Il piano di sviluppo piemontese in un vertice Regione-industrie di Aldo ViglioneGiorgio Frignani

Il piano di sviluppo piemontese in un vertice Regione-industrie Incontro Viglione-Agnelli sulla programmazione Il piano di sviluppo piemontese in un vertice Regione-industrie A un anno di distanza: che cosa si è f atto?-La Fiat disponibile ad agire per il riequilibrio, ma occorre «guardarsi da tentazioni dirigistiche» - Occupazione e mobilità Incontro al vertice in Regione sul futuro del Piemonte. Un vertice qualificato: da un lato del tavolo il presidente Viglione con il vicepresidente Bajardi e gli assessori Simonelli, Astengo, Rivalta, Marchesotti, Alasia, Fiorini; dall'altra il presidente della Fiat, Agnelli e i presidenti dell'Unione industriale, Pininf arina e della Federazione industriali, Frignani. Scopo dell'incontro, fare il punto sulla politica territoriale con un'analisi degli insediamenti produttivi e dell'attuale stadio di avanzamento della programmazione regionale. I punti fondamentali del piano di sviluppo sono: .ruolo europeo» del Piemonte e della sua struttura produttiva; riequilibrio delle regioni; riequilibrio interno del Piemonte per favorire la crescita sociale ed economica delle sue aree depresse. Su questi tre punti non ci sono problemi: la Fiat, per bocca dell'avvocato Agnelli, ha dichiarato completa disponibilità. Anzi. 'Si è già mossa in tale dire ■rione». Agnelli ha ricordato che «net Mezzogiorno la presenza Fiat si può sintetizzare in 21 stabilimenti con oltre 28 mila occupati e mille miliardi di investimenti. Dal momento più acuto della crisi internazionale, cioè dal 1974, si sono creati 6500 posti di lavoro ed almeno altrettanti sono previsti nel prossimo triennio con nuovi investimenti per circa 550 miliardi-. Ma -è evidente che tale scelta deve accompagnarsi con la razionalizzazione degli impianti in Piemonte per adeguarli alle esigenze della concorrenza internazionale e al "ruolo europeo " della Regione*. Anche in questo senso gli indirizzi della Fiat «non sono contraddittori con quelli del Piano di sviluppo*. A questo punto Agnelli ha annunciato: «/I Gruppo Fiat è pronto a dare la propria disponibilità all'Unione industriale per avviare processi di riequilibrio territoriale, in particolare valutando le condizioni concrete per poter effettuare una localizzazione in aree di riequilibrio, con ciò ritenendo di assecondare anche l'interesse delle medie e piccole imprese*. Le quali, come è noto, si sono già dichiarate disposte a uscire dalla cerchia urbana. Sergio Pininf arina ha ricordato che in un sondaggio 14 aziende con 2 mila dipendenti hanno manifestato l'intenzione di spostarsi, liberando 200 mila metri quadrati di cui il 40% potrebbero essere destinati a servizi. «Ma purtroppo è un anno che si discute — ha lamentato Pìnin farina — e non si vedono ancora gli strumenti operativi*. Agnelli ha appoggiato questo atteggiamento: E' irrinunziabile costituire un quadro globale di condizioni in grado di innescare tali processi che non possono vedere protagoniste singole unità. Ogni ostacolo posto alla formazione di simile contesto ne comporterebbe inevitabilmente il fallimento. Le condizioni dovranno inoltre rispondere alle reali esigenze dellìntero apparato produttivo e non essere a favore di tentazioni dirigistiche. Se dovessero prevalere queste ultime, con l'illusione di risolvere un male ne introdurremmo uno peggiore*. La Regione, messa cosi di fronte ad una precisa responsabilità, ha risposto per bocca di Viglione e Simonelli: •Ieri la giunta ha approvato la convenzione quadro con gli industriali per la rilocalizzazione*. Una notizia che ha vuto successo: si è colmata una lacuna. Ciò ha consentito all'ing. Frignani di insistere per un rilancio della Finpiemonte «che bene ha operato a Vercelli e che dovrà impegnarsi a fondo sul problema della rilocalizzazione delle unità produttive*. Bisogna rilanciarla, 'perché è un'occasione irripetibile per assicurare al Piemonte un centro operativo di azione programmata, adeguato alla complessità dei problemi da affrontare, capace di associare l'attività pubblica con le risorse dell'iniziativa privata*. Ultimo punto: occupazione e mobilità della mano d'opera, fattore primario per un'efficace azione di riequilibrio. L'avv. Agnelli ha assicurato che «o/i interventi programmati non intendono determinare significativi aumenti dei livelli occupazionali nell 'area torinese*. L'ing. Frignani ha chiesto alla Regione di «pronunciarsi sulle proposte avanzate dalla Federpiemonte per la mobilità*. Ha aggiunto, concludendo: «La Regione si è più volte impegnata a risolvere i problemi connessi alle rilocalizzazioni nei confronti degli atteggiamenti di resistenza sindacale: è un altro argomento da affrontare con urgenza*. Domenico Garbarino Aldo Viglione, Giovanni Agnelli, Giorgio Frignani. interlocutori dell'incontro

Luoghi citati: Piemonte, Rivalta, Vercelli