Identificati i rapitori di Francesco Stola sequestrato a febbraio e sparito nel nulla

Identificati i rapitori di Francesco Stola sequestrato a febbraio e sparito nel nulla Operazione dei carabinieri mentre cresce l'angoscia per l'ostaggio Identificati i rapitori di Francesco Stola sequestrato a febbraio e sparito nel nulla Giuseppe Altomare è ricercato quale autore del rapimento; arrestato il luogotenente - Farebbero parte della banda che catturò il piccolo Pianelli - I contatti con la famiglia dell'industriale. 48 anni, interrotti da giugno Alle 19.40 del 7 febbraio scorso tre banditi sequestrarono l'industriale Francesco Stola, 48 anni, davanti alla sede della sua ditta in via La Thuille 71. Di lui non si è più saputo nulla: a nove mesi di distanza i carabinieri guidati dal colonnello Schettino, dal maggiore Ruggeri e dal colonnello Richero (comandante della Legione) sono arrivati a una svolta nell'inchiesta. Un uomo è attivamente ricercato come organizzatore del sequestro: un altro è stato arrestato. 11 primo personaggio, «uccel di bosco» dal dicembre '77, è Giuseppe Altomare, nato a Cassano Ionico, 49 anni fa e residente in via Sansovino 3/A, dove, ufficialmente, fa l'imprenditore nel ramo trasporti. Il secondo, Giuseppe Campanale, 25 anni, via Bernardino Luini 163, «il luogotenente dell'Altomare». Giuseppe Altomare non è un nome sconosciuto: ritenuto uno dei più importanti boss della mafia calabrese, è senz'altro un uomo di spicco nell'organizzazione dei sequestri di persona. Sul suo capo pendono quattro mandati di cattura: per i sequestri Garberò (il nipotino del comm. Orfeo Pianelli, presidente del Torino), Liore e Stola, a Torino; per il sequestro Belloli in Lombardia, dove dovrebbe aver trovato rifugio, e ricostituito una banda. Personaggio — dicono i carabinieri — «di grande fascino e grosse possibilità» nella «mala» in genere (è ricercato anche per avere fabbricato dollari falsi in una zecca clandestina), Giuseppe Altomare appare per la prima volta nel mondo dei sequestri all'epoca del rapimento del piccolo Giorgio Garberò, rapito il 3 ottobre '77. Quando le trattative parevano essersi arenate, l'uomo (le sue mosse erano seguite dai carabinieri) si offri come mediatore. Entrò di prepotenza nelle trattative e, 48 ore dopo, Giorgio Garberò veniva liberato. Nel dicembre del '77, però. l'Altomare esce di scena. E' braccato dai carabinieri (che hanno scoperto il suo doppio ruolo, mandante e mediatore, nel sequestro Garberò), probabilmente è ricercato anche dalla «mafia», che non può sopportare il suo singolare ed egoistico modo d'agire. E' colto da infarto e sotto falso nome riesce a farsi ricoverare al Niguarda di Milano, dove rimane fino al momento di «sbloccare» le trattative per il rapimento Belloli ed orga¬ nizzare, a Torino, 11 sequestro di Francesco Stola. A tenere i primi contatti con i rapitori dell'industriale è il fratello dello Stola, Roberto, l'amministratore della ditta. Ma alla prima richiesta di 3 miliardi, tutto si arena. La famiglia non è in grado di pagare. Sabato, 18 marzo, comunque. Roberto Stola ha un colloquio telefonico con uno sconosciuto interlocutore. La richiesta di riscatto scende a mezzo miliardo. Si fissa un secondo appuntamento telefonico per 11 martedì successivo (22 marzo), ma i rapitori non si fanno più vivi. Qualcosa fa saltare i piani dei banditi. Si arriva cosi a giugno, quando un personaggio avvicina due dipendenti della ditta Stola, per far sapere che le trattative possono riprendere. I sequestratori chiedono 750 milioni di riscatto. Roberto Stola dice si, ma vuole una prova. Gli arriva: è l'orologio del fratello. Roberto esige una prova ben più convincente. «Voi ci prendete in giro» rispondono i rapitori. Ma ormai il cerchio si è chiuso, i carabinieri hanno individuato e identificato l'individuo che ha portato l'orologio a Roberto Stola. Il giudice istruttore dott. Oggè firma il mandato di cattura e l'altro giorno Giuseppe Campanale è arrestato. «L 'oro/0910 — dice — l'ho avuto in consegna da Giuseppe Altomare». Scatta a questo punto un ennesimo mandato di cattura contro l'Altomare. ^Aiutateci a prenderlo — dicono i carabinieri — e si fermerà forse la macchina dei sequestri di persona». Ma di Giuseppe Altomare non si sa nulla, nemme¬ ngiCgiGPnpdunE no se sia ancora vivo o se abbia già trovato rifugio all'estero. Come non si sa nulla dell'ostaggio, rapito nove mesi fa. f. bad.

Luoghi citati: Lombardia, Milano, Torino