Sme uguale Europa di Mario Albertini

Sme uguale Europa Sme uguale Europa (Segue dalla 1 ' pagina) e la prima potenza commerciale, la Comunità (e sema un riesame dei rapporti tra i paesi industrializzati e quelli del Terzo Mondo). Ma questa collaborazione è impossibile o infeconda quando in Europa occidentale la divisione prevale sull'unità. Va anche detto che il venir meno della disciplina europea e internazionale ha avuto conseguenze più gravi in Italiu — a causa dei suoi squilibri politici ed economici e del suo stadio di sviluppo — che negli altri Paesi industrializzati. In questo contesto va considerato il fatto che con la fine delle parità fisse i paesi europei hanno recuperato una libertà d'azione monetaria che ha spinto l'Italia sulla via facile, all'inflazione, ha già prodotto ! Europa a due velocità, e finirebbe col distruggere il Mercato Comune. In terzo luogo va osservato che l'esperimento dei cambi fluttuanti è durato abbastanza a lungo per confermarne sia il carattere tendenzialmente protezionistico, sia il fatto ben raffigurato nell'immagine secondo la quale con le parità fisse si tengono ferme le monete e si fanno «fluttuare» le economie, mentre con i cambi 'liberi» si fanno fluttuare le monete e si tengono ferme le economie, con il risultato di aggravare le distanze tra forti e deboli. In ogni caso è certo che nel periodo delle parità fisse il distacco dell'Italia dagli altri paesi europei diminuiva, mentre nel periodo che perdura della fluttuazione dei cambi questo distacco ha ripreso a crescere come al tempo del fascismo. E'a questo punto, dopo aver stabilito questo quadro di riferimento, che si può valutare la questione dello Sme e il significato dell'iniziativa franco-tedesca, fugando il fantasma dell'egemonia della Francia e della Germania sull'Europa di cui ci si lamenta senza far nulla per superare l'egemonia americana ed arrivare alla equal partnership auspicata dalle persone più responsabili dell'una e dell'altra sponda dell'Atlantico. La verità è che il Presidente Valéry Giscard d'Estaing ha sempre pensato che si debba costruire la «confederazione» europea sulla base del voto europeo e della moneta europea (il portavoce del Presidente ha ribadito il 9 novembre che lo scopo dello Sme è la vera moneta europea perché «è con la moneta che si farà il sorpasso europeo»); e che il Cancelliere Helmut Schmidt ha ammesso francamente di aver mutato opinione e di essersi convinto della necessità della stabilità monetaria europee e dell'accrescimento dei poteri del Parlamento europeo (nel suo discorso del 27 aprile al Consiglio d'Europa aveva parlato del fatto che il principio dello Stato nazionale è storicamente superato). La posizione di Valéry Giscard d'Estaing e di Helmut Schmidt mostra che l'Europa sta forse per ritrovare uno dei fattori indispensabili per la sua costruzione: un gruppo di statisti illuminati come Adenauer, De Gasperi e Schuman. In ogni caso, con il voto europeo avremo l'ingresso diretto dei cittadini e delle forze politiche e sociali nella politica europea. E bisogna tener presente, per quanto riguarda in particolare lo Sme, che le decisioni del Consiglio europeo del 4 e 5 dicembre costituiranno in ogni caso un punto di partenza e non un punto di arrivo, che può stare solo nella vera moneta europea e in una politica economica all'altezza dei problemi del nostro tempo. E' dunque insensato pensare che tutto ciò possa non riguardare l'Italia, o riguardarla solo nel senso di un negoziato diplomatico, di un baratto tra qualcosa che si cede e qualcosa che si ricava. La verità è che l'Italia si trova di fronte ad un bivio: o partecipa alla messa in cantiere dello Sme per avere una voce in capitolo nella politica europea e nelle future trattative con gli U.SA., il Giappone e gli altri paesi, o subisce passivamente un gioco fatto da altri. E va precisato che ciò significherebbe mettere nelle mani degli altri il controllo delle condizioni internazionali dalle quali dipende il successo del tentativo di ridurre l'inflazione e rilanciare la produzione. Va anche detto, per quanto riguarda i partiti, che sarebbe una truffa chiedere il IO giugno 1979 il voto europeo degli italiani in caso di mancata adesione dell'Italia allo Sme. Mario Albertini

Persone citate: Adenauer, De Gasperi, Giscard D'estaing, Helmut Schmidt, Schuman