Divorzio alla Sagat tra socialisti e pci
Divorzio alla Sagat tra socialisti e pci Dopo gli errori e le accuse Divorzio alla Sagat tra socialisti e pci Due vicepresidenti e un consigliere hanno disertato la seduta - «Se ci sono responsabilità sono di tutti, non solo nostre» Frattura nella maggioranza di sinistra all'interno del consiglio di amministrazione della Sagat. la società che gestisce l'aeroporto di Caselle. Alla seduta in programma ieri i tre rappresentanti socialisti — i vicepresidenti Bono e Iraci e il consigliere Succo — non sono intervenuti, intendendo con questo gesto contestare «la gestione — dice Iraci — portata avanti dal comunista Filippa-. All'origine della protesta vi sarebbero incomprensioni sulle conseguenze — politiche e finanziarie — degli errori fatti nelle procedure degli appalti per l'ammodernamento dello scalo (da luglio è tutto fermo), ma anche differenze di vedute sulla conduzione del personale di Caselle, sulla polìtica aziendale della Sagat, sul cambio della direzione tecnica della società. Sono contrasti che potranno essere appianati in un Incontro delle segreterie di pei e psi che potrebbe avvenire la prossima settimana. Annibale Iraci è molto chiaro: •Noi — dice —non condividiamo l'arroganza del potere dei comunisti alla Sagat. Abbiamo criticato la passata gestione, ma abbiamo degli appunti da fare an- che a quella attuale. Bisogna chiarire che l'amministratore delegato (Filippa) non ha gli stessi compiti di un "amministratore unico": deve tener conto anche degli altri consiglieri. Invece noi siamo informati, quando lo siamo, solo a cose fatte-. «Ora — continua — si vuole gettare sui socialisti la responsabilità dell'errore fatto nella gara d'appalto, senza tener conto che il problema, nel caso specifico, è stato trattato alla pari da psi e pei. Nei capitolati vi é stato l'intervento della direzione e della presidenza. Quindi la responsabilità è di tutti. Se ci sonodelle incompetenze si restituiscono le deleghe-. Gestione del personale: Iraci afferma che alla Sagat vi è un «c/ima di tensione-, che in tre mesi sono state inviate 60 lettere di ammonizione, che con troppa facilità si sono licenziati due dipendenti per «giusta causa-, salvo poi riassumerli «con tante scuse-. Secondo Iraci il nuovo direttore della Sagat. ing. Paparo. sarebbe stato assunto con un concorso «ad hoc-, nella cui commissione non erano presenti tutte le componenti politiche del consiglio di amministrazione. Sempre a proposito di assunzioni ne sarebbero in corso due di funzionari senza concorso e senza preventiva comunicazione alle organizzazioni sindacali, in violazione dell'accordo del '71. Contrasti sono sorti anche per le normative sugli acquisti: secondo Iraci non si è mai voluta nominare una commissione, preferendo demandare tutto alla direzione della Sagat. «Cosi — spiega —sono stati spesi 200 milioni a trattativa privata-. Iraci enumera ancora molte «cose da discutere- e conclude: «Noi vogliamo collaborare, ma in senso costruttivo. Il nostro intervento invece oggi è forzatamente limitato all'assenso di quello che altri hanno deciso. Adesso abbiamo detto basta e vogliamo chiarire-. Il presidente Filippa non considera l'assenza dei socialisti un fatto importante: «Alla riunione non li ho visti — si limita a dire — ma nessuno mi ha parlato di contestazione. Per quanto riguarda l'appalto abbiamo voluto sentire il mandatario, e cioè il Comune, con un ordine del giorno unanime. Le 60 lettere di richiamo? Sono problemi interni aziendali. Oggi l'importante e che l'inizio dei lavori di ristrutturazione avvenga nel modo più indolore possibile-. g.b.
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