Solidarietà e clientele di Vittorio Gorresio

Solidarietà e clientele POLEMICHE, MILIARDI, ERRORI E LA REALTA' DEL MERIDIONE RIMANE GRAVISSIMA Solidarietà e clientele ROMA — La notizia di cronaca è che i trentamila calabresi venuti a Roma la settimana scorsa per una manifestazione di protesta nelle vie della capitale sono tornati a casa con in mano «un pugno di mosche» La conseguenza è stata che «la rabbia» sta crescendo, e il fatto non stupisce Meraviglia però che al giorno d'oggi c'è ancora chi è disposto a immaginarsi ed a far credere che una estemporanea dimostrazione di massa sia un modo sufficiente od almeno adeguato per avviare a soluzione da un giorno all'aitro problemi dell'ampiezza e profondità di quelli del Mezzogiorno Chi ha seminato fra le masse calabresi illusioni del genere non ha compiuto un'operazione commendevole, dal punto di vista politico e sociale Non è così, non è attizzando i rancori del profondo Sud contro il rimanente del Paese - e contro Roma in particolare quale centro della nazione — che si promuove in concreto la soluzione dei problemi meridionali. Piuttosto, questo appare un espediente alla ricerca di un alibi che storni ed allontani la resa dei conti a riguardo di responsabilità che indubbiamente esistono anche in loco Facendo leva sulla innegabile e legittima disperazione meridionale, non è difficile alimentare quel vero e proprio complesso di persecuzione che è tanta parte — psicologicamente parlando — del problema del nostro Mezzogiorno L'idea di una congiura che tutto il resto d'Italia avrebbe tramato a danno del Sud fino dagli anni del compimento dell'unità, è quella che ha falsato l'interpretazione della nostra storia nel corso di oltre un secolo Ne è conseguito un vittimismo di genere deteriore, pericoloso quanto sterile, e i risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti. Riconosciamo piuttosto che l'Italia intera è stata sempre governata male, senza però nasconderci che a tale malgoverno anche i meridionali hanno dato un loro diretto contributo, tutt'altro che irrilevante Le responsabilità sono comuni in sede nazionale, oggi anche più di quanto esse non fossero nei primi anni dell'unità Oggi, la meridionalizzazione dello Stato italiano è una realtà, in ogni ordine, grado e settore della pubblica amministrazione: dalla magistratura alle forze armate ed a quelle di polizia, dalla scuola alle più alte dirigenze politiche Non è vero che i meridionali siano stati emarginati dalle stanze del potere tutto al contrario, essi le hanno occupate da tempo ed oggi sono in condizione di gestirvi il potere effettivo Per tenerci al caso della Calabria - che la marcia dei trentamila su Roma ha riproposto all'attualità della cronaca - non si deve dimenticare che è stato un presidente meridionale del Consiglio dei ministri, il lucano Emilio Colombo, a concepire a suo tempo un progetto di raddrizzamento mercè un «pacchetto» di soluzioni che fra l'altro comprendeva il fantomatico centro siderurgico di Gioia Tauro, il quale mancava di senso, privo come era di qualunque validità economica E' affatto inutile che adesso l'onorevole Giacomo Mancini, calabrese, già ministro dei Lavori Pubblici oltre che già segretario del partito socialista, si stracci le vesti perché l'Iri-Italsider si sta orientando verso la costruzione di un'acciaieria in Brasile essa in Brasile può rendere, menile in Calabria sarebbe destinata al fallimento. Bisogna che i meridionali si liberino dal complesso di persecuzione che li assilla e che piuttosto guardino con più attenzione ai casi e ai fatti di casa loro II cosiddetto meridionalismo troppe volle si risolve in pietismo e in retorica, deprecabili entrambi ed in buona sostanza ingiuriosi tifi confronti degli stessi meridionali La solidarietà della nazione verso il Mezzogiorno non è mancata mai. specie nel corso dei trent'anni della Repubblica i contribuenti di tutta Italia hanno fornito mezzi operativi alla Cassa per il Mezzogiorno, hanno versato contributi fiscali speciali sotto forma di «addizionale» per la Calabria colpita da alluvioni, hanno consentito lo stanziamento di ingenti fondi per l'indennizzo ai terremotati siciliani II concorso nazionale non è venuto mai meno: è sull'utilizzazione delle procurate risorse che si deve fare un discorso E' un discorso severo, ma è necessario farlo Disgraziatamente, il Mezzogiorno è rimasto tuttora terra di mafia e di clientele, ed è per questo che i molti miliardi di contributo nazionale sono stati sperperati, senza che i terremotati cronici - da quelli della valle del Belice a quelli dei monti Nebrodi a ridosso di Messina, tanto per fare un esempio - non hanno ricevuto quello che loro spettava' per ricostruirsi le case. A questo punto è inutile fare una marcia su Roma piuttosto è in loco che bisogna agire, per sterminare mafie e per dissolvere clientele La gravità del problema del Sud d'Italia è innegabile, al punto d'essere angosciosa: ma è necessario che i meridionali si persuadano che le strade verso la salvezza partono proprio da casa loro Come si dice nel vecchio inno dei lavoratori. «Il riscatto del tavolo del lavoro opra sarà», così può dirsi, in una facile parafrasi di quei versi mediocri ma sinceri, che il riscatto del Sud comincia nel Sud e non altrove Vittorio Gorresio

Persone citate: Emilio Colombo, Giacomo Mancini