Sbaglia chi non va a votare per gli organismi scolastici

Sbaglia chi non va a votare per gli organismi scolastici Scarsa affluenza domenica, ultimo giorno Sbaglia chi non va a votare per gli organismi scolastici Non hanno potere effettivo, ma il loro parere consultivo è indispensabile - Bisogna essere presenti nella scuola per poterla rinnovare mm inumimi illuminimi i Ultima tornata di elezioni, domenica, nelle scuole elementari, medie inferiori e superiori. Sono andati alle urne genitori, studenti, docenti, non docenti. Con il loro voto hanno scelto i nuovi rappresentanti negli organismi di gestione collegiale, decaduti per trasferimento del figli o per trasferimento proprio. Come già la settimana scorsa, l'affluenza alle urne è stata scarsa pur non esistendo ancora percentuali precise. La previsione comunque oscilla tra il 30 ed il 50 per cento. Si domandano 1 genitori che sono andati a votare: 'Siamo degli ingenui ad esercitare quello che riteniamo un dovere civico? Oppure siamo degli eroi, ultimi illusi, fra tanti che hanno abbandonato ormai le speranze?'. Nella scuola sono diffusi pessimismo e stanchezza, ma a conti fatti, questo stato d'animo è ingiustificato. I primi organismi collegiali furono nominati nel '74. Nel dicembre del '77 ci fu 11 rinnovo ed 11 completamento con l'Istituzione dei consigli di distretto e di quello scolastico provinciale. Circa cinque anni di lavoro, dunque, con momenti positivi e negativi. Che cosa ha deluso? Forse un errore iniziale della «base» che ha creduto di entrare a scuola con facoltà di decisione. La legge è sempre stata chiara, ma l'euforia della novità può aver tratto In inganno molti. Altri, Invece, si sono illusi di avere una grande forza di convinzione nel confronti della scuola. La carenza di fondi e di strumenti (i distretti sono senza sede, personale, finanziamenti) hanno oscurato anche ciò che di buono è stato fatto. Di qui il di¬ samore delle persone meno preparate all'impegno sociale. Guardiamo anche l'altra faccia della medaglia. Questi anni di esperienza In quella scuola che era sempre stata chiusa a qualsiasi Intervento esterno hanno creato un clima di rinnovamento senza 11 quale la riforma non potrebbe realizzarsi. Maestri, professori, genitori, stanno imparando a discutere insieme. E' vero: i decreti delegati non danno potere, né alle famiglie né agli studenti, ma non lo danno neppure alle componenti scolastiche. Scoraggiarsi per questo è sbagliato. Lo scopo di questi organismi è la consulenza e l'esame dei problemi, non soltanto di 'Chi sta dentro', ma anche di «chi sta fuori'. Ad esempio: disoccupazione significa una risposta mancata agli studenti ed al mondo del lavoro. La scuola deve essere in grado di dare la preparazione che la società richiede. E' attraverso questo Intreccio di conoscenze ed esperienze che potrà «passare» una riforma di strutture e di contenuti culturali e professionali. m. vai.