede, il confronto per risolvere il caso Superga si presenta difficile, come del resto lo è la trattativa a Roma per il rinnovo contrattuale. Dopo la seconda riunione di giovedì la Fulc nazionale ha proclamato uno sciopero di quattro ore. Il ventaglio delle rivendicazioni è abbastanza ampio e supera i consueti limiti della verifica. Accanto all'aumento dei posti di lavoro (1800 nel Mezzogiorno), la piattaforma comprende anche la richiesta di 15 mila lire di aumento al mese e l'ampliamento del nuovo modello di organizzazione del lavoro. La Pirelli in questo campo è all'avanguardia in Italia. Negli stabilimenti di Milano e di Settimo da quasi un anno è in corso l'esperimento delle isole di produzione (un gruppo di operai che ruota nelle mansioni). A Settimo sono formate da undici operai che lavorano su nove macchine. La produttività è salita del 4 per cento, ma la Pirelli ritiene che debba essere inerpmentata fino al 14 per cento.
Persone citate: Anselmi, Benito Ghirello, Emanuele Loriga, Franco Macario
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