g p La Juve con Bettega lsconfigge il Milan

g p La Juve con Bettega lsconfigge il Milan Torino vittorioso - Perugia capolista g p La Juve con Bettega lsconfigge il Milan Aria nuova in campionato: al ruggito della Juventus die inette a sedere il Milan fanno eco la vittoria del Toro all'Olimpico contro la Roma e lo scatto del Perugia di Castagner, impostosi a Bergamo e quindi solo al vertice della classifica (un serpentone che in tre punti racchiude mezza dozzina di autorevoli pretendenti). L'incontro più atteso, quello del Comunale, ha visto i campioni d'Italia risfoderare la concentrazione e la voglia dei giorni migliori, anche se a fasi di buon calcio si sono alternati momenti di rissa caotica. In due minuti è giunto il gol di Bettega, per altri ottantotto i bianconeri, orchestrati da un magnifico Causio, da un ritrovato Tardetti, da uno Scirea che sprizzava autorità, da un Gentile al di sopra di ogni elogio, hanno costretto il Milan a fatiche immani. La squadra di Liedholm non esce certo distrutta dal confronto, ma la sua supremazia risulta bruscamente ridimensionata. Con questa Juve — e con questo Toro, che aveva solo bisogno di credere in se stesso — il campionato riacquista il giusto pepe, e rende felice Enzo Bearzot. commissario azzurro già tor- , ' a . i , . n o a , o e i a e nato all'opera per l'impegno della Nazionale mercoledì prossimo a Bratislava. Un pubblico da gran festa, al Comunale, come nei giorni di autentico «gala» sportivo. E rivoli di passioni incandesceuti, vista la carica subito espressa dai giocatori (il primo fallo, di Tardelli su Rivera, è fischiato dopo appena sette secondi: segue un'ammonizione die costituisce anch'essa un record). La Juventus non voleva mollare un centimetro d'erba ai rossoneri, e li ha investiti da ogni parte, ancìie se la difesa di Liedholm riusciva a tamponare grazie al diciottenne Baresi, un campiuncino coi fiocchi. Ma la forza di Gentile detronizzava subito Rivera e la spinta scoordinata e solitaria di Novellino non trovava appoggi in compagni o soverchiati o troppo carenti sul piano tecnico-dinamico. Per portare in cassaforte quel gol di vantaggio, tuttavia, la Vecchia Signora del nostro eck-io ha dovuto sfiatarsi fino all'ultimo secondo. Il computo dei falli commessi da una parte e dall'altra avrebbe meritato un pallottoliere: e l'arbitro D'Elia, nuovo «pupillo» d'oro della corporazione, ha in qualclie misura contribuito con i suoi errori, veniali ma non scarsi. Con Bettega che smentisce Rocco (il quale aveva assicurato un Milan al riparo da ogni pericolo) torna al gol Graziani, un «signor» centravanti troppo avversato dalla jella e da strani blocchi psicologia: la vittoria granata all'Olimpico porta la sua prima, pregiata firma. Ci voleva questa boccata d'aria piemontese, dopo un mese e mezzo di campionato ora matto — secondo alcuni — ora curiosamente avventuroso e privo di logica. La stessa Inter, die ha rispedito a casa Vinicius partenopeo con un secco due a zero all'inglese, si trova ora in grado di dir la sua: soprattutto pensando die domenica prossima incrocerà i bulloni nel derby meneghino, tornato ai fasti e alle attese di un tempo. Restano negli occhi le fasi veementi espresse da alcune fiammate di gioco bianconero al Comunale, e restano negli orecchi i rombi del festino popolare. Il calcio agonistico non tradisce mai, e la gente lo sa, affollando gli stadi quando la posta in gioco è importante. Con un cerjto stile—magari mediato attraverso qualclie amanuense giornalistico: dopotutto ha firmato libri come «coautore» — Gianni Rivera aveva scritto ieri, sulla prima pagina di un quotidiano milanese che forse avremmo visto del bel gioco, a Torino, grazie al Milan. Non ha imbroccato né il pronostico né la vena, con la penna ed in campo, anche se un paio di deliziosi suoi passaggi li abbiamo visti filtrare. In ogni caso l'intervento scritto di Rivera non ha modificato i rapporti di forza nel nostro calcio attuale: che non può perdere di vista la crescita di Milano ma certo non può gettare alle ortiche l'enorme esperienza torinese. Il campionato ricomincia: con una lepre in fuga, il Perugia, bellissima «provinciale». Chi deve tenderle l'agguato stia attento a caricarbene la doppietta: non sarà facile impallinarla. Giovanni Arplno Il gol vincente di Bettega dopo solo due minuti di gioco al Comunale (foto P. De Marchis)

Luoghi citati: Bergamo, Bratislava, Italia, Milano, Perugia, Torino